Medicina Consapevole e Inventori di malattie

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Medicina Consapevole e Inventori di malattie

Ovvero come il sistema inventa nuove malattie e nuove categorie di malati

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di Domenico Battaglia – 23/06/2014

Inventori di malattie : dal libro Medicina Consapevole

Quello che affronteremo in questo capitolo è uno degli argomenti maggiormente insidiosi e subdoli. Affronteremo la cosiddetta mercificazione della malattia (Mongering Disease), cioè quella modalità pseudoscientifica che trasforma la malattia, o uno o più sintomi, in elementi centrali del business farmacologico-terapeutico.
Non è l’obiettivo di questo libro disquisire e approfondire ciascuna delle patologie che seguono, vorrei invece far cogliere, attraverso questi pochi esempi, una visione d’insieme che va oltre la conoscenza “strettamente medica” delle singole malattie. Lo scopo reale è quindi quello di promuovere una maggior consapevolezza riguardo agli scenari sanitari con cui ci si deve confrontare di questi tempi e con cui, con tutta probabilità, dovremo confrontarci nel prossimo futuro se non verranno favoriti modelli di vita maggiormente in linea con i ritmi dell’Uomo e del Pianeta.
La trattazione non vuole essere pertanto né rigorosa, né tantomeno esaustiva, ma vuole portare il lettore a cogliere elementi relativi alla malattia, che in alcuni ambiti possono avere punti di sovrapposizione, affinché nascano spunti di riflessione atti a favorire la ricerca di percorsi di maggior conoscenza e consapevolezza.

Già nel 2002 una rivista scientifica di prima fila, il British Journal of Medicine (BJM), metteva in evidenza e richiamava l’attenzione dei medici sul fatto che gli indici di normalità di alcune patologie molto diffuse, come ipercolesterolemia ed ipertensione, avessero subito negli anni un costante e forse ingiustificato ribasso delle soglie di normalità. Questo atteggiamento sembrava favorire un reclutamento sempre maggiore di cosiddetti “nuovi malati” nelle popolazioni oggetto dei vari studi, producendo l’incremento di nuovi probabili consumatori di farmaci per la prevenzione o la cura di dette patologie. Dopo dieci anni circa (febbraio 2013) la stessa rivista pubblicava un editoriale in cui il tono delle affermazioni non era più dubitativo, come nel lontano 2002, ma affermativo e definitivo.

Riporto alcuni passaggi del testo per chiarire maggiormente: “Le prove degli eccessivi atti medici nei paesi ricchi hanno continuato ad accumularsi, con un incremento della documentazione relativa a inequivocabili danni e ai costi di interventi chirurgici inutili” ed ancora “Una donna su cinque che riceve diagnosi di cancro della mammella non avrebbe avuto alcun danno da quel tumore”. L’autore dell’editoriale arriva a concludere in questo modo: “Esistono rischi di massiccia sovradiagnosi e di dannosi eccessi terapeutici conseguenti alla frequente indagine diagnostica precoce. Esiste un problema più o meno marcato di sovradiagnosi in un’ampia gamma di condizioni diffuse, tra cui il cancro della prostata e della tiroide, l’asma, la nefropatia cronica e il deficit di attenzione ed iperattività. Questo dato è rilevante, perché una volta che le persone vengono etichettate con una diagnosi ne consegue una cascata di conseguenze mediche, sociali ed economiche, alcune delle quali permanenti. L’etichetta medica e la conseguente terapia comportano un pedaggio emotivo e finanziario per l’individuo, con costi ingenti per il sistema sanitario”.

Vediamo nello specifico, e soprattutto nella pratica, come si realizza questa pericolosa e subdola manovra nella quotidianità di ogni cittadino. In alcuni casi accade che vengano abbassati i valori di riferimento, come si diceva nelle precedenti affermazioni, per far in modo che una certa quota di popolazione che rientrava nei limiti di norma, e quindi considerata “sana”, con il modificarsi dei valori di riferimento si ritrovasse da un momento all’altro a far parte di una popolazione “malata”.
“Nuovi malati” dunque, nel senso che ampi gruppi di popolazione definiti sani secondo criteri biochimici e bio-umorali (cioè in base ai valori di varie sostanze misurabili nei liquidi del corpo umano, primo fra tutti il sangue) da un certo momento in poi, e un giorno per l’altro, si ritrovano nelle file dei malati per decisione di un nucleo ristretto di persone.

