L’ULTIMO SEGRETO DELLA BIBBIA: IL CODICE “ELS”

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L’ULTIMO SEGRETO DELLA BIBBIA: IL CODICE “ELS”

di Giuseppe Badalucco
per Edicolaweb

Da molti anni ormai il mondo accademico e della cultura in genere dibatte su un argomento che ha
affascinato migliaia di appassionati e studiosi; la presenza di sequenze di lettere equidistanti nei
testi della Torah ebraica (il Pentateuco, i primi cinque libri della Bibbia), sequenze che hanno un
senso compiuto e formano frasi oppure trasmettono date di eventi storici accaduti dopo la redazione
del testo dello Scritto Sacro.

Occorre precisare che le prime avvisaglie di una discussione tra studiosi specializzati
relativamente a queste ipotesi si ebbe già all’inizio del XX secolo, in quanto la discussione
appassionò i rabbini ebrei e gli studiosi appartenenti agli ambienti dell’ebraismo hassidico e
cabalistico.
La questione, tuttavia, è tornata in auge a partire dagli anni 90, quando si sono intensificati gli
studi sulla presenza di codici scientifici nella Bibbia, grazie al contributo di giornalisti e
studiosi appassionati che hanno scritto diversi libri. Tra questi spicca senza dubbio il giornalista
americano Michael Drosnin che nel 1997 ha pubblicato “The Bible Code” (Codice Genesi), libro che ha
venduto qualcosa come cinque milioni di copie in tutto il mondo.
La questione si può sintetizzare nel seguente modo: secondo gli studiosi che ne propugnano
l’esistenza, la Bibbia contiene un certo numero di sequenze di lettere equidistanti che si possono
creare sulla base di una tecnica di redazione del testo fondata sulle caratteristiche della lingua
ebraica (che non ha vocali) e sulla base di tecniche di codificazione impiegate anche in ambito
militare, per la codifica di testi scritti che devono restare segreti.

Per poter identificare una singola sequenza occorre conoscere la lettera del brano di testo da cui
partire e le lettere che occorre “saltare” per giungere all’altra lettera che forma la sequenza. Se
per esempio si vuole cercare una sequenza con estensione 2-8, partendo dalla seconda lettera del
brano preso in considerazione si salteranno le lettere successive fino a giungere all’ottava lettera
del brano che dovrà essere inserita nella sequenza; così se si vorrà estendere la sequenza ad altre
lettere si dovranno prendere in considerazione le lettere che occupano, rispetto all’inizio del
brano considerato, la posizione che rappresenta un multiplo di 8 (quindi la sedicesima, la
ventiquattresima e così via). In tal modo si possono ottenere frasi di senso compiuto che
trasmettono informazioni di carattere storico e date di eventi che sono già accaduti o che devono
ancora accadere.
La presenza di sequenze di lettere equidistanti in testi scritti è dimostrata scientificamente per
alcuni testi per i quali l’autore ha volutamente inserito tali sequenze, mentre la questione è
considerata molto più delicata per la Bibbia, per le implicazioni di tipo scientifico e culturale
che ne derivano.

L’oggetto della discussione è se sia veramente possibile che gli Autori dei Sacri Testi,
appartenenti alle caste dei sacerdoti ebrei dell’epoca più antica, compresa fra il X e l’VIII sec.
a.C., abbiano, sotto l’ispirazione divina e facendosi portatori di una rivelazione segreta che
trascende le capacità umane di comprensione, potuto codificare nel testo della Torah nomi di persone
che sarebbero vissute in epoche posteriori e date di avvenimenti storici di rilevanza mondiale,
determinando quindi il sorgere di un fenomeno di interrelazione tra il piano divino e il piano umano
che trascende la dimensione temporale.
La Bibbia diventa così un testo non solo religioso, che comprende la Legge che Dio ha dato agli
uomini e la storia del popolo ebraico, ma assurge anche a tavola su cui è scritta la storia
dell’Umanità, passata, presente e futura.

Su come ciò sia possibile la comunità scientifica si è divisa, poiché ogni studioso fornisce una sua
chiave di lettura del codice sequenziale biblico. Tecnicamente ciò è possibile con le 22 lettere che
formano l’alfabeto ebraico, dato che la lingua ebraica si compone di vocaboli formati da sole
consonanti; le parole che fanno parte di brani biblici possono così essere scomposti e ricomposti
grazie all’applicazione della tecnica di codificazione che richiede, per poter essere compresa,
l’individuazione della chiave di lettura della singola sequenza di lettere, come in un gioco
enigmistico.
Se non si riesce ad individuare la chiave di lettura della sequenza, diventa molto difficile
ricostruirne una, anche perché ogni tentativo di elaborazione delle stesse, fatto manualmente,
richiederebbe un tempo enorme.

