Manuale di meditazione 4
“Manuale di meditazione” – (di Tolle – Chopra – Watts – Krishnamurti)
– (quarta parte)
Esiste un sentiero che attende ognuno di noi e, quando l’avremo imboccato, vedremo aprirsi porte che prima erano chiuse e che per nessun altro si sarebbero aperte. Tutto inizierà a procedere per il suo verso e la stessa Madre Natura sosterrà il viaggio. … Ho scoperto che basta questo nostro passo verso gli dei perché loro ne facciano dieci verso di noi. Quel passo, quell’eroico primo passo del cammino, è al di fuori dei nostri confini, o esattamente sul margine, e spesso dobbiamo compierlo prima di sapere che avremo del sostegno. (Campbell)
Chiedete e riceverete. Cercate e troverete. Bussate e la porta vi verrà aperta. Perché, chiunque chiede riceve, chi cerca trova, a chi bussa sarà aperto (Matteo)
Nel “qui e ora” è racchiuso un enorme potere, anche quello di creare dal nulla cose meravigliose. (Regi)
Immergersi nella Natura
L’uomo è attaccato alla natura come un albero e, sebbene si muova liberamente sulle sue gambe e non abbia radici nel terreno, non è affatto un’entità che basti a se stessa, si muova da sola e da sola si diriga. Per la sua vita dipende assolutamente dagli stessi fattori da cui dipendono l’albero, il verme e la mosca, dalle forze universali della natura o vita o Dio o qualunque cosa ciò possa essere. La vita scorre in lui incessantemente, fluendo da una sorgente misteriosa; non ha nascita e morte – è lui il canale per una corrente in eterno movimento, una corrente che porta il sangue attraverso le vene, che muove i suoi polmoni e gli porta l’aria da respirare, che fa sorgere il suo cibo dalla terra e gli illumina il volto con la luce del sole. Se esaminiamo una cellula del suo corpo, troviamo l’universo, perché il sole, la luna e le stelle la mantengono
Virtù nel senso taoista di Potere che viene a noi nel momento in cui usciamo dalla mente razionale.
incessantemente; e lo troviamo ancora, se ci immergiamo nelle profondità della sua mente, dove si trovano tutti gli arcaici impulsi della vita primitiva, quelli umani e quelli animali, e, se scrutassimo più a fondo, troveremmo un’affinità con le piante e le rocce. (W)
Infatti l’uomo è un tappeto per il gioco delle forze di tutto l’universo, che circola in lui in una corrente che è la forza che sta dietro tutti i suoi pensieri e le sue azioni, che anzi, è più veramente il sé dell’uomo che non il suo corpo o la sua mente, suoi strumenti. (Watts)
Siccome pensiamo in continuazione,
è come se non smettessimo mai di parlare.
A causa del nostro continuo verbalizzare, perdiamo il contatto con il mondo esterno, e non riusciamo più a entrare in connessione con la natura. (W)
Il Sole, la terra, le acque, le piante, gli animali e l’uomo formano un’unica entità vivente; sono la vita che si manifesta nelle sue infinite e variegate forme. Ogni danno, ogni ferita che infliggiamo alla natura, è un’offesa che facciamo a noi stessi. Non v’è
separazione tra noi e l’esistenza in tutte le sue forme: siamo una sola cosa con lo Spirito della Terra. In natura non esistono mondi privati o angoli riservati, ma tutto è armoniosamente legato in una comunione che è la ragione stessa dell’esistenza. (Regi)
L’uomo ha inflitto danni incalcolabili al pianeta, creando una civiltà che si è sviluppata selvaggiamente e in modo incontrollato, ma lo spirito della Terra non può essere toccato dalla nostra stupidità. La forza che rimodella il mondo istante per istante è fuori dalla nostra portata. Forse non ce ne rendiamo conto, ma il danno più grave l’abbiamo fatto a noi stessi, poiché noi siamo il mondo. Se non rispettiamo la natura non saremo in grado di rispettare nemmeno noi stessi, ecco perché è necessario riprendere contatto con la creazione e le sue infinite manifestazioni. (Regi)
