L’umanità parlava schioccando

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L’umanità parlava schioccando

di: Enrico Loi

La prima lingua parlata dall’uomo è stata una lingua a “clic”, ossia ricca di schiocchi della lingua
sul palato, come quelle ancora in uso in certe regioni dell’Africa. Uno studio genetico sembrerebbe
infatti dimostrare che il clic è un suono disceso direttamente dal linguaggio primitivo dell’uomo.
Oggi, esistono una trentina di gruppi etnici africani che utilizzano una serie di quattro o cinque
clic diversi, ottenuti appoggiando la lingua al palato e facendola scivolare in avanti e verso il
basso. Fuori dall’Africa, l’unico idioma conosciuto che adotta un suono simile è un antico
linguaggio rituale degli aborigeni australiani, che oggi nessuno sa più parlare.

L’ipotesi per la quale queste lingue sarebbero discendenti dirette della “lingua madre” dell’umanità
sembrerebbe dimostrata dall’analisi del Dna mitocondriale dei gruppi etnici che le utilizzano. Un
gruppo di ricercatori di Stanford, diretto da Alec Knight e Joanna Mountain, ha mostrato infatti che
due di queste popolazioni hanno un’origine molto remota e che probabilmente la loro divergenza
costituisce la prima grande separazione della discendenza umana. Il fatto che entrambe le lingue
possiedano questi suoni e che siano parlate da due popoli considerati alla radice del nostro albero
genealogico, ha portato i ricercatori a pensare che i clic siano una vestigia dell’idioma madre
della storia dell’umanità.

Sulla sopravvivenza dei clic nei linguaggi africani esistono però ipotesi diverse: Alec Knight
suggerisce che questo tipo di suoni, così come certi mormorii, possano permettere ai cacciatori di
parlare nella giungla, senza spaventare le prede. Per Anthony Traill invece, specialista delle
lingue a clic dell’Università di Witwatersrand in Sudafrica, questa spiegazione non è tanto
plausibile, perché sul piano acustico il clic è un suono abbastanza violento.

Traill conferma invece che, nei processi di evoluzione delle lingue umane si è sempre assistito
all’evoluzione di un suono a clic in un’altra consonante, ma mai il processo inverso.
Un’osservazione che, se vera, corroborerebbe l’ipotesi dei ricercatori di Stanford. Non tutti i
linguisti concordano con l’ipotesi avanzata, anche perché, secondo la teoria oggi dominante, la
comparsa dell’uomo “comportamentalmente” moderno è avvenuta circa cinquantamila anni fa, in seguito
ad una mutazione genetica che gli ha permesso di sviluppare le capacità di vocalizzazione.

Se gli scienziati di Stanford avessero ragione, questa data andrebbe spostata almeno alla data di
separazione fra i due popoli: centododici mila anni fa, con un margine di errore di quarantadue mila
anni. Knight sostiene che questa incongruenza è solo apparente: i clic potrebbero essere stati parte
del primo linguaggio umano completamente articolato, apparso in uno dei due gruppi cinquantamila
anni fa. I possessori del gene del linguaggio avrebbero poi sterminato gli altri, imponendo ai
sopravvissuti il loro idioma.

Istituzione scientifica citata nell’articolo:

www.stanford.edu/

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