Lo sbalorditivo sviluppo della mindfulness (meditazione theravada)

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Lo sbalorditivo sviluppo della mindfulness (meditazione theravada)

in tutto il tutto il mondo (cliniche e centri psicologici)

di Jon Kabat Zinn

Tratto da:” Riprendere i sensi”
– Edizioni Corbaccio –

– LA MEDITAZIONE È DAPPERTUTTO –

Immaginate la scena: pazienti che meditano e fanno yoga in ospedali e
cliniche in tutta l’America, in tutto il mondo, die­tro prescrizione
dei loro medici. A volte sono i medici a inse­gnare; altre volte i
medici seguono gli stessi corsi’ ti pazienti e praticano fianco a
fianco con loro.

Andries Kroese, illustre chirurgo vascolare di Oslo che pratica
meditazione da trent’anni e che va periodicamente in India a fare
ritiri di vipassana,* venne in California per par­tecipare a un ritiro
di formazione sulla MBSR, Mindfulness­Based Stress Reduction, ossia
sulla riduzione dello stress per mezzo della consapevolezza, dedicato
a medici e parame­dici, della durata di una settimana. Tornato a casa,
poco do­po decise di smettere di operare per dedicarsi a insegnare
meditazione ai colleghi scandinavi, come da anni desiderava molto
fare. In seguito scrisse un libro divulgativo sulla MBSR che divenne
un bestseller in Svezia e in Norvegia.

Howard Nudelman, chirurgo dell’ospedale El Camino di Mountain View,
California, un giorno mi telefonò; si presentò e disse che aveva un
melanoma e che temeva di non avere an­cora molto tempo da vivere. La
meditazione gli era familiare, disse, e personalmente trovava che gli
avesse cambiato la vita. Raccontò di essersi imbattuto nel mio libro
Vivere momento per momento e di essersi reso conto che noi avevamo già
trovato il modo di fare quello che lui sognava da un bel po’ di tempo,
ossia portare la meditazione nel campo della medicina. Disse che
desiderava favorire quel processo anche nel suo ospedale, quale che
fosse il tempo che gli restava da vivere. Un mese do­po portò da noi
un gruppo di dottori e di dirigenti ammini­strativi; al ritorno essi
aprirono un corso di MBSR condotto da un maestro davvero superlativo,
Bob Stahl, che in seguito quando il programma si ampliò si portò
dietro altri splendidi maestri; il programma è attivo ancora oggi, più
di dieci anni dopo. Howard non si prese mai la briga di informarmi che
presiedeva un’associazione che intendeva costruire un centro per
ritiri di meditazione di consapevolezza nella zona della Baia di San
Francisco (e ci è riuscito: è a Woodacre, Califor­nia, e ha preso il
nome di Spirit Rock Meditation Center). Morì un anno dopo la sua
visita da noi; alcuni mesi più tardi fu pro­prio Brownie Wheeler, a
cui avevo presentato Howard Nudel­man quand’era venuto a trovarci, a
tenere la relazione di apertura al congresso organizzato in California
in sua memo­ria.

(NOTA: Vipassana, in pali, un dialetto del sanscrito: visione
profonda, conoscen­za non discorsiva. Per antonomasia è diventato il
nome di una pratica di meditazione di consapevolezza che discende dal
buddhismo Theravada. (N.d.T.))

Attualmente El Camino è uno degli oltre trenta fra ospedali
universitari e cliniche della zona di San Francisco che offrono un
corso di MBSR, compresi (nel momento in cui sto scrivendo) i
diciassette del Kaiser Permanent System nella California del Nord. Il
Kaiser System dà anche una formazione di pratica di consapevolezza ai
medici e al persona­le, oltre che ai pazienti. Stanno sbocciando corsi
di MBSR un po’ dappertutto, da Seattle a Miami, da Worcester nel
Massa­chusetts (dove si era tenuto il primo), a San Diego in
Califor­nia; da White Horse (nello Yukon) a Vancouver, a Calgary, a
Toronto e a Halifax; da Hong Kong al Galles, dal Messico a Buenos
Aires. Ci sono corsi a Città del Capo (Sudafrica), in Australia e in
Nuova Zelanda. Si tengono programmi perma­nenti di MBSR presso le
cliniche universitarie di Duke, di Stanford, dell’Università del
Wisconsin, dell’Università della Virginia, al Jefferson Medical
College e in altri ospedali im­portanti in tutta l’America. Un numero
sempre crescente di corsi su « Consapevolezza nel diritto e
risoluzioni alternative delle controversie »; gli atti sono stati
pubblicati lo stesso anno in un numero della rivista Harvard
Negotiation Lazo Review. C’è un intero movimento, ora, all’interno
della professione legale, in cui sono gli stessi avvocati a insegnare
yoga e meditazione negli studi legali più importanti. Di recente la
copertina dell’inserto domenicale del Boston Globe riportava la foto
di un avvocato anziano, in giacca e cravatta nella « posizione
dell’albero » — piedi nudi e un bel sorriso — all’interno di un
ser­vizio intitolato « Il nuovo avvocato (più gentile, più umano) ».

