E’ la fine del Prozac?
In Usa e Svizzera gli esperimenti più avanzati
Gli inglesi: l’ecstasy ci guarirà dal Parkinson
Sempre più scienziati sono convinti: gli allucinogeni guariscono depressione e fobie. E i governi ci
credono
di DARIO OLIVERO – repubblica.it
ROMA – Droghe terapeutiche, allucinogeni che possono aiutare nelle psicoterapie. Lsd, peyote,
Ayahuasca: sostanze che agiscono come neurotrasmettitori e possono risolvere patologie psichiche.
Intuizioni ed esperimenti incominciati negli anni Settanta, e sviluppatisi nella cultura freak
dominante, adesso ricevono il sigillo sempre più marcato dell’autorità scientifica. Istituti di
ricerca, università, laboratori, dipartimenti di ricerca di psichiatria, neurologia e farmacologia
puntano su quelle che erano stati strappi in avanti di ricercatori controcorrente. E le agenzie
federali americane e i governi europei come quello svizzero, autorizzano gli esperimenti.
Insomma, sembra vicino il tramonto del Prozac e di altri antidepressivi classici. A cambiare è la
filosofia medica, l’approccio al problema. Mentre il Prozac agisce sui legami tra le cellule
cerebrali attraverso la serotonina, Lsd e famiglia sviluppano la serotonina naturale in tutto il
cervello rendendolo più sensibile. Per questo in dosi massicce gli allucinogeni possono portare al
cosiddetto “trip”, il viaggio psichedelico. Ma dosati, questa è la scommessa, possono funzionare
come alleati clinici.
Addirittura la tanto temuta ecstasy per la sua diffusione come pasticca da sballo, secondo alcuni
interventi al convegno di San Francisco sulla droga di un mese fa, entro cinque anni potrebbe essere
usata come farmaco. E potrebbe addirittura curare il morbo di Parkinson, secondo certi scienziati
inglesi.
Da sempre le sostanze allucinogene hanno avuto un ruolo di primo piano in riti religiosi e di
iniziazione sciamanica. Che la scienza ufficiale invece sia disposta a investire in questo settore è
una tappa solo degli ultimi anni. Tanto che, non solo associazioni e riviste di nicchia si occupano
del caso, ma si fanno convegni e i media internazionali come la Bbc, Wired, il New York Times danno
sempre più spazio.
Proprio il giornale di New York ha rilanciato il dibattito con un’inchiesta sullo stato dell’arte.
Gli Stati Uniti sono all’avanguardia. E’ un ricercatore americano, David E. Nichols, ad aver
“sdoganato” l’Lsd. Una funzione dell’acido è innanzitutto alleviare il dolore e la paura nei malati
terminali. Ma altre droghe, dice Nichols, hanno una funzione psicoterapeutica: il peyote (derivato
del cactus messicano) e l’Ayahuasca (un’altra droga di origine sciamanica, ma brasiliana) possono
aiutare gli alcolisti a non bere. Oppure lo psilocibino, un allucinogeno derivato da un fungo, può
interrompere certi comportamenti compulsivi come lavarsi le mani decine di volte al giorno.
Ma Nichols è comunque una voce di parte, per quanto autorevole. Fu lui a identificare la molecola
della mescalina, la sostanza allucinogena del peyote. Il suo istituto, l’Heffter Research Institute,
è stato messo in piedi grazie al contributo di miliardari come Lurence Rockefeller. Però il
ricercatore non è l’unico a occuparsi di questi studi.
Forse sarà un fatto generazionale – molti dei ragazzi degli anni Settanta ora sono dirigenti di case
farmaceutiche e docenti universitari – fatto sta che i tempi sono maturi per lo sdoganamento totale
degli allucinogeni.
Ad Harvard, Harrison Pope, professore di psichiatria, sta studiando gli effetti benefici dell’Lsd
sull’ansia dei malati terminali.
John H. Halpern, psichiatra Al McLeans Hospital di Boston, sta studiando i membri della Native
American Church, che usano da sempre il peyote nei loro riti religiosi, e mettendo a confronto il
loro stato di salute con quello degli alcolisti.
All’Università di Zurigo, Franz Vollenweider ha ottenuto il permesso del governo elvetico per
testare gli allucinogeni nella cura di depressione e schizofrenia: un progetto triennale su 64
pazienti.
Anche in Russia, a San Pietroburgo, Evgeny Krupitsky, sta utilizzando la ketamina (la nuova droga da
sballo cantata dai Placebo a Sanremo, la Special K), un anestetico con forti proprietà allucinogene
ad alcolisti e tossicodipendenti.
Andrew Weil, il guru delle medicine alternative, ha detto poco tempo fa in un’intervista alla Cbs
che l’Lsd può curare anche certe forme di allergia.
Se le controindicazioni scientifiche sono allo studio, quelle penali sono praticamente risolte anche
negli Stati Uniti. La Food and Drug Administration ha detto che se il metodo di studio segue questi
canoni scientifici e la motivazione è terapeutica, crollerebbe la classificazione degli allucinogeni
come sostanze stupefacenti.
(14 marzo 2001)
www.repubblica.it/online/cultura_scienze/allucinogeni/allucinogeni/allucinogeni.html
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