Intervista a Nitamo Federico Montecucco
di Daniela Amadesi
…
Abbiamo visto che si può tracciare un cerchio intorno all’essere umano e affermare che quella è
l’unità vivente, l’unità di coscienza. Il che significa che tutte le informazioni che sono
contenute nell’essere umano vengono conosciute in maniera unitaria.
Ma, abbiamo detto, noi siamo Uno e Trino: la tripartizione pancia, torace e testa ovvero i tre
cervelli ci danno questa triplice divisione.
Il cervello inferiore è quello più fisico, materiale; quello superiore è quello che può aprire
alcuni chakra verso il divino.
Abbiamo esaminato dunque l’uno e il tre. Esiste poi il sette…
Dopo aver parlato dei tre cervelli, vogliamo ora affrontare i sette corpi?
Certo. Il modello a sette è il modello tipico delle tradizioni orientali, ma anche di molte
tradizioni occidentali, quali la Kabala o alcune scuole esoteriche occidentali come i Rosacroce, che
l’hanno ereditato dall’India antica: dal Tantrismo, dallo Shivaismo, etc. Il sette è un numero
chiave nella nostra esistenza, come si può desumere sia dall’analisi comparata delle tradizioni
spirituali del nostro pianeta, sia dall’esperienza: la luce ha sette bande di colore, le note
musicali sono sette e non qualche altro numero… Ecco quindi che, in base a tutto ciò, la divisione
dell’esistenza è molto facilmente distribuibile su sette piani.
Se poi vogliamo, possiamo interpretare “i sette corpi”, questo modello che chiameremo tantrico,
anche in chiave scientifica.
Prendiamo per esempio il primo corpo o corpo fisico: in occidente diciamo che è il corpo degli atomi
fisici, il corpo chimico.
Abbiamo poi il secondo corpo, che in oriente viene chiamato corpo eterico o energia vitale: da noi
questo corrisponde al livello delle cellule, quindi è il corpo dell’intelligenza cellulare. Per
intenderci, il nostro intestino assorbe, lo stomaco digerisce, il cuore batte, i muscoli si
contraggono, perchè le cellule hanno una loro intelligenza che forma una rete energetica, che è poi
la rete dell’agopuntura. Il secondo corpo è tipicamente vegetale; quando si è nel secondo corpo, a
livello di coscienza si è in uno stato molto profondo, la coscienza vegetale, appunto. “Si vegeta” è
l’espressione corrente in questo caso.
Poi abbiamo il terzo corpo, centrato sul terzo chakra, che è il corpo dei multicellulari, quindi
degli animali. Noi normalmente siamo su questo terzo livello di coscienza, una coscienza animale,
molto basata sugli istinti, sulla concretizzazione dei nostri bisogni. Il primo grande salto verso
l’umano avviene a livello del cuore. Il cuore corrisponde al quarto stato, che è il primo livello
umano, in quanto legato allo sviluppo della neocorteccia o cervello superiore. E’ il livello
dell’autocoscienza, quando non viviamo più solo perchè abbiamo bisogno di soddisfare i nostri
bisogni, i nostri istinti, ma cominciamo a chiederci chi siamo ed entriamo in contatto con noi
stessi. Quindi diciamo che il primo lavoro della medicina olistica è quello di trasferire le persone
da un livello di coscienza di terza densità a un livello di quarta densità. La quarta densità è la
densità del futuro, quella che pian piano sta pervadendo le persone più sensibili e intelligenti del
nostro pianeta e che potrebbe trasformarsi anche in un fenomeno di massa, creando dei cambiamenti
sociali, politici ed ecologici di grande miglioramento.
Il quarto livello è caratterizzato dall’amore impersonale, è un livello in cui io percepisco me
stesso come anima e percepisco quindi anche tutti gli altri esseri viventi, umani e non umani –
anche gli animali, anche le piante, anche l’ecosistema – come unità di coscienza, quindi come sacri.
