Manuale della Motivazione (parte 23a.)

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Manuale della Motivazione (parte 23a.)

Manuale della Motivazione

– di Marcello Bonazzola –

(parte 23a.)

ALIBI

– Usate alibi –

Le persone che non riescono ad avere successo si distinguono per un tratto
comune: conoscono tutte le vie che portano al fallimento e usano tutti gli
alibi possibili per spiegare i loro insuccessi.

Alcuni di questi alibi sono anche intelligenti, ma pochi di questi sono
giustificabili.

Un’analisi sul carattere delle persone ha permesso di compilare una lista
dei più comuni alibi che vengono usati.

Mentre leggete questa lista, esaminatevi attentamente e riconoscete quanti
di questi alibi sono normalmente di vostra proprietà, e quante volte li
usate:

ALIBI

(QUESTIONARIO DI ORIENTAMENTO)

Se non avessi una moglie (marito) o la famiglia…
Se avessi una buona posizione…
Se avessi, o potessi avere del denaro…
Se fossi istruito…
Se potessi trovare lavoro…
Se potessi avere una buona salute…
Se potessi avere più tempo…
Se gli altri mi capissero…
Se le circostanze intorno a me fossero migliori o differenti…
Se gli altri mi capissero di più…
Se potessi rivivere la mia vita un’altra volta…
Se non avessi paura…
Se solo mi venisse data una possibilità…
Se non succedesse niente che mi potesse fermare…
Se fossi solo un pò più giovane…
Se potessi decidere di fare solo quello che voglio…
Se fossi nato ricco…
Se avessi incontrato o potessi incontrare la persona giusta…
Se avessi il talento e la personalità che ha altra gente…
Se avessi colto le opportunità passate…
Se la gente non mi desse sui nervi…
Se non dovessi tenere una casa e curare i bambini…
Se potessi risparmiare un pò di più…
Se il capo mi apprezzasse…
Se avessi qualcuno che mi aiutasse…
Se la mia famiglia mi capisse…
Se vivessi in un posto differente, con maggiori opportunità…
Se potessi solo partire…
Se fossi libero…
Se non fossi così grasso (o magro o piccolo o alto o brutto ecc.)…
Se le mie capacità fossero conosciute…
Se solo potessi avere dei prestiti o dei finanziamenti…
Se non fossi un fallito…
Se solo sapessi come…
Se tutti non si opponessero a me…
Se non avessi così tante preoccupazioni…
Se avessi sposato o potessi sposare la persona giusta…
Se la gente non fosse così ottusa…
Se la mia famiglia non fosse così stravagante…
Se fossi sicuro di me stesso…
Se la sfortuna non fosse contro di me…
Se quello che deve accadere accade, cosa ci posso fare? …
Se non avessi un lavoro così duro …
Se non avessi perso il mio denaro…
Se avessi dei vicini differenti…
Se avessi avuto un altro passato…
Se gli altri, qualche volta, mi ascoltassero..

Se… (e questo è il più grande di tutti)

AVESSI IL CORAGGIO DI GUARDARE ME STESSO “COME REALMENTE SONO”
SCOPRIREI COSA NON VA IN ME E POTREI
SICURAMENTE CORREGGERLO.

Inoltre avrei l’opportunità di imparare dai miei errori e dalla esperienza
degli altri, perché so che posso e devo migliorare qualcosa di me.

Infatti, se avessi speso più tempo per analizzare i miei punti deboli e meno
tempo per creare “ALIBI” per coprirli, sarei sicuramente già diventato la
persona che avrei voluto essere.

La costruzione di alibi con i quali spiegare qualsiasi fallimento è un
passatempo universale, l’abitudine è vecchia quanto il mondo, ed è fatale al
successo.

Perché le persone sono così disposte a coltivare i loro alibi? La risposta
è ovvia: essi difendono i loro alibi perché se li sono creati.

L’alibi di un uomo è figlio della sua immaginazione, ed è nella natura umana
difendere le proprie creazioni.

Creare alibi è un’abitudine profondamente radicata, e le abitudini sono
difficili da estirpare, specialmente quando sono supportate da una certa
giustificazione.

Platone aveva certamente questo pensiero dentro di sé quando disse: “la
prima e più grande vittoria è conquistare sé stessi”.

Essere invece conquistati da sé stessi è la cosa peggiore.

Un altro grande filosofo affermava: “E’ stata una grande scoperta per me
l’aver notato che la maggior parte dei difetti che vedevo negli altri erano
soltanto il riflesso della mia stessa natura”. “E’ sempre stato un gran
mistero per me, (diceva Elbert Abbart) la ragione per cui la gente perda
coscientemente tanto tempo per crearsi alibi per coprire le proprie
debolezze, se lo usasse diversamente, esso sarebbe sufficiente per superare
qualsiasi debolezza, ed allora non ci sarebbe bisogno di alcun alibi”.

Dovreste ricordare che la vita è come il gioco degli scacchi, e il vostro
avversario è il tempo.

Se esitate nel muovere, i vostri pezzi saranno scagliati fuori della
scacchiera del tempo perché state giocando con un partner che non tollera
assolutamente indecisioni.

Prima potevate avere un alibi od una scusa per non aver costretto la vita a
darvi quello che chiedevate, ma ora tutto questo non può più essere invocato
poiché siete entrati in possesso della chiave che apre tutte le porte della
vostra vita.

Questa chiave è magica, ed unita ad un desiderio bruciante vi aprirà tutte
le porte che vi condurranno alla vostra meta.

Non c’è nessuna penalizzazione per l’uso della chiave, ma se non la usate il
prezzo da pagare sarà il FALLIMENTO.

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