È giusto ricordare che la tecnologia informatica è corsa in aiuto degli studiosi, poiché quello che
richiederebbe un tempo molto lungo per una persona, può essere fatto in pochi minuti da un
elaboratore elettronico. Gli studiosi hanno così approntato degli appositi software per l’analisi
statistica di sequenze equidistanti di lettere nel testo biblico, ottenendo risultati che sono
stati, al di là delle polemiche accese nel mondo accademico, ritenuti soddisfacenti. Il Pentateuco
(i primi cinque libri della Bibbia, che formano la Torah) si compone di circa 304.805 caratteri, per
cui un programma di calcolo impiega al massimo alcune ore per analizzare e individuare tutte le
sequenze ELS (Equidistant Letter Sequences) presenti nel testo considerato, sulla base delle chiavi
di lettura adottate.

Gli studi condotti da Drosnin hanno permesso di individuare alcune ELS che fanno riferimento
all’assassinio del Premier israeliano Rabin, all’assassinio del Presidente americano Kennedy,
all’invenzione della lampadina da parte di Edison, alla morte misteriosa della Principessa Diana.
Il calcolo delle probabilità conferma che la possibilità che queste sequenze siano presenti
casualmente nella Bibbia è di circa una su quattro milioni (quindi non sono casuali).
Oggetto della discussione è anche l’origine dei personaggi che inserirono questa tecnica di codifica
nel testo biblico. Secondo alcuni è Dio che rivela agli uomini la sua volontà e il suo disegno nella
storia umana, secondo altri ciò è opera di intelligenze extraterrestri che cercarono di trasmettere
all’Umanità degli ammonimenti sul proprio destino futuro.
Gli studiosi che hanno dato un contributo fondamentale agli studi sul codice ELS nella Bibbia, oltre
a Drosnin, sono scienziati di fama mondiale come Doron Witztum, Joav Rosenberg e Eliyau Rips che
pubblicarono un articolo sulla rivista Statistical Science nel 1994. In tale famoso articolo
dimostrarono che nella Torah è possibile trovare delle ELS con i nomi e le date di nascita e morte
di 32 famosi rabbini ebrei di diverse epoche posteriori all’epoca della redazione del testo
originario. Inoltre Witztum, senza sbilanciarsi più di tanto, affermò di aver individuato una
sequenza che parlava della Guerra del Golfo, lasciando aperta la possibilità di individuare un ruolo
profetico alle ELS, legato agli avvenimenti della realtà contemporanea.
Gli scienziati israeliani ricorsero ad un test di randomizzazione per verificare quanto raramente
possano trovarsi nomi di personaggi famosi abbinati a date di nascita e morte e giunsero al
risultato significativo di una probabilità pari a p=0,0000016. Ciò significa che la probabilità di
ottenere quegli stessi risultati per puro caso era pari a circa 16 su dieci milioni (o 1 su 62.500).

Witztum e gli altri conclusero che l’affinità di sequenze di lettere che generano nomi abbinati a
date di eventi storici e/o date di nascita e morte non può essere considerata casuale.
Gli stessi studi condotti sul Rotolo di Isaia e su Guerra e Pace di Tolstoy diedero dei risultati
statisticamente meno significativi, poiché furono individuate delle ELS con caratteristiche simili
ma in misura meno rilevante.
La pubblicazione dell’articolo e del libro di Drosnin ha dato l’avvio ad un infuocato dibattito che
ha fatto scendere in campo studiosi di tutto il mondo, chi nel tentativo di fare a pezzi le tesi di
Drosnin e degli scienziati israeliani, chi nel tentativo di confermare ed approfondire tali tesi.
Tra i critici si possono annoverare i matematici Brendan McKay, Dror Bar – Nathan e Barry Simon che
hanno cercato di dimostrare che l’esperimento dei nomi dei 32 rabbini ebrei, che compaiono in una
ELS, riuscì solo perché il calcolatore fu programmato per considerare diverse varianti nella
tipologia di scrittura dei nomi degli stessi e delle date di nascita e morte; per cui essi
sostengono che con un numero così elevato di possibilità di scelta è possibile trovare qualunque
sequenza in un testo lungo. Su questo punto si espresse anche il Prof. Menachem Cohen, il quale
dichiarò che esistono diverse versioni ebraiche della Genesi, per le quali l’analisi sequenziale non
produce alcun risultato significativo e inoltre i nomi attribuiti ai grandi di Israele erano
incoerenti e arbitrari.
Non solo, ma McKay ripeté l’analisi sequenziale di Guerra e Pace ottenendo risultati diversi da
quelli di Witztum. Mckay provvide anche ad effettuare l’analisi sequenziale del Moby Dick di Herman
Melville predicendo l’assassinio di Indira Ghandi, M.L. King, Kennedy e la morte della Principessa
Diana.