Camminiamo sull’erba profumata di menta, sdraiamoci sul prato a piedi scalzi e le braccia aperte per ricevere i dorati raggi del sole. Ecco che il corpo e la mente entreranno in perfetto accordo con le armoniose fasi della natura. Troviamo il tempo per provare queste stupende sensazioni e il nostro essere troverà forza e ristoro. (Re)
Il più grande aiuto che possiamo dare al nostro pianeta è di migliorare il nostro rapporto con la Natura, incontrare lo Spirito della Terra dentro di noi. La società moderna ci ha allontanati da questa concezione magica della vita, e ci condiziona coi falsi valori del consumismo. La logica del profitto e il desiderio di potere hanno ricacciato la fantasia e la creatività in terre sempre più lontane, facendoci dimenticare che esistono il sogno e la poesia. Ma la Vita ci ama senza alcuna condizione e nonostante la nostra indifferenza. Lo Spirito è sempre in attesa che avvertiamo la sua presenza. Se sapremo ascoltare la sua voce, ritroveremo la gioia di vivere e la felicità d’essere in armonia con ciò che ci circonda. (Regi)
Avete mai fatto una passeggiata da soli? Vi siete seduti ai piedi di un albero o in riva ad un ruscello; non con un libro in mano, non in compagnia di qualcuno, ma soli? Avete ascoltato il fruscio del vento tra le foglie, lo scrosciare dell’acqua sulle pietre del greto o il canto lontano di una donna? Avete seguito ancora il volo di un uccello come se fosse il vostro volo, o avete osservato lo scorrere senza fine dei vostri pensieri?
Avete mai osservato con attenzione il vostro respiro, l’aria che entra ed esce dalle narici, come fosse il moto eterno delle onde su di una spiaggia deserta? Se non l’avete fatto vi siete persi qualcosa di importante. Non solo avreste capito di non essere soli, ma vi sareste accorti di essere parte di qualcosa di talmente grande, bello e meraviglioso da restare senza parole.
AVRESTE CAPITO CHI SIETE VERAMENTE.
L’uomo è legato alla natura, come lo sono gli animali e le piante che condividono con noi il pianeta. Dipendiamo dagli stessi elementi dai quali scaturiscono gli alberi e il muschio, la balena o il più piccolo degli insetti. Anche noi siamo una manifestazione della vita e sottostiamo ad essa per le nostre necessità. La forza che ha creato l’universo è la stessa che ci penetra, ci attraversa e ci sostenta. Il flusso incessante dell’esistenza è parte di noi, siamo immersi nel suo mistero.
La pioggia ci bagna, il vento ci accarezza la pelle, l’aria e la terra ci nutrono e il sole riscalda le nostre membra. Se la temperatura del pianeta subisse anche una piccola variazione verremmo sconvolti da terribili cambiamenti climatici che metterebbero in dubbio la nostra stessa esistenza. Ecco perché immergersi nella natura è tanto appagante.
Imparate dalla Natura:
osservate come ogni cosa viene completata
e come si svolge il miracolo della Vita
senza insoddisfazione o infelicità.
Ricordate l’ultima volta che vi siete trovati in un bosco, sulle rive di un ruscello limpido e gorgogliante? Provate a pensarci. Quali sono state le sensazioni che avete provato? Sicuramente vi sarete sentiti in pace con voi stessi e il mondo intero, tranquilli e sicuri. Quando il corpo è rilassato e la mente si è fatta calma e tranquilla, i pensieri scorrono lentamente attraverso la nostra consapevolezza. È questa la condizione migliore per ascoltare la voce della Vita che ci parla col fruscio delle foglie mosse dal vento, col canto dei torrenti e il cinguettio degli uccelli. In quel momento sarà possibile incontrare il silenzio e in quella pace udire l’Anima del mondo. Una voce che, nella vita caotica di tutti i giorni, non riusciamo più a sentire, ma che è sempre lì, vicina a noi, più vicina di quanto possiamo immaginare. (Regi)
Basta il semplice desiderio di trovare la pace perché tutto si manifesti nella sua vera forma. La realtà apparirà davanti ai nostri occhi in tutto il suo abbagliante splendore.
