Mantra che cura: la scienza del Para Tan

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Mantra che cura: la scienza del Para Tan

La ripetizione di un Mantra è un mezzo potente per migliorare la qualità della vita a livello di salute fisica e psicologica, di crescita personale e spirituale

di Federica Gorni

Numerose ricerche scientifiche hanno oramai ampiamente dimostrato che il corpo umano, come ogni altro essere vivente sulla terra ed ogni oggetto, ha sue specifiche vibrazioni e si sintonizza su varie frequenze. Per questo motivo il nostro organismo è molto sensibile alle vibrazioni dei suoni, che possono influenzare il nostro corpo e le nostre emozioni sia negativamente che positivamente. Pensate semplicemente: come vi sentite ascoltando musica heavy metal o musica classica? Come state quando siete in un parco col cinguettio degli uccelli o nel frastuono del traffico cittadino? I suoni hanno un impatto notevole sul nostro umore, ma in realtà anche sul nostro corpo, la nostra mente e la nostra salute. Come mai?

Ogni cellula del nostro organismo è dotata di un campo magnetico, rilevabile con specifici strumenti. Le cellule comunicano l’una con l’altra tramite il loro campo magnetico, inviando e ricevendo le informazioni necessarie a svolgere specifiche funzioni. Tale campo magnetico può essere considerato la memoria della singola cellula. Il movimento vibratorio degli elettroni presenti nel nucleo della cellula determina cambiamenti nel campo magnetico della cellula, e di conseguenza ne modifica il comportamento o la funzione. Ne consegue che sottoponendo le cellule a specifiche vibrazioni, come quelle potenti dei Mantra, è possibile cambiare il comportamento della cellula stessa come vogliamo.
Inoltre nel nostro corpo esistono microantenne, estremamente sofisticate, conosciute con il nome di amminoacidi, che sono direttamente collegate con il DNA e che funzionano da trasmettitore e ricevitore di frequenze. Scienziati dell’Istituto HeartMath (www.heartmath.org), e di altri istituti di ricerca, hanno scoperto che queste microantenne presenti sul DNA vengono attivate o disattivate dalle frequenze filtrate attraverso il DNA.

Le emozioni, i pensieri e le parole hanno una loro frequenza vibrazionale, cioè generano lunghezze d’onda di varie velocità e durata, che vengono trasmesse grazie al campo magnetico del corpo umano e delle singole cellule, e che possono attivare queste microantenne. Emozioni negative (paura, ansia, rabbia e simili) attivano solo alcune di queste “antenne”. Mentre le emozioni positive attivano un numero molto più elevato di “antenne” perché generano una lunghezza d’onda veloce e corta.
Un’altra importante recente ricerca scientifica (1) russa prova che il DNA può essere influenzato e riprogrammato dalle parole e dalle frequenze. Riunendo linguisti e genetisti, i ricercatori russi hanno scoperto che il codice genetico, specialmente in quel 90% apparentemente inutile, segue le stesse regole di tutte le nostre lingue umane.

Confrontando le regole della sintassi, la semantica e le regole grammaticali di base, hanno scoperto che gli alcalini del nostro DNA seguono una grammatica regolare e hanno regole fisse come avviene nelle nostre lingue. Il biofisico e biologo molecolare russo Pjotr Garjajev e i suoi colleghi hanno esplorato il comportamento vibratorio del DNA e, modulando certi modelli di frequenza (suoni) con un raggio laser, sono riusciti a influenzare la frequenza del DNA e quindi l’informazione genetica stessa. Certamente la frequenza deve essere quella corretta e a questo si deve il fatto che non tutti hanno lo stesso risultato o possano farlo sempre con la stessa forza. Tutto questo spiega come le vibrazioni sonore agiscano veramente nel profondo, a livello cellulare e addirittura di DNA.

Altri studi scientifici hanno dimostrato che certe onde di suono hanno la capacità di attivare la guarigione cellulare quando rivolte su ferite del corpo e sono in grado di promuovere e velocizzare la guarigione. Ricerche mediche svolte all’Università di Parigi hanno scoperto che certi suoni ripetitivi rivolti ad una cellula cancerogena distruggono la cellula.

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