Che cosa succede?

Ci sono dirigenti di affari che frequentano rigorosi ritiri di cinque
giorni, dove si inizia a praticare alle sei ogni mattina, da noi al
Centro (cFm) perché vogliono addestrarsi alla pre­senza mentale,
ridurre lo stress e portare maggiore consape­volezza nella vita degli
affari e in quell’impresa che è la vita stessa. Alcune scuole
pionieristiche, pubbliche come private, istituiscono corsi di pratica
di consapevolezza a tutti i gradi dalle elementari alle superiori. Nel
periodo in cui Phil Jack-son è stato allenatore dei Chicago Bulls la
squadra (ai vertici del campionato americano di pallacanestro) ha
ricevuto for­mazione di consapevolezza e ha praticato sotto la guida
di George Mumford, responsabile del nostro progetto nelle car­ceri e
co-fondatore della nostra clinica per la MBSR nei quar­tieri
degradati. Quando poi Jackson si trasferì a Los Angeles ad allenare i
Lakers, anche loro si misero a praticare la con­sapevolezza; entrambe
le squadre vinsero il campionato NBA, i Chicago Bulls quattro volte
(con George) e i Lakers tre volte. Nel frattempo il fratello di
Jackson ogni tanto insegna consa­pevolezza all’ospedale universitario
UVA di Charlottesville, Virginia.

Le carceri offrono corsi di meditazione per i reclusi e per il
personale di sorveglianza, e non solo da noi nel Massachu­setts, ma
anche in Inghilterra e in India.

Un’estate ho avuto l’opportunità di condurre — in coppia con il
maestro di meditazione e pescatore dell’Alaska Kurt Hoelting, di
Inside Passages* —, un ritiro di meditazione per attivisti
ambientalisti che oltre alla meditazione seduta com­prendeva la
meditazione camminata e lo yoga e un bel po’ di pratica di « kayak in
consapevolezza ». Il ritiro ebbe luogo nelle isole solitarie della
vasta zona protetta della Tebenkof Bay Wilderness Area, nell’Alaska
sudorientale. Ci si arrivava in idrovolante. Quando tornammo in città
dopo otto giorni nella natura, l’articolo di copertina del Time
riguardava pro­prio la meditazione (4 agosto 2003). Il fatto stesso
che fosse un servizio così ampio, che dava descrizioni dettagliate
degli effetti della meditazione sul cervello e sulla salute, è un
se­gnale di quanto la meditazione sia entrata nella corrente
principale della nostra cultura e ne sia stata adottata. Ha smesso di
essere un impegno che si prendono quattro gatti facilmente liquidabili
come matti!

In effetti negli USA i centri di meditazione sono sempre più diffusi,
è sorprendente, e offrono ritiri e corsi e seminari, e ci vanno sempre
più persone per imparare a praticare insieme. Lo yoga non è mai stato
così popolare e ha la sua brava coper­tina su Time una volta all’anno
o anche più spesso; lo pratica­no con passione bambini e anziani e
gente di ogni età. Nel 2003 la rivista Time ha riservato anche un
numero speciale alla medicina olistica, e Newsweek l’ha fatto nel
2004, ed entrambe in pratica facevano pubblicità alla meditazione.*

Che diavolo sta succedendo? Si direbbe che la nostra cul­tura stia
vivendo lo stadio iniziale di un risveglio alle poten­zialità del
mondo interiore, all’efficacia dello studio e della pratica della
consapevolezza, alla familiarità con la quiete e il silenzio. Stiamo
cominciando a renderci conto che il mo­mento presente è in grado di
darci più chiarezza e visione profonda, più stabilità emotiva, più
saggezza. In una parola, la meditazione non è più qualcosa di esotico
e di estraneo alla cultura americana: è americana quanto tutto il
resto.**

(NOTA: In Italia non è ancora così, ma nell’ultima decina d’anni la
pratica ha visto una crescita notevole. La rubrica «Attività dei
Centri di pratica » del trimestrale italiano Dharma (erede dell’antico
Paramita) occupava una o due pagine dieci anni fa, oggi dieci o
dodici. Per contro, l’applica­zione della meditazione di
consapevolezza in ambito medico e riabilitativo è ancora del tutto
ignorata. (N.d.T.))

(NOTA: Situazione simile, anche se in misura ridotta, anche in Europa:
anche qui il numero di persone che pratica nelle varie tradizioni
meditative si va moltiplicando, e ci riferiamo solo a solide
tradizioni dal passato secolare o E non è troppo presto, viste le
condizioni del mondo e le for­ze gigantesche che vengono a collidere
con le nostre vite. Ma, per favore, tenete a mente una cosa sola: non
è quel che credete!

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