Vediamo alcuni esempi: negli ultimi anni il valore dei trigliceridi considerato nei limiti di norma è passato da 200 mg/ dl a 150 mg/dl, quello del colesterolo totale è stato portato al di sotto dei 200 mg/dl; i valori ematici di glucosio per la definizione del diabete, altra patologia diffusissima nella popolazione mondiale, sono stati ribassati a <126 mg/dl (in passato i valori normali erano circa 144 mg/dl). Si è assistito anche ad un inspiegabile ribasso dei valori del PSA (antigene prostatico specifico), da 4 ng/ml a 2,5 ng/ml.
A questo punto vi chiederete quali siano stati gli effetti pratici sulla popolazione. La risposta risiede nel fatto che un numero un sempre maggior numero di pazienti, che deriva direttamente dal precedente in funzione dei ribassi dei valori normali descritti, è l’aumento incredibilmente copioso dei programmi di screening, di cui abbiamo discusso ampiamente in precedenza. Qui ci basti ricordare che al crescere dei programmi di screening sono proporzionalmente aumentate le diagnosi precoci e il numero degli interventi chirurgici o di procedure invasive potenzialmente dannose.

Ma un’anticipata diagnosi può davvero prolungare la vita dei pazienti? Spesso non è così, se si leggono bene i dati e si interpretano in maniera onesta. Infatti accade che gli screening scoprano in anticipo un tumore senza che questo si traduca in una riduzione della mortalità totale.
Nell’ambito della lettura dei dati e delle conseguenti conclusioni dobbiamo tenere in considerazione se, anticipando la diagnosi e sottoponendosi ad una terapia magari invasiva e potenzialmente dannosa, non ci si possa ritrovare a vivere una qualità di vita pessima per molti anni in più rispetto ad una diagnosi tardiva, che in ogni caso non avrebbe modificato di un giorno la data della dipartita (chi volesse approfondire questi concetti può consultare il seguente articolo: “Sopravvivenza e mortalità: come interpretare i dati degli studi” di A. Battaggia, L. Puccetti e R. Rossi).

Ad esempio proviamo a considerare gli ormai noti valori del PSA: un numero sempre crescente di persone è stato avviato verso procedure invasive come la biopsia prostatica, che in molti casi individua un tumore della prostata in 16-20 pazienti ogni 100. Quanti individui appartenenti a questo 16-20% beneficerebbero di un intervento chirurgico? Se si considerano quei casi che, per età avanzata (oltre i 70 anni) o per coesistenti patologie gravi, non riceverebbero alcun beneficio dalla chirurgia, il numero dei pazienti per i quali sarebbe indicato l’intervento chirurgico si ridurrebbe ulteriormente. Come abbiamo avuto modo di considerare altrove, bisognerebbe inoltre chiedersi: nei casi in cui l’atto chirurgico venisse condotto, questi pazienti beneficerebbero veramente di un allungamento della loro vita? E la qualità di vita che li attenderebbe dopo l’intervento sarebbe davvero buona? L’incontinenza urinaria, la disfunzione erettile, e più in generale le conseguenze post intervento non sono eventi affatto rari! Questi possono minare la qualità di vita di molte persone, per molti anni in più rispetto al previsto, visto che abbiamo anticipato la diagnosi e di conseguenza la terapia.

Un altro esempio si può trarre da uno studio pubblicato dalla Cochrane Collaboration (iniziativa internazionale no profit creata per valutare e diffondere criticamente la reale efficacia dei trattamenti sanitari). Lo studio in questione è stato pubblicato nel 2006 nel “Cochrane Systematic Review” e riguarda l’oramai consolidata pratica di eseguire ogni 2 anni la radiografia della mammella (mammografia) alle donne che hanno superato i 50 anni di età, allo scopo di diagnosticare precocemente un tumore della mammella. I risultati di questo studio si basano sull’analisi di 2000 donne sottoposte a mammografia, confrontate con altre 2000 donne che non hanno eseguito il suddetto protocollo di screening.
I dati parlano abbastanza chiaramente e ve li riporto: “Su 2000 (duemila) donne esaminate per un tempo di 10 (dieci) anni solo 1 (una) grazie a questa tipologia di screening avrà prolungata la sua vita, cioè lo screening ha evitato un solo decesso per tumore al seno nel gruppo che aveva eseguito la mammografia, rispetto alle 2000 donne che non erano state inserite nel protocollo di screening”.

