L’UNESCO dichiara la tradizione orale vedica patrimonio dell’umanità
(da Movimento Iskcon di Gennaio-Febbraio 2004)
La tradizione orale del canto vedico è stato dichiarato dall’UNESCO un “patrimonio dell’umanità”. In
un incontro dei membri della giuria il 7 novembre 2003 a Parigi, Koichiro Matsuura, Direttore
Generale dell’UNESCO, ha dichiarato che la recitazione dei Veda così come svolta in India, è un
esempio rilevante di espressione e di eredità culturale e ha affermato che in quest’era di
globalizzazione e di modernizzazione, in cui la diversità culturale subisce una forte pressione, la
preservazione della tradizione orale della recitazione vedica è un’eredità culturale unica e di
grande significato. La dichiarazione dell’UNESCO porterà il riconoscimento internazionale della
tradizione indiana della recitazione dei Veda, che è sopravissuta per secoli rivelando la saggezza
vedica persino dall’abilità straordinaria di memorizzazione dimostrata e dall’elaborato metodo
mnemonico utilizzato.
Era stata un’iniziativa del Dipartimento della Cultura del Ministero del Turismo e della Cultura
indiano quella di presentare la candidatura della recitazione vedica all’UNESCO.
La presentazione è stata redatta dall’Indira Gandhi National Centre for Arts.
Questo dipartimento ha anche organizzato un progetto quinquennale per salvaguardare, promuovere e
diffondere la tradizione vedica orale e incoraggiare gli studiosi ed i praticanti, custodi delle
loro tradizioni, a preservare, rivitalizzare e promuovere i loro propri rami di recitazione dei Veda
per far sì che ciascuna tradizione possa rimanere viva, nel suo proprio contesto.
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