Mangiare e non distrarsi: il segreto per dimagrire

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Mangiare e non distrarsi: il segreto per dimagrire

Alimentazione e Salute

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Hai mai pensato che una sana e corretta alimentazione dipende non solo dalla qualità del cibo che
consumiamo, ma anche dalla modalità con cui lo facciamo? Scorpiamo allora perché, se vogliamo
rimetterci in forma, è importante spegnere la tv e il cellulare mentre mangiamo e rifuggire dal desk-eating

Claudio Lombardo – 23/05/2018

Le modalità con cui si consumano gli alimenti rappresentano fattori importanti quanto la loro
scelta. Anche dal punto di vista sulla (larga) storia delluomo possiamo sostenere che è riduttivo
confinare tutta la questione alimentare solo in cosa mangiavano i nostri antenati componendo così
quel puzzle alimentare che prevede quali tipi di cibi siano più propensi alla nostra genetica senza tener presente come, tali cibi, venivano consumati dalluomo primitivo.

Una certa ovvietà derivante dalla logica (e avvalora, oggi, da studi scientifici) ci suggerisce
lassenza di eccessive distrazioni della TV o del cellulare. Prediligere alcuni cibi allineati alla
nostra genetica è importante quanto i comportamenti utilizzati nel loro consumo.

Le modalità del consumo alimentare

Il modo in cui si consuma il cibo è anchessa pratica collaudata dal punto di vista evoluzionistico,
ovvero di tutta la storia che ci ha preceduto come essere umani. Numerose sostanze circolanti
influenzano lassunzione di cibo attraverso azioni sullipotalamo (e viceversa); si tratta di veri e
propri ormoni che sono prodotti nel cervello, dalle cellule del tessuto adiposo, dal sistema
gastrointestinale e dal pancreas. Qualsiasi cambiamento del comportamento alimentare si traduce in un cambiamento del comportamento in generale.

Per fare un esempio, uno dei più potenti distrattori dellazione alimentare mai costruiti dalluomo
è sicuramente la televisione. Una non recentissima meta-analisi ha definitivamente confermato
lassociazione tra esposizione video e obesità nei bambini, già da tempo riportata anche nel nostro
paese. Il desk-eating è un termine riferito allabitudine allassunzione di cibo mentre si gioca o
si lavora, davanti al computer o sulla scrivania di lavoro o di studio. Così, gli interventi in
questo campo (dimagrimento) risultano limitare comportamenti sedentari, indirizzando alla riduzione
dellutilizzo di TV, computer e videogiochi. Mangiare rimanendo alla tastiera, infatti, ci rende molto più propensi a cedere a uno spuntino in più durante la giornata.

Pubblicità ingannevoli e globalizzanti

La maggior parte degli spot accomuna il cibo con il piacere e linduzione al consumo si manifesta
principalmente mostrando dinamiche legate ai bisogni primari in contesti di svago e felicità. In
alcuni casi lalimento è addirittura proposto come soluzione a stati danimo negativi. Inoltre, le
abitudini dietetiche differiscono tra i vari Paesi, ma le tendenze temporali mostrano che queste
differenze si stanno affievolendo. I Paesi mediterranei sono stati in passato caratterizzati da un
elevato consumo di alimenti vegetali, oli vegetali e pesce, ma queste tradizioni stanno scomparendo,
soprattutto tra i più giovani. Va considerato, anche in questo contesto, che la spinta commerciale allacquisto e allassunzione di alimenti attraverso la TV è notevole.

Sarebbe necessario a questo punto domandarci, come variano le nostre condizioni di quiete quando
siamo seduti a tavola davanti alla televisione? Cosa avviene nel nostro cervello e in tutto il
resto del corpo e quali mutamenti psicologici, endocrini e neuro-chimici avvengano nel momento in
cui si intensificano i fattori di distrazione e aumentano gli ormoni dello stress in seguito
allesposizione a notizie catastrofiche? Ma, soprattutto, come questa modifica incide sulla percezione che abbiamo del cibo?

Dimmi quando mangi e ti dirò quanta TV guardi

Esiste una correlazione tra la quantità di cibo consumato e linterferenza di alcuni apparati come
la TV o il computer e, secondo uno studio di Harvey Anderson, un ricercatore dellUniversità di
Toronto (Canada), la spiegazione principale è che il segnale di sazietà che arriva al cervello viene
bloccato dallattenzione concentrata sui programmi televisivi. Un altro studio su Applied Cognitive
Psychology afferma che: «può essere che la televisione renda più difficile la comprensione dei
segnali dintercettazione: più difficile da identificare la quantità di cibo ingerito, più difficile
il consolidamento dei ricordi riguardanti lassunzione del cibo» (Duane, Tiggemann, 2002).
In definitiva, la televisione, come il computer o il cellulare, ci distraggono da quei processi
naturali che il nostro organismo ha bisogno per valutare, controllare e gestire il corretto introito calorico.

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