Il matematico D. Thomas fece un’analisi sequenziale del testo biblico trovando l’abbinamento della
parola Code (codice) con Bogus (falso) ben sessanta volte. Drosnin si era spinto fino al punto di
affermare che l’analisi sequenziale della Genesi potesse essere utile per predire il futuro. Ma su
questo punto è stato criticato da molti studiosi ed esperti di crittologia.
Altri studiosi appartenenti invece al gruppo dei cristiani carismatici hanno individuato diverse ELS
nell’Antico Testamento che comprendono i vocaboli Gesù e Messia, provocando l’indignazione del mondo
ebraico ortodosso.
Comunque la si pensi, la questione ha suscitato notevole interesse nel mondo della cultura in quanto
ciò conferma ancora una volta quanto importante sia la Bibbia, non solo come Libro Sacro
dell’Ebraismo e del Cristianesimo, caratterizzato dall’insegnamento della Legge e della dottrina
giudaico-cristiana, ma anche come fonte presunta di insegnamenti segreti, che acuiscono la sua
caratterizzazione esoterica, a dispetto di chi vuole sminuirne il contenuto.
Detto questo occorre interrogarsi se sia davvero possibile che nella Torah siano presenti codici
scientifici di questa portata e sia possibile capirne la logica.

LA LOGICA DEL CODICE ELS

È necessario, ai fini della completezza dell’analisi, cercare di comprendere brevemente la logica su
cui si fonda il codice ELS.
Secondo le teorie che ne propugnano l’esistenza nelle Sacre Scritture ebraiche, le caste di
sacerdoti (appartenenti alla tradizione Jahvista ed Elhoista) che redassero il testo originale della
Torah avrebbero, sotto l’ispirazione divina diretta e in modo istantaneo, elaborato i testi
originali in modo tale da creare delle sequenze equidistanti di lettere che avevano il significato
di locuzioni o brevi frasi di senso compiuto, anche se tradotte in un’altra lingua. Lo scopo sarebbe
stato quello di dimostrare la potenza della Parola di Dio, che spiega agli Uomini anche il loro
destino futuro, lanciando dei moniti ad un’Umanità sempre più corrotta e vogliosa di scegliere il
male fin dalla caduta dei Progenitori.
Il significato attribuibile alle ELS renderebbe la Bibbia un libro profetico di grande valore,
poiché tali sequenze conterrebbero profezie su avvenimenti importanti della storia dell’Umanità, ben
oltre gli insegnamenti di carattere religioso e morale che gli si attribuiscono.
Le polemiche feroci fra studiosi atei, cristiani ed ebrei hanno contribuito a rendere viva, almeno
per qualche tempo, l’attenzione del pubblico per questo argomento, anche se forse ne hanno sminuito
l’importanza perché gli studiosi si sono affannati a cercare tutto e il contrario di tutto.

Sono così state individuate ELS che parlavano della morte violenta di Capi di Stato, altre su date
ed eventi storici già accaduti, sia nel passato lontano che in quello recente, tra cui una sull’11
settembre. E ancora ELS a carattere religioso in cui si accenna a Gesù, definito il Messia atteso, e
quelle ebraiche che hanno trovato i nomi di 32 rabbini ebrei vissuti dopo la redazione originale del
testo.
Ciò che deve far riflettere è che non tutte le ELS possibili sono state individuate, per cui ci si è
limitati a confutare le tesi degli altri studiosi (per esempio alla sequenza Gesù il Messia gli
Ebrei hanno risposto con Gesù falso profeta).
Niente esclude che indagando attentamente fra le pieghe del testo sia possibile individuare sequenze
spregiative nei confronti della cultura o di personaggi ebraici. Se venissero trovate
dimostrerebbero la falsità della tesi della codificazione voluta dai Redattori del testo, facendo
optare per la mera casualità di tali sequenze.
Infatti, l’affermazione per cui vi è la probabilità di una su quattro milioni che tali sequenze
siano casuali, non vuol dire che tale probabilità sia per forza nulla, in quanto vi è una minima
probabilità che lo siano.