Chi ama la natura riflette la sua pace.
Passeggiare nei boschi o in riva al mare, salire sui monti o visitare la campagna significa ottenere forza ed energia, quella stessa forza che dona vita alle piante e dipinge, con un delirio di colori, fiori e giardini. Abbiate rispetto per la vegetazione, per i boschi e i prati, poiché concorrono tutti a rendere possibile la nostra esistenza. La relazione che lega tra loro gli esseri viventi è preziosa e magica nello stesso tempo. Fin dai tempi più remoti l’uomo ha rispettato questo benefico legame, tanto da vedere in esso la manifestazione della divinità. Dobbiamo tornare a considerare la natura come nostra madre, la divinità che ci ama e ci protegge. (Regi)
La Natura è una brava maestra. Osservando un fiore, un albero, un prato o il cielo oppure un animale o il frangersi delle onde del mare sulla spiaggia possiamo imparare l’arte di ESSERE COSI’ COME SIAMO. Imparare ad essere, senza pretendere di avere tutte quelle cose inutili che ci offre la società, è una grande lezione di vita. (T)
Oggi sono sceso in giardino, dove un ruscello limpido lambisce il prato e un lato della casa. Ne ho raggiunto la riva scendendo fino alle pietre, che nonna Angela usava per sciacquare i panni, e mi sono seduto in silenzio ad ammirare lo scorrere dolce dell’acqua. Il profumo dei fiori e l’odore dell’erba calpestata di fresco formavano un morbido cuscino per i miei pensieri. Così, in quella pace, mi sono perso a inseguire le onde e i gorghi che si muovevano rapidi, come i pesci guizzanti sul fondo. Che meraviglia! Lo scrosciare dell’acqua sembrava un sussurro, una storia bisbigliata. Il ruscello non usava parole ma emozioni che scorrevano dolci nella mente. D’improvviso mi sono trovato in terre lontane dove l’ansia e le tensioni della vita parevano sparite in tanta bellezza. Questo è il luogo che preferisco, dove vengo a rilassarmi e a scrivere le mie storie.
Vedere la bellezza, stupiti anche voi di fronte alla vastità dell’universo. Il solo sedersi in silenzio ad ammirare le miriadi di stelle che brillano nel firmamento dona pace e serenità.
L’abisso senza fine che si apre davanti ai nostri occhi racconta l’immensità da cui proviene la vita. La prossima volta che avrete la fortuna di trovarvi davanti a tale spettacolo, osservatelo
attentamente. Ovunque siamo, ci sembrerà d’essere al centro esatto della volta celeste; anzi, è proprio così. Ogni uomo e donna di questo pianeta (o di qualunque altro) si trova esattamente al centro dell’universo. Rammentiamolo quando ci sentiamo soli, quando il mantello della tristezza ci avvolge con la sua ombra. Siamo il centro del creato e tutto esiste per noi; non è meraviglioso?
Per diventare consapevoli della bellezza,
la mente deve essere quieta.
Perché i poeti cercano la natura per ispirarsi? Perché l’uomo si meraviglia davanti al tramonto o ammirando un panorama dall’alto di un colle? Forse dentro i boschi o sul bordo dei prati è più facile sentire la presenza discreta del dio della Vita. E così arriva l’ispirazione, le emozioni emergono e nuove idee prendono forma; è la natura che si manifesta e svela il suo splendido volto.
Dimenticate per un attimo il vostro bagaglio di problemi, di passato e futuro così come la vostra conoscenza.
Altrimenti guardate e non vedete, ascoltate e non udite.
