L’insonnia ha le ore contate

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L’insonnia ha le ore contate

a cura della Redazione GT

Un gruppo di ricercatori australiani potrebbe aver trovato un sistema efficace contro l’insonnia. Si
tratta di speciali occhiali a pile che proiettano una luce blu dentro l’occhio. Secondo gli
scienziati la luce è in grado di riaggiustare quello che può essere considerato l’orologio del corpo
umano riparandolo in caso di “guasto”. L’équipe di ricercatori, tutti dell’Università di Adelaide,
ha di recente concluso la fase di test del dispositivo e, visto gli incoraggianti risultati, ha
deciso di lanciarlo sul mercato già nei prossimi mesi. Il prezzo di ogni occhiale oscillerà fra i 55
e i 110 euro.

Cos’è l’insonnia
Si tratta di un disturbo del sonno estremamente comune. Secondo una ricerca effettuata sul
territorio italiano, il 14% delle persone lamenta un qualche disturbo del sonno e dice di essere
insoddisfatta del modo in cui dorme. Tale percentuale aumenta con l’età, raggiungendo, dopo i 60-65
anni, addirittura il 33%.

Esistono tre tipi di insonnia: il primo viene anche comunemente chiamato “insonnia iniziale”, questa
si manifesta con una difficoltà ad addormentarsi seguita spesso da un sonno prolungato ma
insoddisfacente; il secondo tipo è detto “insonnia centrale”, la caratteristica principale di tale
disturbo è rappresentato dai numerosi risvegli che spezzano il sonno facendo accumulare un senso di
stanchezza nell’individuo; il terzo ed ultimo tipo viene chiamata “insonnia terminale, deriva spesso
dal secondo tipo di insonnia e rappresenta la tipologia peggiore… l’individuo che soffre di tale
disturbo non sembra essere in grado di riprendere sonno una volta svegliatosi durante la notte.

Tutte e tre le tipologie di insonnia possono essere sporadiche oppure croniche. L’insonnia
sporadica, come si può comprendere dal nome, è un disturbo occasionale e solitamente è legata a
situazioni di tipo ansioso. L’insonnia cronica, invece, è un disturbo continuo che a lungo andare
riduce il benessere fisico e psicologico della persona.

Fino ad oggi per curare o minimizzare gli effetti dell’insonnia i medici hanno sempre consigliato
farmaci barbiturici. Queste sostanze però sono state progressivamente abbandonate in quanto tossiche
e colpevoli di ridurre considerevolmente la fase REM del sonno provocando nelle persone conseguenze
come difficoltà di memoria, confusione mentale e riduzione dell’attenzione. Al loro posto si sono
utilizzati altri due tipi di farmaci: le benzodiazepine, che agiscono nella fase di addormentamento
e gli antidepressivi triciclici, capaci di regolare il sonno.

Queste due cure non sono però a loro volta perfette! Le due tipologie di farmaci devono essere per
cui assunti soltanto se si è sotto stretto controllo medico. Paradossalmente, infatti, in modo
particolare i triciclici possono portare il paziente a sviluppare un’insonnia secondaria. In
alternativa ci si può comunque affidare a rimedi naturali come l’agopuntura, l’omeopatia e la
terapia a base di erbe denominata fitoterapia.

I consigli per evitare l’insonnia

– Eliminare la carne dai pasti serali. Nella carne, infatti, è presente un aminoacido denominato
tiroxina che ha potere stimolante dei processi mentali. E’ consigliabile mangiare vegetariano e
comunque alimenti ricchi di amidi come la pasta e il riso.

– Se per un qualsiasi motivo doveste svegliarvi nel cuore della notte non restare inutilmente a
letto sforzandovi di riprendere sonno! E’ meglio alzarsi fare due passi per casa e magari prepararsi
una camomilla oppure una tisana di lavanda, tiglio o passiflora.

– Evitare di andare a letto quando non si ha sonno. Attività come leggere un libro o guardare la TV
non devono essere fatte dal letto!

– Attività fisiche o mentali troppo impegnative vanno evitate nelle ore precedenti il sonno.

– Non bere troppi caffè durante la giornata. Abusarne significa accettare tacitamente di sacrificare
preziose ore di sonno notturno.

– Frequentare un corso di rilassamento come il training autogeno, yoga e distensione immaginativa.
Oltre aiutare la mente fanno bene al corpo diminuendo le tensioni muscolari.

In collaborazione con la redazione GT

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