24 Agosto 2017
WASHINGTON. Tutti più ‘calmi ma svegli’, con il cervello ben riequilibrato, grazie al ‘cane a testa
in giù’, al ‘triangolo’ o al ‘cobra’: le meraviglie dello yoga – giurano una serie di recenti studi
americani – stanno non solo nella respirazione e nella varie ‘contorsioni’ che massaggiano i centri
energetici, ma proprio nella sua capacità di riplasmare tangibilmente alcune strutture del cervello.
Ben nota per calmare la mente e far levitare lanima, la pratica millenaria degli ‘asanas’ (le varie
posizioni) crea più materia grigia nellarea della memoria. Diminuisce lattività della parte
‘rettile’ del cervello, l’amigdala, che fa scattare le paure. Aumenta quella del sistema
parasimpatico, che fa calmare, riposare e digerire.
Gli effetti psico-fisici della pratica, sperimentati da milioni di praticanti yogi, hanno ora
limpronta della scienza.
Secondo una ricerca pubblicata sul Journal ‘Frontiere dellImmunologia’, le asanas fanno abbassare
lormone cortisolo, che con la sua induzione dello stress, è responsabile di una cascata di effetti
infiammatori per lorganismo. Le infiammazioni croniche sono considerate causa di una serie di
patologie: dal cancro a quelle cardiovascolari.
Per Jonathan Greenberg, ricercatore dellHarvard Medical school, sugli effetti dello yoga, varie
analisi hanno osservato cambiamenti nelle strutture cerebrali di volontari prima e dopo classi yoga
e meditazione mindfulness: le strutture legate allattenzione, al pensiero, alla consapevolezza sono
aumentate di volume. «Dopo 8 settimane di training, il cervello dei partecipanti ha evidenziato un
incremento nella materia grigia dellippocampo, coinvolto nellapprendimento e nella memoria».
Inoltre, chi medita e fa yoga mostra generalmente una ‘insulà più vasta, ossia larea cerebrale
deputata alla consapevolezza del proprio corpo.
Una ricerca pubblicata nel 2017 su ‘International Psychogeriatric’, ha analizzato un gruppo di
anziani con problemi cognitivi di media entità che hanno seguito alternativamente 12 settimane di
classe di yoga kundalini, o terapie verbali per il recupero della memoria: le capacità mnemoniche
sono aumentate in entrambi i gruppi. Ma gli anziani yogi hanno mostrato un miglioramento delle
funzioni verbali, visive, e delle capacità esecutive, di prendere decisioni e pianificare.
da gds.it
approfondimento yoga:
www.amadeux.net/sublimen/dossier/yoga-classico.html
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