< Ma, stai perdendo tempo, con questa tua sadhana?! >
(di Guido Da Todi)
-Parte seconda, e fine)
…. Parlando del Suo Guru, Paramahansa Yogananda ne ha sempre evidenziato
la
dire – grattar via, con noncuranza e facilità, dalla umile ghiaia che
componeva il selciato della quotidianità più immediata di ognuno, la polvere
d’oro divina, che screziava ogni particolare delle cose relative.
Ecco l’importanza inesprimibile di un Guru! Il suo colpo
nell’animo del medesimo, che ha il potere di mostrargli – all’improvviso –
l’immediatezza della Presenza di Dio, in ogni più piccolo atto che egli
compone, nell’apparentemente modesto arazzo del mondo relativo.
Ecco… Dio..
Forse, varrebbe la pena di parlare un poco solo del
Solare, che pulsa nelle vene e nell’animo di ogni ricercatore sul Sentiero.
Poiché è unicamente il Profumo di Dio che noi siamo, e saremo capaci di
percepire – quale naturale qualità d’animo di ogni Figlio dell’Uno – Uno
stesso, a sua volta Come dice la Dottrina Segreta:
< È solo tramite la forma, e indirettamente, che Parabrahaman si mostra - in
modo parziale – al suo universo >
La < sbigottente > rivelazione della Scuola Tradizionale Hindu (in modo molto
più aperto di quella evangelica) ci parla di < un Suono permanente, quale
< costante > della natura universale >, che è, semplicemente, Dio.
Proprio così!
La Scuola di Paramahansa Yogananda non spinge l’umanità a credere in
alcunchè di fideistico.
Essa indica – senza indugi e senza tentennamenti di sorta – il mistero della
presenza di Dio, nelle nostre vene, nell’ambiente che ci circonda, nei cieli
e nelle stelle, inteso quale risonanza del Sacro Suono: < AUM >.
Forse – almeno a livello teorico – un numero di individui molto minore di
quanto si creda s’è soffermato, abbastanza a lungo, nell’approfondire il
magistrale e determinato < colpo mortale >, che tale rivelazione ha portato, e
continua a portare, ad ogni < fede, indirizzata verso orizzonti, privi di
significato e solamente mistici >.
“DIO PUÒ VENIRE ASCOLTATO E SPERIMENTATO!”
Dio non è unicamente uno straziante desiderio di Lui, da parte dei suoi
figli; Dio è Presenza! Dio è < immanenza percepibile >; Dio è prova a Se
Stesso!
Avete mai visto quei vecchi film western, in cui gli indiani poggiavano l’
orecchio per terra e, tramite delle profondissime e lontanissime
vibrazioni – assolutamente impercettibili all’orecchio di chi non fosse nato
in quelle praterie – captavano l’avvicinarsi, a chilometri di distanza, del
trotto di un cavallo?
È così, per chi medita; e lo fa, seguendo le indicazioni della millenaria
Scuola Orientale. Le sottili facoltà interiori vengono risvegliate; e costui
diviene capace, proprio come quegli indiani, di poggiare il suo senso di
ineffabilità, sull’ovunque, e di ritrarsi, imbevuto dalla vibrazione
dell’Eterno Aum: dalla Vibrazione di Dio Stesso!
Non mi azzarderei a dire che, all’inizio, affrontare la sperimentazione
dell’AUM appare come un gioco, a colui che si addentra in essa.. Ma non si
tratta mai di un gioco, quando è il Sè Superiore dell’individuo a
sospingerlo verso le Infinite Esperienze dell’Universale.
Tuttavia, la mente inferiore dell’uomo ne combina molte delle sue, allorché
approccia – ancora infantilmente – l’ Immensa Esperienza della ‘Sacra
Percezione.
Potranno passare degli anni; o, a volte, dei mesi; o, forse, dei giorni,
prima che l’animo sbigottito del ricercatore si trovi dissolto nel ‘Suono
Puro di Diò; che gli appare come
direzioni; ove non esiste più dietro, avanti, sotto e sopra.
Ma, solo il Fragoroso e Incantevole Ronzio dell’Ape Divina..