Alla luce di questi dati sarebbe opportuno valutare non solamente l’impatto sulla spesa economico-sociale che tutto ciò può avere, ma anche se ci stiamo prendendo realmente cura della persona o se stiamo solamente continuando ad emettere raggi X sui corpi umani perseguendo modelli di profitto e di business, che oggi sembrerebbe essere il trend maggiormente perseguito dagli enti sanitari, che non mettono più al centro della loro “mission”, se non in termini teorici, il prendersi cura, il benessere e la salute della persona.

Tratto da…

Domenico Battaglia
Medicina Consapevole – Libro >> http://goo.gl/eRgY6R
Con un poco di zucchero la pillola andrà giù?
Draco Edizioni
Data pubblicazione: Giugno 2013
Formato: Libro – Pag 165 – 13,5×20,5
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__medicina-consapevole-libro.php?pn=1567

Descrizione di Medicina Consapevole – Libro

Quando siamo in salute, pensiamo di non aver bisogno della Medicina, riservandola solo agli ammalati. Eppure le ricerche mediche coinvolgono ogni aspetto della vita delle persone, sane o malate che siano.

Per questo motivo Domenico Battaglia ha scritto questo libro, per spiegare a tutti noi come possiamo utilizzare le scoperte della medicina in ogni ambito: dal rapporto medico-paziente, alla nostra alimentazione, al nostro cervello.

Tu puoi e devi fare sempre scelte consapevoli, in salute e in malattia.

“Questo libro nasce quasi per gioco, nasce da un motto scherzoso, il cui primum movens conteneva in sé una forte esigenza di esprimere e far conoscere, a quante più persone possibili, una serie di riflessioni personali oltre che spunti di riflessioni riguardo all’ambito della Medicina, ambiente con il quale mi confronto quotidianamente.

Ripercorrendo le tappe del percorso che mi hanno portato fin qui, ho cercato di affrontare da un altro punto di vista gli svariati argomenti che in qualche modo hanno a che fare con la medicina, seppure apparentemente slegati fra loro.

L’ambizione principale invero è quella di generare nel lettore una consapevolezza nuova verso questi argomenti, in maniera tale da generare una scintilla, una piccola guida luminosa che possa schiarire, qua e là, un percorso di consapevolezza riguardo agli argomenti affrontati, un percorso che, come autore, mi limito solamente ad indicare, nel pieno rispetto del lettore e della sua libertà di pensiero-parola-azione.”

L’idea della medicina oggi è quasi sempre avvicinata al concetto di malattia, ma a me piacerebbe che fosse invece sempre più frequentemente accostata al concetto di salute inteso come benessere, come perseguimento di uno stato che non è solo assenza di malattia ma pienezza e consapevolezza dello scorrere della vita in noi.

Per fare questo servono delle informazioni, delle conoscenze, degli strumenti che ci consentano di operare delle scelte il più consapevoli possibili, anche in riferimento al “momento storico” di ciascuno di noi e al nostro bisogno di esperienza.

Il percorso di questo libro oscilla dal macrocosmo al microcosmo, conscio del fatto che il nostro corpo non può essere visto e vissuto semplicisticamente come una scatola-contenitore di organi ed apparati, che svolgono ognuno funzioni specifiche ed avulse tra loro, bensì come un universo di universi che concorrono in modo corale allo svolgimento della vita, e dunque del benessere, nel modo che più si avvicina alla perfezione possibile sul nostro Pianeta.

Indice

Premessa
Introduzione

Capitolo 1 Il rapporto medico-paziente ovvero “C’eravamo tanto amati…” Capitolo 2 Il mondo delle prestazioni sanitarie ovvero “Il 3×2 della sanità” Capitolo 3 – Nuovi malati o nuove malattie? Ovvero “Siamo Uomini o Caporali?” Capitolo 4 La chemioterapia ovvero “Molta chimica, molta terapia?”
Capitolo 5 La Mente e le Emozioni controllano il corpo ed esse si trovano in ogni più recondito luogo Capitolo 6 Alimentazione consapevole ovvero “Qui è tutto un magna magna” –
Capitolo 7 Andiamo a fare la spesa, ovvero “Mini guida per la sopravvivenza nella giungla degli scaffali”
Capitolo 8 Alimenti Geneticamente Modificati (OGM) ovvero “Salagabula Magicabula bibbidi bobbidi bu”
Capitolo 9 Nutrizione basata sull’evidenza scientifica ovvero “Sfatiamo i miti dell’abitudine e della falsa informazione”
Capitolo 10 I Super cibi ovvero “Le erbette dell’Incredibile Hulk”, con le ricette di Cristina Barbieri Conclusioni
Ringraziamenti
Bibliografia

Introduzione

Questo libro nasce dalla volontà di tessere un filo invisibile tra alcuni aspetti della medicina e della salute, solo apparentemente lontani tra loro.