Quando siamo soli, quando non è necessario parlare con qualcuno, dobbiamo arrestare il processo verbale. Vi sono dei momenti, durante la giornata, in cui possiamo uscire alla mente e cominciare a vivere. L’esistenza è un gioco, una gioia senza contrari, una continua sorpresa. La vita è nuova in ogni istante e le parole sono vecchie, la vita è infinita e il linguaggio è limitato. Perché ci ostiniamo a vivere di piccole cose quando possiamo avere tutto? Se viviamo solo di parole, se la nostra esistenza diventa una serie ininterrotta di immagini verbali e vani ricordi, allora non stiamo vivendo ma sognando di vivere. (Regi)
La bellezza sorge dalla quiete della nostra presenza.
Abbiamo mai rivolto lo sguardo all’infinità dello spazio in una notte limpida, sgomenti per la sua quiete assoluta e la sua vastità inconcepibile? Abbiamo ascoltato, veramente ascoltato, il suono di un torrente di montagna nel bosco? O il canto di un merlo al crepuscolo in una tranquilla serata estiva? Per divenire consapevole di cose simili, la mente deve essere in quiete. È necessaria la nostra presenza totale. (T)
La presenza consapevole è necessaria per riconoscere la bellezza, la maestà, la sacralità della natura. (T)
La Madre dell’Universo ci aspetta perché ci ricongiungiamo con lei. Lei sta oltre i confini che abbiamo imposto a noi stessi. Non c’è passione troppo grande che Lei non possa contenere. Non ci perderemo mai, tendendo all’infinito. La Vita è il più tenero degli infiniti, e il suo desiderio è di proteggerci e di portarci tra le sue braccia, dalla paura all’amore. (Chopra)
Per incontrare la Bellezza basta entrare nel Presente, in questo istante colmo di fascino e mistero. (Re)
Il momento presente è la casa dello spirito; niente che si possa raggiungere sotto forma di saggezza, amore e visione deve essere rimandato. Eppure tutti noi rimandiamo il giorno in cui saremo amorevoli, saggi e ispirati dalla nostra visione. Questo implica che il momento presente è un luogo molto difficile da raggiungere, nonostante il fatto evidente che noi siamo già lì. (Chopra)
Anche se giriamo tutto il mondo in cerca di ciò che è bello,
o lo portiamo già con noi,
o non lo troveremo. (Emerson)
Come farvi conoscere la magia del tramonto, la bellezza e vastità del cielo? Come posso rivelarvi la luce che splende negli occhi di un bimbo se non sarete voi a vederla? Saprò farvi incontrare la sorgente dell’amore, il flusso infinito della luce che si nasconde in ogni cosa? Solo sperimentando in prima persona scoprirete l’armonia nel vostro cuore, la gioia senza fine che vi ha sempre accompagnato fin dal giorno della vostra nascita. Se avrete pazienza, se persevererete con costanza, senza arrabbiarvi, senza scoraggiarvi davanti alle prime difficoltà. Se saprete calmare il cuore e rallentare, almeno un po’, il flusso dei pensieri, troverete la strada. (Regi)
Colpa e Responsabilità
In questo mondo, ogni creatura che soffre è (forse senza nemmeno saperlo) causa della propria sofferenza: nessun terzo è responsabile. Non ci sono vittime, perché l’intero universo è un’unità. È così di per se stesso. Ed essendo così, non c’è nessuno da biasimare. Invece noi scarichiamo le nostre colpe in continuazione, senza accettare la responsabilità della nostra vita. (Watts)
Siamo noi stessi che ci puniamo con i nostri pensieri negativi.