Questo è un livello importantissimo che, i maestri tantrici dicevano, richiede sette anni per essere
sviluppato. Sette anni sono pochissimi nella vita di una persona. Pensiamoci un po’: cinque anni di
elementari, tre di medie, cinque di liceo, cinque, sei o sette di università, per che cosa? Per
avere alla fine la testa piena di stupidaggini! In più invece, parallelamente alla scuola intendo,
potremmo fare un po’ di meditazione e sviluppare il quarto corpo, il corpo dell’autocoscienza. Una
persona che ha sviluppato questo livello è trasformata, dal di fuori al di dentro: ha riscoperto se
stessa, ha riscoperto la ;propria anima. Già questo livello porta ad una stabilità di pensiero, di
codici interni, enorme e ad un cambiamento di visione del mondo, soprattutto. Questo, dunque, è il
quarto corpo. Da questo si parte e ci sono, diciamo, altri tre corpi sopra che sono speculari a
quelli inferiori. Se, quindi, il quarto corpo è l’io, l’identità, diciamo meglio il sè, abbiamo che
il livello appena sotto, quello del terzo chakra, è un po’ come un inconscio in cui viviamo
normalmente.
Il livello appena superiore, il quinto livello, è invece un livello superconscio, cioè un po’ al di
sopra del normale. Dopo tanti anni che si pratica meditazione, si entra sul quinto corpo, il primo
vero corpo spirituale, che dà una percezione di se stessi duratura nel tempo. Mentre cioè
all’inizio, per i primi sette anni, il quarto corpo è, come dire, vagante, nel senso che ci si entra
e ci si esce, il quinto invece è stabile. Al quinto livello cominciamo a percepire le anime vicino a
noi, comunichiamo con gli esseri spirituali, vivi e non vivi, di dimensioni parallele. Se uno perde
il suo corpo fisico perchè muore, la sua coscienza, per il principio di conservazione
dell’informazione, permane. Ebbene, attraverso il quinto corpo è possibile entrare in comunicazione
sottile con essa, sentire la voce di chi non è più nel corpo fisico. Al sesto livello lo si può
addirittura vedere.
Il sesto è un livello in cui non solo percepiamo la coscienza spirituale delle forme viventi intorno
a noi, ma la percepiamo proprio di tutto il Pianeta come un’unità di coscienza, e quindi percepiamo
il livello superiore. Questo è il livello a cui giungono i grandi mistici di ogni religione, i
santi, gli ananda, in cui si sperimenta l’estasi spirituale. Se col quinto livello si cominciano a
percepire le anime vicino a noi, col sesto si vedono, ma anche quelle dei livelli superiori, quindi
si vedono gli illuminati nel corpo di luce, si vedono gli esseri luminosi che aiutano la natura, i
deva, si vedono gli angeli… Certi sensitivi hanno come un po’ aperto il quarto e il quinto, talora
anche il sesto livello e riescono a comunicare con le anime dei defunti. Bisogna considerare che non
sempre un sensitivo è sviluppato al quinto o sesto livello; in quel caso ha però un dono divino che
gli consente di sentire e vedere quelle cose.
Abbiamo infine il settimo livello che è il livello nirvanico, il livello del Tutto. Non è più la
coscienza globale del Pianeta, quindi Gaia come divinità, ma è proprio la coscienza cosmica,
l’infinito: è il livello della trascendenza. Il modello a sette contempla l’esistenza di sette
chakra o centri psicoenergetici, ognuno dei quali corrisponde ad un livello o corpo.
Bene, ti ho lasciato passare in rassegna tutti e sette i livelli, ma adesso ho qualche chiarimento
da chiederti. Innanzitutto, non pensi che questa visione, questa cosmologia diciamo, che hai esposto
sia un po’ difficile da accettare?
Potrà anche essere difficile, ma tieni presente che lo studio delle religioni comparate conferma
questa unità di espressione religiosa su tutto il pianeta in tutte le religioni. Chiunque sia
arrivato ad un determinato livello vede lo stesso tipo di cose: vede gli angeli, vede gli dei, vede
Gesù, Buddha, Shiva e, se non ha dio, vede luce e consapevolezza.
A proposito di quanto hai detto circa i sensitivi, non può essere pericoloso quando certi fenomeni
avvengono senza che vi sia un adeguato sviluppo spirituale?
E’ molto pericoloso perchè la persona ha un livello di coscienza molto basso e quindi non è in grado
di capire quei fenomeni. Ma diciamo anche questo. Se una persona è di livello basso, anche se ha
aperto quel canale, andrà in contatto con spiriti proporzionali al suo livello di esistenza, quindi
con spiriti molto bassi. Pertanto, solo un’anima molto evoluta potrà andare in contatto con i grandi
maestri dell’esistenza, cioè con gli spiriti di un livello di coscienza elevatissimo, proprio perchè
ha raggiunto un livello di evoluzione analogo.
Hai parlato di concetti quali inconscio, superconscio, etc. che sono propri anche della psicologia
occidentale. C’è anche identità di significato oltre che di termini?