Un altro importante punto da ricordare è che non risulta siano state trovate ELS a carattere
scientifico, cioè che trasmettano informazioni scientifiche codificate, per esempio frasi del tipo
“Distanza terra luna 384 mila km”. Questo particolare è importante perché dimostra che la ricerca
delle ELS è guidata dagli studiosi che la piegano alle proprie esigenze che sono quelle di
dimostrare la presenza di determinate sequenze che fanno riferimento ad avvenimenti storici di cui
si vuole dimostrare l’esistenza della relativa profezia nel testo.
Per raggiungere questo scopo gli studiosi hanno programmato i software per considerare diverse
varianti dei nomi delle persone che si volevano individuare nel testo codificato e hanno modificato
diverse volte la loro analisi utilizzando diversi modelli matriciali del testo movendosi non solo in
direzione orizzontale ma anche in diagonale. Inoltre possono essere impiegate diverse chiavi di
analisi del testo partendo dalla prima o dalla seconda lettera e così via, per cui si dovrebbero
considerare tutte le combinazioni possibili da 1 a “n” come lettera iniziale e da 1 a “n” come
lettere successive e poi verificare se statisticamente i casi individuati sono sufficientemente
numerosi rispetto a tutti i casi possibili. Questo per poter concludere che le ELS individuate con
significato di senso compiuto siano da non ritenersi casuali. Infatti ci si è limitati a dire che la
probabilità che siano casuali è infinitesima, ma sicuramente non sono state individuate tutte le
combinazioni possibili, per cui sono stati forniti dei dati parziali.

Ancora oggi, a distanza di alcuni anni, continuano ad essere individuate nuove sequenze ELS e
addirittura non è da escludere che vocaboli che sono entrati a far parte di una determinata sequenza
possano essere utilizzati anche per un’altra sequenza, costruita in altro modo, in un gioco
matematico a spirale, senza fine…
Mi chiedo cosa ne penserebbero i grandi del passato, come Kendall, Spearman, Gini, Laplace, Gauss.
I dubbi sul codice ELS sono legati anche al fatto che sia possibile prevedere, con tali analisi
sequenziali, gli avvenimenti futuri; infatti le analisi condotte hanno permesso di individuare nomi
di personaggi famosi per i quali la sequenza lascia intendere la predizione della morte, ma ciò è
accaduto sempre a posteriori, non riuscendo mai a individuare in anticipo avvenimenti che potevano
riguardare tali personaggi o eventi di questi ultimi anni.
Le accuse che si sono lanciate fra di loro gli studiosi che hanno lavorato sul codice ELS fa cadere
l’attenzione del pubblico sull’importanza dell’argomento che è fondamentale per dimostrare
l’esistenza di un profondo substrato esoterico legato all’interpretazione delle Scritture. Tuttavia
questo, se realmente esiste, come sospetto, viene piegato a biechi interessi di parte di natura
religiosa o addirittura a fini personali minando alla base la fiducia degli studiosi più seri che,
con passione e abnegazione, cercano di offrire nuove scoperte sulle Sacre Scritture da donare
all’Umanità.

Una spiegazione oggettivamente scientifica del codice ELS sarà possibile, poiché gli studi sono
ancora in corso, quando si riuscirà ad individuare anche delle precise informazioni scientifiche
codificate nel testo, non solo attraverso l’analisi di un singolo modello matematico, ma anche come
informazioni inserite con la tecnica dell’ELS.
Non solo. Sarebbe doveroso che gli studiosi, anziché dividersi, si unissero in Commissioni di
studio, che ufficialmente, potrebbero studiare il fenomeno, affinché, sulla base dei principi
epistemologici universalmente riconosciuti come validi, possano dare una definizione del fenomeno
scientifico e statistico che abbiamo davanti.
Il tutto in condizioni controllate e senza ridicolizzare la scienza statistica che così ne esce a
pezzi.

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