Noi crediamo di venir torturati dal dolore, dalla depressione, dalla paura e dalla disperazione come se un nemico sconosciuto ci attaccasse dall’interno. Ma non esistono nemici dentro di noi. C’è solo “mente-materia”. Come un tipo di creta universale per modellare, questa sostanza prende la forma dei nostri pensieri, sentimenti e desideri. (Chopra)
La comprensione che nulla di esterno ci minaccia può coglierci di sorpresa. Siamo assaliti dai nostri pensieri, dai nostri desideri, dai nostri attaccamenti, nati dall’identificazione con il falso pensiero che, a sua volta, origina una vita manchevole, separata, ristretta. (Joko Beck)
Uomini e donne si comportano in base alla loro Consapevolezza, ecco perché nessuno è colpevole. (Re)
Se qualcosa della vostra vita di tutti i giorni non vi piace, dovete solo cambiare il vostro modo di pensare. Sei l’unico pensatore, l’unico creatore nel tuo universo. Dai a questo universo la forma che desideri. Solo tu, solamente tu, ne hai il potere, ma hai solamente il potere che tu afferri. (Freitag)
Nessuno oltre noi stessi può offrirci l’assoluzione. (Chopra)
Naturalmente, la domanda critica è sempre: e il male? Dobbiamo attribuire al fondamento Uno dell’essere la responsabilità del male? … La sostanza del problema è che sarebbe davvero tremendo se Dio fosse l’autore del male e noi le sue vittime. Ma nella teoria induista Dio non è un’altra persona. Non ci sono vittime di Dio. È soltanto lui la propria vittima. Responsabili siamo noi. (Watts)
Il Corpo del Dolore
La maggior parte del dolore umano
non è necessario.
Lo creiamo noi stessi finché la mente inconsapevole
dirige la nostra vita.
Il dolore nasce sempre da una qualche forma
di Non-Accettazione o
di resistenza inconsapevole
a ciò che è.
L’intensità del dolore dipende dal grado di resistenza al Momento Presente e questa, a sua volta, dipende da quanto sia intensa l’identificazione con la mente. La mente cerca sempre di negare il Presente e di sfuggirlo. In altre parole: “quanto più ci
identifichiamo con la mente, tanto più soffriremo”. (Tolle)
Quando si vive troppo nella mente, quando si perde il contatto con la parte profonda del proprio essere donne e uomini, si crea separazione e frammentazione. In questo caso la vita diventa teatro di continui conflitti e fonte di problemi senza fine. Forse non ce ne siamo ancora resi conto ma la mente è la sorgente d’ogni dualismo, la causa prima della paura e della sofferenza. (Re)
Quanto più saremo capaci di onorare e di
Accettare il Presente,
tanto più saremo liberi dal dolore e dalla sofferenza,
liberi dalla mente egoica.
Interrompiamo la continua verbalizzazione. Trovare il tempo per vivere nel corpo con le sue emozioni e sensazioni, vuol dire riscoprire l’unità e la magia che abbiamo perso nel corso dell’infanzia. Ecco cosa significa ascoltarsi vivere, essere consapevoli della forza e dell’energia che scorrono nelle nostre vene. Solo così si ritrova il legame col mondo che ci circonda: l’armonia con la natura nelle sue varie forme. Liberarci dalla schiavitù dalla mente ci consentirà d’incontrare la quiete, di provare pace, gioia e libertà. (Re)
Il dolore emozionale è la causa principale della sofferenza fisica e della malattia.
Risentimento, odio, paura, senso di colpa,
rabbia, depressione, gelosia e così via,
perfino la più piccola irritazione,
sono tutte forme di dolore emozionale
che si trasformano poi in sofferenza fisica.
Vi sono due livelli di dolore:
1) il dolore che create ora, dovuto alla continua resistenza al presente 2) e quello del passato,
che vive ancora nella vostra mente e nel vostro corpo.
Il dolore emotivo è la causa principale del dolore fisico e della malattia. Esso è inevitabile finché ci si identifica con la mente. Esistono due livelli di dolore: il dolore che noi creiamo adesso e il dolore proveniente dal passato che ancora vive nella nostra mente e nel nostro corpo. Smettere di creare dolore nel presente e dissolvere il dolore del passato sono il nostro obiettivo. (Tolle)
Fino a che non siete capaci di accedere al POTERE di ADESSO, ogni dolore emozionale che sperimentate
lascia dietro di sé un residuo di dolore
che continua a vivere in voi.
Si mescola con il Dolore del passato, che era già lì,
e alloggia nel corpo e nella mente.
