Malattia: guarigione, dono, messaggio e stimolo di cambiamento
di Giorgio Gustavo Rosso
Ovvero come possiamo riprenderci la nostra salute.
Leggi in anteprima un articolo tratto dal nuovo numero 37 di Scienza e Conoscenza…
da Scienza e Conoscenza n. 37
Quando leggi la parola malattia che significato ha per te? Che pensieri, ricordi, sensazioni ti arrivano? E cosa succede quanto leggi o senti la parola salute?
Voglio dirti che oggi per me malattia è sinonimo di: guarigione, dono, messaggio e stimolo di cambiamento.
Malattia come guarigione
Ciò che noi siamo abituati a chiamare malattia, i sintomi, i disturbi, i malanni sono i segnali,
gli eventi fisici che comunicano lavvio o una fase del percorso della guarigione del corpo fisico.
La follia, o la genialità economica, del sistema farmaceutico sanitario è di attaccare e combattere
con tutti i mezzi disponibili la guarigione. Infatti la guarigione del malato è la cosa più
pericolosa che possa avvenire per uninfinità di attività economiche che prosperano sulla malattia.
Lessere umano per la sua natura, per le straordinarie caratteristiche del suo organismo, è
naturalmente portato alla guarigione attraverso processi spontanei di riequilibrio.
Il sistema farmaceutico sanitario ha la necessità economica di indebolire e distruggere
sistematicamente questa innata e naturale capacità di autoguarigione, per trasformare ogni essere
umano, in ogni fase della vita, a partire dalla gravidanza e dalla nascita, in consumatore di
servizi sanitari, esami, vaccini e farmaci. Per questo sistema economico è di fondamentale
importanza farci perdere la memoria di questa innata capacità di autoguarigione presente in ognuno
di noi; il motivo è evidente: chi scopre che può guarire senza visite mediche, esami, farmaci e
vaccini, operazioni chirurgiche è un cliente perso per lungo tempo o per tutta la vita. Solo
prendendo chiara coscienza di questo drammatico conflitto dinteresse alle fondamenta del sistema
medico sanitario che include anche una parte delle medicine cosiddette alternative si può riprendere possesso della propria salute.
Malattia come dono
Ci è stato insegnato che la malattia è un male, un evento sfortunato. Niente di più sbagliato. La
malattia, come ogni evento della nostra vita, è una nostra personale creazione, di ognuna/o di noi.
È la ricerca di un nuovo equilibrio da parte del nostro corpo/mente/emozioni/inconscio/spirito
rispetto a una situazione/condizione di disequilibrio, di non allineamento con ciò che siamo e che
vogliamo diventare. La malattia è la risposta più intelligente, saggia, efficace che ciò che siamo è
capace di dare in quello specifico momento a uno stato di insoddisfazione, malessere, crisi. E come tale è un magnifico dono.
Malattia come messaggio e stimolo di cambiamento
Ciò che chiamiamo malattia, e che è in realtà guarigione e dono, include sempre un messaggio che ci
spinge al cambiamento nel nostro modo di essere, vivere e pensare. Nei bambini ciò che chiamiamo
malattia spesso è loccasione per un processo di crescita e maturazione. Negli adulti ciò che
chiamiamo malattia spesso è loccasione per una pausa di ascolto interiore, di riflessione, di
riesame della propria vita, valori, priorità. Le specifiche caratteristiche del percorso di
guarigione interiore ed esteriore che ci siamo abituati a chiamare malattia ci spingono a
specifiche reazioni che includono la comprensione del messaggio. Ad esempio, linfluenza ci
sollecita ad una pausa, ci dice che ciò che siamo ha bisogno di stare qualche giorno tranquillo e al caldo, perché per la natura è naturale riposarsi e rigenerarsi dinverno.