In molte occasioni della mia vita ho avuto la sensazione di procedere come attraverso una stanza buia con tanti punti luce, sparsi qua e là in maniera apparentemente disordinata. Finora ho esplorato solo alcuni aspetti dell’esistenza nei suoi svariati modi di esprimersi, riuscendo ogni tanto ad accendere qualche nuovo punto luminoso, pur rimanendo consapevole del fatto che un numero consistente di queste fonti di luce siano ancora tutte da scoprire e da ridestare.

In questo libro ho cercato di tessere alcuni fili di collegamento fra i vari puntini luminosi, sperando di riprodurre dei disegni coerenti ed intellegibili ad un pubblico il più vario possibile, senza peraltro pretendere di avere esplorato in maniera esaustiva i singoli argomenti trattati. Il vero ed ambizioso obiettivo di questo libro è quello di divulgare, cioè far arrivare le notizie contenute a quante più persone possibili e nel modo più semplice e chiaro possibile.

L’idea della medicina oggi è quasi sempre avvicinata al concetto di malattia, ma a me piacerebbe che fosse invece sempre più frequentemente accostata al concetto di salute inteso come benessere, come perseguimento di uno stato che non è solo assenza di malattia ma pienezza e consapevolezza dello scorrere della vita in noi.

Per fare questo servono delle informazioni, delle conoscenze, degli strumenti che ci consentano di operare delle scelte il più consapevoli possibili, anche in riferimento al “momento storico” di ciascuno di noi e al nostro bisogno di esperienza.

Il percorso di questo libro oscilla dal macrocosmo al microcosmo, conscio del fatto che il nostro corpo non può essere visto e vissuto semplicisticamente come una scatola-contenitore di organi ed apparati, che svolgono ognuno funzioni specifiche ed avulse tra loro, bensì come un universo di universi che concorrono in modo corale allo svolgimento della vita, e dunque del benessere, nel modo che più si avvicina alla perfezione possibile sul nostro Pianeta.

Ma come assumere informazioni e nuove conoscenze? Spesso occorre leggere e studiare, ma a volte basta semplicemente sviluppare una modalità di osservazione critica degli eventi che si dipanano davanti ai nostri occhi così da cercare soluzioni pragmatiche, fattive, per invertire la rotta, per modificare in meglio i comportamenti o le modalità alterate che vediamo svolgersi davanti a noi.

Vi starete già chiedendo come raggiungere questi obiettivi ed ecco che un primo esempio potrebbe essere quello di ponderare la maniera con cui medici e pazienti oggi gestiscono i rapporti umani oltre che la malattia; un’altro punto di osservazione potrebbe essere analizzare il perché del continuo aumento di prestazioni sanitarie, che non accenna a fermarsi. E inoltre, si potrebbero osservare gli effetti con i quali l’energia di un pensiero o di un emozione influenzano i meccanismi dell’organismo, in positivo come in negativo.

Come tutto ciò può avere risvolti significativi sul nostro benessere? E quale può essere il ruolo del cibo, elemento alla base del nostro stato di salute? Riguardo al cibo è doveroso ricordare che il nostro corpo si comporta un po’ come un’antenna, recependo energie di varia frequenza e vibrazione dall’esterno e trasducendole in azioni pratiche al suo interno. Le piante, per esempio, accumulano energie dalla terra e dal sole e le sintetizzano in un frutto, un ortaggio etc. L’Uomo cibandosi dei frutti della terra così ottenuti, introietta nel suo organismo queste energie sotto forma di enzimi, zuccheri e proteine, che saranno assorbite ed utilizzate per avviare o mantenere processi utili al suo sostentamento e, in ultima analisi, ad un corretto fluire e progredire della vita.

Ecco, questi e tanti altri esempi saranno alla base di un percorso che speriamo possa condurre i lettori ad una maggior consapevolezza, quantomeno riguardo agli argomenti trattati, consci del fatto di essere individui unici ma non scollegati, inseriti in un sistema poliedrico, interconnesso ed assolutamente integrato, sia in se stessi che con gli altri simili, oltre che con tutti gli altri esseri viventi attraverso i quali, con varie e diverse modalità, la vita fluisce, si rigenera e crea.

Domenico Battaglia
Medicina Consapevole – Libro >> http://goo.gl/eRgY6R
Con un poco di zucchero la pillola andrà giù?
Draco Edizioni
Data pubblicazione: Giugno 2013
Formato: Libro – Pag 165 – 13,5×20,5
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