L’esperienza di ognuno, a questo punto, è che egli – oramai trasumanato –
identifica la realizzazione < miracolosa e semplice, come l'acqua
cristallina >, in modo completamente simile a quelle di ogni Guru, quando lo
stesso gliele indicava. Dio, di conseguenza – ed è, questo, il messaggio che
vorrei affermare solidamente a tutti voi! – non significa < un atto di fede >
e una < possibile, anche se bramata, Realtà' >.
DIO È UN SUONO SACRO, che noi possiamo sperimentare in noi stessi, quando
vogliamo e come vogliamo – solo che ci si decida a farlo! Dio è una
< lunghissima ed infinita Vibrazione >, che si estende nell’ ovunque, e,
dall’ovunque, si effonde, in noi e fuori di noi! Si tratta solo di < volerla
percepire >.
Dolcissime, e ripetute, e cantate sono le numerose descrizioni che
Yoganandaji fa del < Suono Regale >, che < trasforma in oro tutto ciò che
tocca >. E millenaria è la Rivelazione dei Veda, in proposito. Potrete non
sentirlo, ancora, l’AUM. Potrete non crederci.
Nè immaginare esattamente come la sua risonanza in voi sia capace di
staccarvi da ogni corpuscolo del < feroce > relativo. Ma, vi prego, qui, di
accogliere almeno, nel vostro animo, la Verità che Dio può venire < provato e
realizzato >, al di fuori di ogni ragionevole dubbio.
Tramite il Suo Verbo, che è l’AUM. Solo in tal modo, saprete dissolvere
ancora uno dei massimi ostacoli alla Libertà vostra e di coloro che servite,
nel vostro ambiente, e vi allontanerete da un nuovo < preoccupante
stagnamento > dei vostri tempi creativi: quello, ancora, che riguarda < le
nature errate dei vostri concetti di Dio >.
La nostro giornata quotidiana è paragonabile – per gli occhi di quell’ape
ronzante indicibilità, che è il nostro Sè Superiore – alla pulsante e
fervida notte di una giungla equatoriale.
Forse, questa monografia non dovrebbe venire letta da chi preferisce
sprofondare la propria esistenza nella < comoda coltre > di una saggezza
epicurea; di un buon senso, che si adatta ad ogni affermazione tangibile
della materia; e che ascolta il sobbollire costante dei propri..: ..
< Può, comunque, essere - anzi, sarà vero - ma, io, intanto, me ne sto qui,
ad attendere che < si spalanchino i cieli >.per conto loro. Allora, crederò.
Crederò di sicuro. >
La < fervida e pulsante > notte della giungla equatoriale divina è sicuramente
ancora lontana da essi. Lo squittire improvviso, qui è là, degli
affascinanti uccelli notturni – che sono la Voce di Dio – non lo sentiranno.
Il rumore ovattato delle tante sorgentelle notturne, che cantano, dietro i
rami, e lontane, e vicine, e che rimbalzano nelle pieghe della Veste di Dio,
non < foreranno > il diniego al Nuovo, che fodera i loro animi.
La stretta vorace che le loro braccia portano al tronco dell’albero più
vicino ad essi, timorose di lasciarne la < falsa sicurezza > che propone,
continuerà ad rendere il corpo di questi individui < saggi e ricchi di buon
senso materiale > – anchilosato a continue promesse di dolore e di assenza d’
ogni vittoria spirituale..
Perchè, infatti, le nostre giornate quotidiane, dipinte di automobili, di
negozi, di camere d’ufficio, di sorrisi dei nostri figli – e delle loro
strilla e delle loro urla; delle passioni d’amore, e delle mille, mille
piccole, grandi cose che le compongono, ebbene, esse sono esattamente la
parvenza esteriore della < Giungla notturna di Dio >.
Ed il tronco a cui s’appoggia < l'uomo vincente, fatto di sola materia > è la
prima, immediata < pennellata > che ognuno vede, di queste giornate: ossia, i
l loro volto esterno, incombente. Ma, vi siete mai soffermati ad ascoltare
quel < lontano canto di sirene >, che ritma i contenuti di ogni più piccola e
< mediocre > vostra esperienza, da che vi alzate da letto – la mattina – e
tornate a coricarvi in esso, la sera?..