Il corpo del dolore emozionale è molto pericoloso
poiché accumula sofferenza fisica
creando un campo energetico negativo
che occupa il corpo e la mente.
Per liberarvi dalla sofferenza fisica/mentale dovete:
rompere l’identificazione
con il CORPO DEL DOLORE.
Quando diventate i testimoni o gli osservatori del corpo del dolore, questi non può più usarvi fingendo di essere voi … non può nutrirsi grazie a voi. Così avete trovato la vostra forza interiore più profonda. (Tolle)
A volte i corpi di dolore sono dei veri e propri demoni. Alcuni attaccheranno le persone intorno o vicino a voi, altri invece attaccheranno voi.
Allora, i pensieri e i sentimenti che avete sulla vita diventano profondamente distruttivi! Malattie e incidenti vengono spesso creati in questo modo. Alcuni Corpi di Dolore trascinano i loro ospiti al suicidio.
State attenti all’apparire in voi di ogni segno di infelicità, in una qualunque forma: può trattarsi del risveglio del corpo di dolore. Può prendere la forma d’irritazione, impazienza, uno stato d’animo oscuro, un desiderio di ferire, rabbia, furia, depressione, un bisogno di avere un po’ di dramma nella vostra relazione, e così via. (Tolle)
Il Corpo di Dolore vuole sopravvivere,
proprio come qualunque altra entità esistente.
E può sopravvivere solo se
inconsciamente vi identificate con lui.
Può allora venir su, POSSEDERVI,
diventare voi e vivere attraverso di voi.
Il corpo di dolore ha bisogno di nutrirsi attraverso di voi. E si nutrirà di ogni esperienza che risuoni del proprio tipo di energia, qualunque cosa crei nuovo dolore sotto qualunque forma: rabbia, distruttività, lutto, dramma emozionale, violenza e persino malattia.
Il dolore può solo nutrirsi di dolore. Il dolore non può nutrirsi di gioia: la trova veramente indigesta.
Una volta che il Corpo di Dolore vi ha posseduto, volete ancora più dolore. Diventate una vittima o un persecutore. Volete causare sofferenza, oppure soffrire o entrambi.
Il Corpo di Dolore, che è l’ombra oscura proiettata dall’ego, è in realtà spaventato dalla LUCE della vostra CONSAPEVOLEZZA. (T)
TEME di ESSERE SCOPERTO
La sua sopravvivenza dipende dalla vostra inconscia identificazione, così come dalla vostra inconscia paura di guardare in faccia il dolore che vive in voi.
Il Corpo di Dolore può apparirvi come un MOSTRO pericoloso
che non osate nemmeno di guardare,
ma in realtà è solo un fantasma inconsistente
che non può avere la meglio su di voi,
sul potere della vostra presenza.
Quando diventate l’OSSERVATORE e cominciate a disidentificarvi, il Corpo di Dolore continuerà a operare per un po’ e cercherà di ingannarvi per farvi di nuovo identificare. A questo punto, può anche creare acciacchi o dolori fisici in diverse parti del corpo, ma non dureranno. (T)
Rimanete Presenti, rimanete Consapevoli.
Siate il guardiano, sempre vigile,
del vostro spazio interiore
e il Corpo di Dolore sparirà definitivamente.
Se la rabbia è la vibrazione energetica predominante del Corpo del Dolore e il vostro pensiero è di rabbia, pensando a quello che qualcuno vi ha fatto e a quello che gli fareste voi, allora SIETE DIVENTATI INCONSAPEVOLI, e il Corpo di Dolore è diventato “voi”.
Quando si attiva uno stato d’animo oscuro, e voi entrate in uno schema mentale negativo e pensate a quanto terribile è la vostra vita, il vostro pensiero si è allineato con il Corpo di Dolore e siete diventati vulnerabili all’attacco del Corpo di Dolore. (T)
Scoprire che siete attaccati al vostro dolore,
può essere una scoperta scioccante.
Ma nel momento in cui ve ne rendete conto,
avete spezzato l’attaccamento.
viaggio dentro noi stessi.
…
Lascia un commento