Che cosè la salute
E passiamo ora alla parte più interessante: la salute. Normalmente si considera di star bene quando
non si è malati. Io desidero proporvi un obiettivo più ambizioso. Cosa ne dici di considerarti in
buona salute quando ti accingi a vivere una giornata con entusiasmo, passione, vivacità, pieno di
energia e di gioia di agire, sereno e in pace con te stesso e con il mondo intero?
1. Mi amo: ho vissuto e vivo diversi momenti della vita in cui mi sono sentito e mi sento in
buona salute: in tutte queste occasioni cè un denominatore comune, lamore per me stesso, mentre mi ammalo in qualche modo ogni volta che mi allontano dallamarmi.
2. Amo il mio corpo: quando mi amo, mi prendo cura del mio corpo.
a) Curando di mangiare ciò che mi nutre, mi dà energia e non mi appesantisce. Mangio gli alimenti di miglior qualità, cucinati con competenza e attenzione, gustosi e salutari.
b) Svolgendo unattività fisica regolare quotidiana sana e piacevole. Meglio se in luoghi belli e naturali, guidato e in compagnia di persone insieme alle quali mi trovo bene.
c) Ricevendo massaggi e altre terapie corporee che mi rilassano e mi ricaricano.
3. Amo ciò che sono: quando mi amo mi accetto, ho stima di me, lascio andare paure e sensi di
colpa, vivo con gioia e con passione. Se ne ho necessità seguo qualche corso che mi aiuta ad
ascoltarmi, a far pace con me stesso, riguardando la mia vita e il mio passato, perdonandomi e
perdonando tutti, e sviluppando gentilezza e gratitudine verso me stesso, chi mi vive vicino e il mondo intero.
4. Vivo una relazione damore fisico, emozionale e spirituale felice, appagante, gioiosa e
appassionata. È un diritto ed è alla portata di tutti noi, dalladolescenza in poi, e ci sono ben
pochi motivi per rinunciarvi, visto limmenso piacere e benessere che può portare nella nostra vita.
5. Faccio un lavoro che mi piace, o perlomeno lo faccio con impegno e con passione. Lavorare di
malavoglia fa ammalare e rende infelici. Continuare a lavorare dove si è insoddisfatti o maltrattati
nuoce gravemente alla salute. Il lavoro è una parte importante della vita per gran parte di noi,
perciò gli va dedicata la cura che merita. Al tempo stesso il lavoro deve lasciare spazio anche al
gioco, alle relazioni, a tante altre attività importanti per una vita completa e appagante.
6. Ho molte relazioni piacevoli, sul lavoro e nella vita, viaggio, leggo, studio, ho interessi
artistici e anche di altro genere. Una vita in buona salute è una vita ricca di tante attività, incontri, esperienze, conoscenze.
7. Dedico una parte del mio tempo alla mia evoluzione spirituale. La presenza di religioni
istituzionali in tutti i tempi e le culture è la dimostrazione che cè una parte importante di noi
che viene dallinvisibile e dallinvisibile è attratta. Per questo è importante dare spazio nella
nostra vita a questo mondo che tanta influenza esercita su di noi. I modi per farlo sono innumerevoli e legati ai personali percorsi individuali
Come vedi (e come forse già ben sapevi prima di leggermi) la salute ha ben poco a che fare con
vaccini e farmaci, chirurgia e terapie mediche o psicoanalitiche: più sarai capace di amarti, più
porterai nella tua vita attività, eventi e persone che ti rendono felici, e più sarai felice e più la tua salute migliorerà!
Tratto da Scienza e Conoscenza n. 37
Scritto da Giorgio Gustavo Rosso
Classe 1948, è il fondatore e il direttore del Gruppo Editoriale Macro. Attualmente, oltre allo
svolgimento dellattività imprenditoriale, si sta formando come conduttore di Soul Voice® con Karina Schelde.
Scienza e Conoscenza n. 37
luglio/settembre 2011
Editore:Scienza e Conoscenza – Editore
Data pubblicazione:Luglio 2011
Formato:Rivista – Pag 80 – 18,5×29
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__scienza-e-conoscenza-n-37.php?pn=1567
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