Vorrei, a questo punto richiamare la vostra attenzione sul fatto ch’io non
sto riferendomi ad alcuna motivazione e ad alcun codice simbolico, nel dire
quanto ho appena detto. Portate il vostro < orecchio soggettivo > alla voce
nervosa di vostra moglie, o di vostro marito, o dei vostri conoscenti,
mentre si rivolgono a voi, rimbrottandovi, rimproverandovi, magari,
riempiendovi di < male parole >..Smuovete, dolcemente e simbolicamente, la
lastra stagnante che poggia – spesso, ahimè, pesante – sulle vostre giornate
d’ufficio, di lavoro, d’abitudine ai vostri doveri.
Imponetevi quell’aguzzo dono che hanno i minatori e i cercatori di diamanti,
nelle latitudini equatoriali, mentre cercano queste rarissime pietre.. .E vi
renderete conto – magari senza averne, sulle prime, una consapevolezza
completa – di quanto tutto ciò evidenzi il < grumo > di un Canto Superiore; la
< pelle > di un sangue sacro sottinteso; il dito misterioso che indica delle
risonanze infinite, che – e, codesto, è il messaggio che vorrei mandare a
tutti voi – possono venire ascoltate, in modo autonomo, dichiarato, pieno!
Quando sarete riusciti a frantumare solo un piccolo frammento di questo
scenario < colloidale >, che è l’unico ostacolo alla felicità di tutti gli
uomini e di tutte le donne; quando avrete macerato e dissolto unicamente una
< porticina > del mondo relativo, che vi opprime, accadrà il miracolo.
Ve lo giuro!..
A me è successo!..
Come per chi pone ed affonda il dito in un tratto di sabbia, vicinissimo al
mare; e lo ritrae fuori, e vede, piano, uscire dal foro irregolare, una
macchia d’acqua – che diviene, ben presto, una pozzetta, e non cessa di
sgorgare, e di allargarsi tutt’attorno a quella minuscola apertura, così
sarà per voi tutti! Iniziate, dunque, a percepire l’oceano di Dio, che
soggiace – vicinissimo! – ad ogni < pellicola >, rappresentata da tutte le
situazioni della vostra giornata quotidiana!
Ascoltate quella Eco rombante, giorno dopo giorno, che preme sulle pareti
antichissime della Caverna di Maya, in cui l’umanità vive. Abituatevi ad
amare questa Eco; a sussultare, pieni di gioia ed allegria, quando la
riconoscerete, sempre più e sempre più, come < anima interiore > delle cose
tutte della vostra vita.
Impegnatevi in questa scommessa quotidiana di
riuscirete, infine, a riconoscere la Vita Infinita dell’Uno; del Logos!..
E, quello che ora considerate < pura Teoria > diventerà la più immensa e
definitiva delle Realtà: il Dolce, Benedetto, Struggente Uno. Non è mai
esistita intimità più tenace, completa ed ardente – tra due amanti, nati da
genere umano; nè tra Giulietta e Romeo, e nè tra le shakty divine e gli
uomini iniziati, di quello che avvince colui e colei che hanno
la Vita, che soggiace tra le pieghe del loro dharma battente, continuo,
giornaliero!
NON PERDETE TEMPO!
Dio si trova esattamente accanto a voi tutti, in questo preciso istante!
E potrà parlare, se voi glielo permetterete!
Non siete stanchi dei dinieghi che l’esistenza continua a darvi, con fare
duro e continuo? Non siete stanchi di soffrire? Non volete, infine, gioire,
danzare, urlare il vostro silenzio di gioia e di infinito?!
Ed allora, credetemi!. Non sono < allucinazioni >, quelle che vi propongo! La
Voce di Dio, il suo Sussurrio costante permea la < giungla notturna della
percezione mistica >…
Allungate la mano.
Allungate il vostro cuore..
E, se riuscirete a portare, una sola volta, il vostro sguardo sul Suo, non
lo ritrarrete più da lì!
Per sempre!
tratto da lista Sadhana > it.groups.yahoo.com/group/lista_sadhana > sito web www.guruji.it
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