No, beh, diciamo che quella occidentale è una visione più limitata, parziale. Uno dei limiti più
evidenti è rappresentato proprio dal concetto di inconscio collettivo. Noi occidentali ci fermiamo
al concetto di inconscio collettivo junghiano che è un inconscio umano; ma c’è un inconscio
collettivo più profondo, quello degli animali, quello delle piante. S. Francesco c’era arrivato,
aveva la comunicazione con le piante, parlava con i lupi. Certamente aveva raggiunto il sesto
livello, forse anche il settimo, vedeva l’esistenza come un’unità e quindi parlava di Fratello Sole
e Sorella Luna, di Sorella Acqua e di Fratello Fuoco: tutto era dentro di lui. Se parlava con i
lupi, vuol dire che il suo codice inconscio presente nel cervello rettile, animale, era stato
penetrato dalla sua coscienza e quindi poteva parlare con i lupi… non solo ballarci.
Inoltre, dobbiamo tener presente che l’inconscio collettivo, questa banca di memoria dati comune a
tutta l’umanità, è un concetto molto forte che ha già dentro dei semi di superconscio. Jung parlava
di inconscio e di esperienze spirituali come se fosse un unico gran calderone. In realtà è vero, è
un po’ un tutt’uno, però diciamo che l’inconscio personale e collettivo sono una cosa, mentre il
superconscio è un’altra: nell’inconscio si cade, per entrare nel superconscio bisogna elevarsi.
D’altra parte è anche vero che attraverso le pratiche, per esempio, di analisi possiamo entrare con
la coscienza nei reami profondi di noi stessi. E quindi anche questo è già un inizio di esperienza
spirituale. Lo stesso Jung aveva avuto delle esperienze spirituali e ciò ha trasformato tutta la sua
visione della psicologia. Quindi per lui arrivare al sè, che è l’esperienza dell’unità di coscienza,
era il punto centrale della terapia.
Senti, ricapitolando, questi sette corpi sono in sostanza dei livelli psicoenergetici, dei livelli
cioè a cui corrispondono determinati stati di coscienza…
Sì, esatto. Sono dei campi di coscienza, dei livelli di coscienza stratificati. Sono i nostri semi,
che possiamo sviluppare più o meno. Se noi riusciamo a svilupparli per lo meno fino al quarto o
magari anche quinto livello, trasformiamo la nostra vita e quindi, automaticamente, trasformiamo il
pianeta. Diciamo che una medicina che è fondata sull’unità di coscienza, sulla sua iniziale
tripartizione e su questo modello a sette piani è una medicina molto completa. Per questo la
chiamiamo olistica. La cosa più importante è che nella medicina olistica il livello di salute
diventa automaticamente un livello di evoluzione di coscienza.
In questo modo cambia radicalmente il concetto di conoscenza…
Esattamente. Se l’uomo non attiva i propri chakra, non diventa consapevole dei propri semi, dei
propri potenziali dentro di sè, non può conoscere il mondo fuori. Quindi la base della filosofia
scientifica in qualche modo è errata, o comunque deve essere rivista. Non possiamo dire “Io sono un
osservatore imparziale e vedo quello che è”. Io vedo quello che voglio vedere, io vedo quello che
sono, quello che sono condizionato a vedere: attraverso i modelli che io ho, vedo nel mondo quello
che mi serve o quello che voglio vedere. Allora uno dei codici che è importantissimo conoscere per
capire il modello è il concetto di informazione. L’informazione è un qualsiasi significato che
giunge alla nostra coscienza. E’ stata definita come qualsiasi variazione di un sistema. Ciò vale a
dire che dove notiamo una differenza, abbiamo un’informazione; se invece tutto è uniforme non
abbiamo alcuna informazione. Qualunque bip o luce o movimento o suono è una differenza rispetto al
nulla e quindi è un bit d’informazione. La cosa importante è che la cibernetica, cioè lo studio
delle informazioni, nasce, come già la scienza, senza coscienza. Cibernetica deriva dal termine
sanscrito “kubera”, il timone, da cui origina, a sua volta, il verbo greco “kubernao” che significa
dirigere, governare. Abbiamo dunque un verbo, governare, e un complemento oggetto, le informazioni.
