L’importanza della vitamina C
a cura di Stefano Pravato
La vitamina C ingiustamente bollata come vitamina più patetica al mondo. La maggior parte
dell’umanità ne è carente, a milioni hanno anche lo scorbuto. Soltanto chi usa integratori di
vitamina C ha livelli sufficienti di vitamina C
Il mondo oggi si è svegliato sentendo nelle rassegne stampa l’affermazione che la vitamina C sarebbe
la vitamina più patetica al mondo e che non sarebbe efficace contro il raffreddore comune. Non
andatelo a dire agli animali che si producono naturalmente la propria vitamina C e non prendono
influenze e raffreddori stagionali. Gli esseri umani, invece, hanno perso la loro abilità di sintesi
della vitamina C generazioni fa, quando una mutazione genetica bloccò la produzione di un enzima
epatico necessario alla produzione dell’ascorbato (vitamina C) a partire dallo zucchero presente nel
sangue. In effetti, un motivo per cui i patriarchi biblici sarebbero vissuti così a lungo potrebbe
essere stato che loro continuavano a prodursi la propria vitamina C.
Dal momento in cui gli esseri umani hanno cessato di prodursi la vitamina C in maniera continua,
l’umanità ha dovuto affidarsi unicamente alla dieta. Cacciatori e raccoglitori arrivavano a
consumare circa 600 milligrammi di vitamina C al giorno. La razione moderna è di 110, miseri,
milligrammi. La riserva corporea totale di vitamina C negli adulti ammonta a circa 1500 milligrammi,
ma questa quantità può essere svuotata rapidamente. L’uso di sigarette, l’esposizione al sole, l’uso
di medicine, la cicatrizzazione delle ferite, la crescita nei bambini, la gravidanza, le allergie e
le infezioni virali accrescono il bisogno di vitamina C ben oltre il possibile apporto dietetico.
Fattori che consumano la vitamina C
I fumatori, per esempio, vuotano di 25 milligrammi di vitamina C il loro corpo per ogni sigaretta
fumata. Almeno un terzo degli adulti maturi non produce abbastanza acido nello stomaco per assorbire
adeguatamente la vitamina C dai cibi. Quasi 1/3 delle donne fertili sono anemiche in seguito alla
perdita mensile di ferro nel ciclo mestruale e necessitano di ulteriore vitamina C per aumentare
l’assorbimento di ferro dai cibi. La RDA (Recommended Daily Allowance, dose giornaliera
raccomandata) per la vitamina C non prende in considerazione nessuno di questi fattori.
I ricercatori dell’Arizona State University hanno scoperto che 1/16 degli Americani hanno deficienza
di vitamina C (mostrano segni biochimici di scorbuto), e un ulteriore 30% è svuotato di vitamina C,
intendendo che non raggiungono la RDA degli Stati Uniti per questo nutriente. Una carenza di
vitamina C innalza i livelli di istamina nel sangue di circa il 40%. L’istamina aumenta nelle
sindromi allergiche.
Rifornimento di Vitamina C
Le vitamine idrosolubili furono scoperte negli anni 30. Sin da allora è stato noto che la vitamina
C è facilmente escreta dal corpo e richiede frequente rifornimento. In proporzione, la dieta di un
porcellino d’india, una specie che condivide lo stesso fato dell’homo sapiens in quanto non può
sintetizzare la propria vitamina C, deve essere integrata con l’equivalente umano di 800 milligrammi
di vitamina C per non sviluppare malattie cardiache o vascolari e morire rapidamente.
Le news hanno ampiamente citato un nutrizionista che ha detto: Le ultime ricerche provano che la
Vitamina C è fondamentalmente inutile. Per quello che conta, potreste ingoiare monetine. Ma lo
scorbuto è tuttora dilagante nelle popolazioni umane ben nutrite e la maggior parte degli esseri
umani evidenzia livelli di vitamina C sub-ottimali.
Quanta vitamina C ?
Quanta vitamina C si deve prendere per avere una salute ottimale ? I farmacologi inglesi Steve
Hickey e Hilary Roberts indicano che 500 milligrammi presi a intervalli uguali, 5 volte al giorno,
produrrebbero livelli sanguigni ottimali, simili a quelli degli animali. Per assumere una tale
quantità di vitamina C dai cibi si dovrebbero mangiare 40 arance al giorno, pertanto le integrazioni
di vitamina C sono l’unica risposta pratica per far fronte a questa vera e propria deficienza
genetica genetica.
