04 agosto 2015
Lo stato della mucosa aumenta la resistenza all’insulina, determinando maggior flusso di zuccheri e grassi verso altri tessuti dell’organismo, con aggravio dell’obesità stessa
Ad aggravare la situazione clinica delle persone con obesità sarebbero alcune alterazioni della mucosa dell’intestino tenue che interverrebbero sui meccanismi di assimilazione delle sostanze nutritive, come zuccheri e grassi.
La scoperta viene da uno studio congiunto di vari istituti di ricerca e clinici parigini, tra cui l’Inserm, il CNRS, l’ospedale Pitié-Salpêtrière, e pubblicata sulla rivista Cell Metabolism.
NEGLI OBESI GRAVI, AUMENTA LA SUPERFICIE DELL’INTESTINO TENUE
L’intestino tenue è ripiegato su sé stesso e presenta numerose estroflessioni: questa particolare conformazione anatomica aumenta la superficie di contatto per ottimizzare l’assorbimento dei nutrienti. Le sue dimensioni “dispiegate” sono all’incirca quelle di un campo da tennis ma i ricercatori hanno visto che, in caso di obesità, le dimensioni aumentano del 250%. Questa maggior superficie determina un’alterazione dello scambio dei nutrienti di passaggio.
Gli studi dei meccanismi coinvolti nell’obesità sono particolarmente interessanti proprio a livello della parte centrale dell’intestino tenue che si chiama «digiuno» e che gioca un ruolo particolarmente importante nell’assorbimento dei nutrienti ma a causa delle sua posizione è difficilmente studiata e il suo ruolo nelle malattie metaboliche è ancora poco compreso.
PREVENZIONE SU OBESITÁ: EUROPA PUÓ RISPARMIARE 200 MILIARDI (BANFI)
L’analisi è stata condotta sui tessuti di 185 pazienti, prelevati durante interventi di chirurgia bariatrica e donati ai ricercatori; il confronto è stato eseguito su tessuti di 33 soggetti normopeso andati incontro a biopsia per ragioni di controllo. Oltre all’aumento della superficie, l’analisi dei tessuti ha mostrato anche dei cambiamenti strutturali che gli scienziati ipotizzano possano essere alla base del fenomeno dell’auto-aggravamento dell’obesità.
OSSERVATE ALTERAZIONI IMMUNITARIE E METABOLICHE
Nei pazienti e non nei normopeso, i ricercatori hanno osservato una colonizzazione dell’epitelio del digiuno da parte di linfociti T, la cui densità aumenta gradualmente con il livello di obesità. «L’obesità grave provoca un cambiamento delle difese immunitarie nell’intestino tenue – hanno spiegato gli autori dello studio – L’attivazione delle cellule immunitarie, pur non distruggendo la mucosa intestinale, ne modifica il funzionamento».
Lo stato di costante infiammazione della mucosa che ne deriverebbe avrebbe anche l’effetto di aumentare la resistenza all’insulina, determinando così un «maggior flusso di zuccheri e grassi verso altri tessuti dell’organismo, con il conseguente aggravio dell’obesità» spiegano i ricercatori. Mentre la resistenza all’insulina nel tessuto adiposo, nel fegato, nel pancreas e nei muscoli era già stato osservato nei pazienti obesi, questo studio ha mostrato che un simile meccanismo è in atto anche nell’intestino tenue.
La speranza è quella di poter ricorrere un giorno a trattamenti anti infiammatori per intervenire sulle alterazioni metaboliche che peggiorano, come in un circolo vizioso, la vita degli obesi gravi. Un secondo quesito riguarda la grande variabilità individuale delle caratteristiche infiammatorie dell’intestino: i ricercatori sono al lavoro per scoprirne le cause.
Aitrice: Nicla Panciera
Fonte: lastampa.it
Lascia un commento