Ma chi è che percepisce le informazioni? Chi è che, in ogni organismo vivente, riceve le
informazioni, ne comprende il senso globale e decide come procedere? Quindi alla cibernetica manca
un soggetto centrale: la coscienza, il sè, l’identità. Alla cibernetica manca un Cyber. Cyber, che
deriva dal greco “kubernetes”, il timoniere, è proprio colui che governa, colui che dirige
l’informazione. Quindi quando noi ci chiediamo chi è che capisce quello che sta accadendo, andiamo
nel centro di coscienza. Ecco, tutta la meditazione è proprio l’esperienza di questo centro. Per
capire il modello Cyber bisogna quindi entrare in quello spazio vuoto e silenzioso che è la nostra
coscienza, la nostra unità di coscienza. Le informazioni sono ovunque. Prendiamo, non so, una
particella elementare, un fotone: noi lo vediamo come un quanto di energia per certe sue
caratteristiche, ma lo possiamo vedere anche come un quanto d’informazione che giunge alla nostra
coscienza con quelle informazioni che sono le sue caratteristiche. Io sono un essere vivente perchè
ho una coscienza e, secondo, perchè ho una memoria. Memoria significa che ho una banca di
informazioni dentro di me. Questa banca di informazioni è divisa su sette livelli. Quindi avrò un
livello di informazione atomica: tutte le trasformazioni biochimiche che accadono dentro di me. Avrò
un’informazione cellulare: tutti i codici biochimici che la cellula ha dentro di sè. Avrò
un’informazione sul terzo livello delle emozioni, gestita dai miei nervi, dal simpatico,
parasimpatico e dagli ormoni. Avrò un quarto livello che è l’autocoscienza, quella coscienza che
ritorna su di me e dice “Ah, io esisto, so, ho l’informazione di me stesso e sono cosciente di
essere cosciente”. Ecco questo è il quarto livello che è il primo ad essere anche umano. Gli altri
tre livelli, come abbiamo detto, li troviamo negli animali, per esempio nei cani, nei cavalli etc.
Nell’essere umano, quando comincia questo circolo di autocoscienza, si schiudono pian piano altri
livelli. Sugli altri livelli sono contenute le vite passate, per esempio. Sul quarto, quinto e sesto
livello entriamo in comunicazione con delle banche di informazione differenti. Allora, come dire, se
uno ha il cuore aperto. entra in contatto col cuore degli altri, se uno ha il senso del bello, vede
le cose belle, se uno è molto intelligente, entra in contatto con l’intellighentia che lo circonda,
se uno ha sviluppato il suo quinto livello entra in comunicazione con le informazioni spirituali che
lo circondano: gli arriveranno sogni, testi, libri, immagini.. Va al cinema e va a vedere, non so,
“Perchè Bodhidharma è partito per l’Oriente” e se è sul terzo livello dice “Che menata ‘sto film,
lunghissimo, noioso, non ho capito niente”. Se ha una visione più ampia dice “Fantastico, sacro, c’è
una presenza, una profondità che io capisco perchè ho già l’esperienza, perchè il mio quinto chakra
è attivo e quindi mi arrivano informazioni che pochi anni fa non potevo comprendere”. Quando apriamo
il sesto livello, entriamo in comunicazione con la coscienza planetaria, con tutte quelle
informazioni che riguardano le logiche che governano l’intera esistenza su piani più sottili. Fino
poi ad arrivare al settimo livello in cui ci sentiamo parte del Tutto, entriamo in intimo contatto
con la coscienza globale e questa è l’illuminazione, dove ogni confine scompare.
Noi consideriamo il modello come un flusso d’informazione che dai livelli bassi, rosso, arancione,
giallo, verde, va ai livelli più elevati indaco, violetto, bianco e poi ritorna in circolo su se
stesso. Questo è il modello del campo energetico o campo informatico dell’essere umano. Sarebbe
molto opportuno che tutti coloro che lavorano coi codici di energia – sento tanta energia, gli ho
dato energia, bisogna muovere l’energia – capissero che stanno parlando di informazione: mi
riferisco a tutti i pranoterapisti, agli agopuntori, etc. Quindi non si deve parlare di blocchi di
energia, ma di blocchi d’informazione, che sono quelli poi che bloccano l’energia. Blocco di energia
significa che il circolo delle informazioni è bloccato, quindi, se viene data l’informazione giusta,
lo si scioglie. L’omeopatia, per esempio, ha già intravisto questo e infatti quello che fa è dare
informazioni: il rimedio omeopatico è cioè informazione, veicolata dal liquido. Anche la medicina
cibernetica ne è consapevole, ma tanti altri terapeuti no…
Forse perchè è più facile parlare ai pazienti in termini di energia…
Certo, ma questo è proprio un concetto fondamentale: se vogliamo fare il passaggio dalla vecchia
alla nuova era dobbiamo interpretare i processi sia come energia che come informazione.