Vitamina C per i raffreddori
Lo studio recente, che ha mescolato in un unico grande insieme analitico 11.000 soggetti cui erano
somministrati supplementi di vitamina C, è viziato in quanto praticamente ogni soggetto ne assumeva
dosi irrisorie e mai più di due volte al giorno, per cui i livelli sanguigni di vitamina C potevano
innalzarsi solo momentaneamente.
La vitamina C innalza il numero dei globuli bianchi che combattono i virus del raffreddore. Nei
primi tre giorni dall’insorgere di un raffreddore, i virus si replicano più velocemente di quanto il
sistema immunitario possa produrre globuli bianchi e il sistema immunitario è messo in inferiorità.
È per questo che sono necessarie ripetizioni di dosi massicce di vitamina C per reprimere le
infezioni virali, altrimenti il virus svuota rapidamente le riserve corporee di vitamina C.
Paura esagerata di effetti collaterali
Le paure di effetti collaterali dovuti ad alte dosi di vitamina C non si sono mai materializzate. Le
previsioni che quantità eccessive di vitamina C proveniente dalle integrazioni avrebbero generato
calcoli renali non si sono mai verificate. Oggi solo poche pillole di vitamina prodotte negli USA
forniscono meno di 500 milligrammi. Insensatamente, le nazioni europee hanno ristretto la quantità
di vitamina C negli integratori a circa 60 milligrammi, assicurando così sicuro un persistente
livello di malattia nelle popolazioni. I primati (scimmie, scimpanzé), come gli esseri umani, non
producono la propria vitamina C, ma possono assumere da 2000 a 5000 milligrammi di vitamina C al
giorno tramite il fogliame di cui si cibano e non soffrono di conseguenze impreviste.
Il corredo genetico dei primati è al 99% simile a quello degli esseri umani. Uno studio di
laboratorio, in vitro, tempo fa aveva causato allarme perché proclamava che più di 200 milligrammi
di vitamina C poteva portare a mutazioni genetiche che avrebbero potuto generare cancro. Mentre
questo esperimento veniva pubblicizzato mondialmente, precedenti studi su esseri umani, utilizzanti
dosi elevate fino a 5000 milligrammi al giorno, mostravano che alti dosi di vitamina C non portavano
a nessuna anomalia genetica. Il premio Nobel Linus Pauling ha scritto il libro La Vitamina C e il
raffreddore comune nel 1970. Dopo la pubblicazione del libro, il consumo di vitamina C è cresciuto
(solo negli utilizzatori di integratori) e il tasso di mortalità per malattie cardiache ebbe una
discesa notevole, fatto questo documentato dal The Linus Pauling Institute.
Comuni segni e sintomi dello scorbuto
I segni di una persona che ha poca vitamina C includono: difficile cicatrizzazione delle ferite,
rottura di vasi sanguigni negli occhi e sul dorso delle mani, facilità di ecchimosi con macchie blu
e nere, difficoltà a mantenere la gravidanza, arterie periferiche deboli che possono collassare e
minare la circolazione nelle gambe e indurre sofferenza quando si cammina, collasso delle arterie
coronariche, insulti emorragici, aneurismi (rigonfiamenti di vasi sanguigni deboli, facili alla
rottura), affaticamento, gengive sanguinanti, elevata glicemia, emorroidi, dolore articolare
(particolarmente nei bambini in crescita), epidermide pallida.
I ricercatori dellArizona State University hanno scoperto che la scarsità di vitamina C è
responsabile anche di un aumento di peso. La vitamina C è necessaria anche per la conversione
dell’acido folico (vitamina B9) nel suo metabolita attivo, acido folinico, e pertanto è di aiuto
nella prevenzione dei difetti genetici. L’acido folico serve anche ad abbassare i livelli di
un’indesiderabile proteina del sangue, detta omocisteina, che è coinvolta nell’invecchiamento del
cervello e altri problemi di salute, pertanto la vitamina C è criticamente necessaria assieme
all’acido folico per mantenere sotto controllo i livelli di omocisteina.
Data articolo: luglio 2007
Autore: Copyright Bill Sardi 2007 Knowledge of Health, Inc. (www.knowledgeofhealth.com)
Fonte: disinformazione.it
Traduzione per disinformazione.it a cura di Stefano Pravato
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