L’universo è un mandala
di Elsa Nityama Masetti
Secondo il fisico Antony Garrett Lisi l’universo ha una forma graifica ben precisa che si avvicina enormemente a quella di un mandala…
da Scienza e Conoscenza n. 24
Rispose Stephen Hawking a chi gli chiedeva quale, tra tutte le cosmologie concepite dagli scienziati nellultimo mezzo secolo, fosse quella vera: «Lo sono tutte».
Una delle più antiche e universali, concepita da chissà chi, è senzaltro larmonioso Mandala. Il
più antico sin qui conosciuto è una “ruota solare” paleolitica scoperta nellAfrica del sud. Il più nuovo è quello del fisico teoretico Antony Garrett Lisi.
«Luniverso potrebbe avere una forma grafica precisa». Questo afferma Antony Garrett Lisi fisico
singolare che da qualche mese fa parlare di se. E se cè lha, quanto è vero il suo modello
unificato – è quella di un Mandala. Della serie: i tibetani la sanno lunga? Fin troppo, sono convinti i cinesi!
Lisi, però, lha chiamato E8, come lo schema matematico a cui si rifà il suo modello. Si tratta di
una struttura di 248 punti che incorpora le simmetrie di una geometria a 57 dimensioni ed è esso
stesso a 248 dimensioni, della serie sembra tondo, ma ha 248 lati, come il più fine dei diamanti.
Ecco come lo definisce Garrett: «Quello che sono riuscito a fare è descrivere tutte quelle
particelle, includendo la gravità, quali parti di un singolo campo, con un singolo calibro di
ragruppamento. E successivamente, ho scoperto che questo calibro è lE8, forse una delle più belle
strutture in matematica». Di fatto a rendere semplice la sua teoria del tutto è limpiego di una
sola dimensione temporale e tre spaziali, una cosina semplice dal punto di vista matematico. Detto
così è roba che capiscono in pochi e quindi, a maggior ragione, seguendo lintuito, conviene andare a veder meglio che cosa si dice sul mandala.
Dicesi Mandala Secondo Wiki (non mia sorella, ma wikipedia): è una parola che in sanscrito
significa cerchio o ciclo. È associata alla cultura veda (vedi RigVeda, scritture che risalgono alla
notte tempi), e molto assai a quella tibetana (aggiungo io). Il termine Mandala è usato anche per
indicare un disegno composto dall’associazione di diverse figure geometriche, le più usate delle quali sono il punto, il triangolo, il cerchio ed il quadrato.
Se si guardano le animazioni della teoria del surfista – sport che Garrett preferisce a quelli
solitamente adottati nei laboratori accademici – come appaiono sul video del New Scientist, non si
può che rimanere affascinati. Elettroni, protoni, neutrini, quark e antiquark sono indicati, guarda
caso, da piccoli triangoli e cerchi di colori diversi che, in una elegante quanto ordinata danza, si
scompongono e ricompongono in quella che potrebbe essere, secondo Lee Smolin del Perimeter Institute for Theoretical Physics in Canada, lintuizione favolosa.
«È uno dei migliori modelli di unificazione che io abbia mai visto in molti, molti anni» – ha
affermato Smolin, appena uscito di fresco. A parte il fatto che dopo la rinuncia di Hawking si
sfornano teorie unificanti come brioches, viene da chiedersi se il professor Smolin metta mai il
naso fuori da suo laboratorio, perché di modelli così, e unificanti pure, se ne vedono da secoli!
Gli scienziati, però, si sa, sono alla scoperta dellalgoritmo che spieghi ogni cosa, una volta per
tutte. Talvolta, se non fosse per quella nobile mania alla misurazione e allequazione
totocontenente si ha limpressione di trovarsi di fronte alla cosiddetta scoperta dellacqua
calda, che peraltro sempre secondo gli ayurvedici è un ottimo sistema curativo, che fa bene a tutto, tranne che allindustria farmaceutica.
In compenso, il naso in laboratorio è il nostro fisico surfista, scalatore e esploratore (di giungle
e foreste) dottor Lisi che non ce lo mette. Egli sembra godersela tra una scarpinata sulle onde e
una sulle montagne. Magari è proprio quando è in cima alluna o allaltra, in quellattimo unico e
onnipresente in cui locchio tutto abbraccia in una visione unificante, che è colto da intuizione matematica!
Si dice ancora sui Mandala, sempre su Wiki: Il Mandala rappresenta per i buddhisti il processo
secondo cui il cosmo si è formato dal suo centro essi riconoscono, però, che i veri Mandala possono
essere solamente mentali. Le immagini o i materiali fisici, come la fine sabbia colorata, servono
per costruire il mandala materiale solo per il periodo della pratica religiosa. Completato, il
Mandala viene semplicemente distrutto, spazzando via la sabbia di cui è composto. Questo gesto vuole
ricordare la continua mutevolezza e caducità delle cose, il loro potenziale vuoto.
Garrett Lisi sta aspettando che gli esperimenti al Cern confermino la sua teoria, prima di distruggere o no il suo.
Speriamo che la Scienza, quella con la lettera maiuscola, come al solito, non si ostini!
L’articolo è tratto da Scienza e Conoscenza n. 24
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__scienza-conoscenza-n_24.php?pn=1567
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http://www.macrolibrarsi.it/libri/__mandala-per-guarire-i-propri-chakra.php?pn=1567
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