Energia e informazione in che rapporto stanno tra di loro?
Non sono la stessa cosa, si parla di equivalenza. Diciamo che per quanto ci riguarda possiamo dire
che l’energia è informazione. Di fatto questo non è corretto: l’energia ha una sua relazione con
l’informazione.
Se potessimo visualizzare il nostro universo in chiave olistica, diciamo, come ci apparirebbe?
Noi abbiamo dei sensitivi che sono in grado di vedere – anch’io stesso ne ho avuto occasione – i
campi, chiamiamoli energetici, che connettono le cose: gli alberi tra di loro, gli esseri umani e
perfino le cellule tra di loro. Le comunicazioni sono proprio fili di luce colorata. Le persone
quando parlano tra di loro creano dei veri e propri ponti, dei canali, delle bande di comunicazione
dove energia e informazione sono la stessa cosa. E poi, intorno all’uovo, che possiamo chiamare
campo elettromagnetico oppure campo di informazioni dell’essere umano, tanto più i corpi sono
elevati, tanto più l’alone è leggero e ampio. E a volte dentro questi campi ci sono proprio delle
immagini: immagini di cose non risolte o anche di cose del futuro che devono ancora verificarsi, o
anche di pensieri di varia natura. Nei corpi puliti troviamo grande luce, chiarezza, limpidezza; nei
corpi sporchi abbiamo la presenza di macule. I sette livelli diventano visibili e percepibili con i
sensi interni attraverso un costante lavoro su di sè. La loro percezione è di enorme aiuto ai
guaritori e anche a tutti coloro che lavorano per l’evoluzione umana.
Nella medicina olistica il livello di salute diventa automaticamente un livello di evoluzione di
coscienza…
Per concludere, torniamo ancora brevemente su quello che tu hai definito il punto di partenza della
medicina olistica in questo momento: aiutare le persone a compiere il salto tra la terza e la quarta
densità…
Alla luce di queste chiacchierate fatte insieme, abbiamo capito che nella nostra società
l’inibizione del cervello mammifero legato al quarto livello evolutivo e l’uso esagerato
dell’emisfero sinistro razionale del cervello superiore, subordinato ai desideri del cervello
rettile, producono una forte carica di aggressività e una carenza di amore. Il primo lavoro per un
medico olistico, e per la nostra associazione Cyber Ricerche Olistiche, è di aiutare ogni persona a
divenire consapevole di questo grave blocco evolutivo e ad intraprendere un cammino di evoluzione
globale. Con ogni paziente iniziamo uno specifico trattamento olistico curativo che consiste in
tutta una serie di tecniche di cui in parte abbiamo già parlato e che, per la maggior parte, possono
essere utilizzate da tutti, senza limitazione di età e cultura. Il beneficio che queste tecniche
sono in grado di apportare, se utilizzate con costanza, è enorme: l’intero corpo cambia, la
coscienza inizia una rivoluzione di 180 gradi, dal fuori al dentro. Sorgono nuovi valori e vengono
abbandonati vecchi dogmi. Le persone iniziano a percepire una grande energia che nasce dal profondo
del loro cuore, dal centro del loro essere. Sono risultati importantissimi, soprattutto se si tiene
presente che dalla nostra trasformazione dipendono la salute e il futuro del nostro pianeta.
Anahata Chakra, il quarto chakra, è ritenuto simbolicamente il centro dell’essere, in equilibrio tra
i tre centri bassi sottodiaframmatici e i tre centri superiori del capo. Il suo antico simbolo, poi
ripreso dagli ebrei come Stella di Davide e Sigillo di Re Salomone, è formato da due triangoli
intersecati, uno con la punta rivolta in alto e l’altro con la punta rivolta verso il basso, a
significare appunto l’incontro tra le forze ascendenti terrestri e le forze discendenti celesti, tra
materia e spirito.
Note biografiche:
Nitamo Federico Montecucco è medico esperto in psicosomatica, cibernetico e ricercatore in
neuropsicologia degli stati di coscienza. E’ tra i fondatori della medicina olistica in Italia,
direttore della rivista “Cyber” e inventore, insieme a William Giroldini, del sistema Brain
Olotester per l’analisi globale del cervello. Autore di articoli, saggi e libri, partecipa ai
principali convegni nazionali ed internazionali del settore. Dirige a Milano il Centro Cyber
Ricerche Olistiche Corso Lodi, 47 – Tel. (02) 59901558.
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