da “Vivere momento per momento”
di Jon Kabat Zinn – Edizioni Pratica
Meditare camminando
Camminare consapevolmente
Un modo semplice per introdurre la consapevolezza nella vita di ogni
giorno, è praticare la meditazione del camminare. Come probabilmente ti
immagini, questo significa portare l’attenzione all’esperienza di camminare
nel momento in cui stai camminando. Significa semplicemente camminare
consapevolmente. Una delle cose che si scoprono meditando, è che niente è
semplice come sembra e questo vale anche per il camminare. La complicazione
principale è che ci portiamo dietro la mente, camminando come facendo
qualsiasi altra cosa. Raramente cammini semplicemente, anche quando vai
‘solo a fare due passi’. Di solito vuoi arrivare da qualche pane e la mente
è assorbita dal pensiero di dove stai andando e di cosa farai lì, e tende a
servirsi del corpo come* cbauffeur *(guidatore) che la porti a
destinazione. Se la mente ha fretta, il corpo si affretta. Se la mente
viene distratta da qualcosa per via, il corpo si ferma e la testa si volta.
Nel frattempo, ogni sorta di pensieri ti passano per la testa (come del
resto accade anche durante la meditazione seduta). E tutto questo succede
automaticamente, senza la minima consapevolezza da parte tua.
La meditazione del camminare richiede un’attenzione cosciente
all’esperienza del camminare in se stessa. Vuol dire sentire il contatto
dei tuoi piedi con il terreno, le tue gambe che si muovono oppure tutto il
tuo corpo che cammina. Puoi anche includere, insieme a tutte queste
sensazioni, la consapevolezza del respiro.
Puoi cominciare cercando di essere pienamente consapevole di un piede che
si solleva da terra, avanza, scende a toccare terra, poi del peso che si
sposta su di esso, dell’altro piede che si solleva a sua volta e così via.
Come in ciascuno degli altri metodi che abbiamo visto, se l’attenzione si
allontana dai piedi (o dalle gambe o dalla sensazione complessiva del corpo
che cammina), semplicemente, appena te ne accorgi, ve la riporti.
Per approfondire la concentrazione, durante questa pratica non ti guardi
intorno, bensì mantieni lo sguardo rivolto verso terra davanti a te. Non ti
guardi neppure i piedi: sanno benissimo camminare da soli. L’osservazione
che coltivi è un’osservazione puramente interna, consapevolezza delle
sensazioni del camminare.
Il miracolo di camminare
Di solito tendiamo a dare per scontata una capacità elementare come quella
di camminare. Ma, quando cominci a osservarla coscientemente, ti rendi
conto che è uno stupefacente esercizio di equilibrio. Da bambino hai
impiegato circa un anno per imparare questo straordinario numero’ di
equilibrismo.
Tutti sappiamo camminare; ma a volte, quando ci sentiamo osservati (e
magari anche quando ci osserviamo noi stessi!), ci può capitare di sentirci
goffi e impacciati, anche fino al punto di perdere l’equilibrio. Quando
esaminiamo la questione nei dettagli, ci rendiamo conto che non sappiamo
veramente che cosa facciamo quando camminiamo: neppure il camminare è una
cosa tanto semplice. In ospedale, ogni giorno siamo in contatto con persone
che hanno perso questa funzione fondamentale, per via di una lesione o di
una malattia. Alcuni di loro non cammineranno mai più. Per queste persone,
la possibilità di fare anche solo un passo senza essere sorretti è un
miracolo. Raramente ci fermiamo ad apprezzare il miracolo di camminare.
La pratica
Praticando la meditazione del’camminare’, non ci proponiamo di andare da
nessuna parte. Ci basta essere presenti in ogni passo, consapevoli di
essere lì dove siamo. Per rafforzare questo spirito, camminiamo in tondo
oppure avanti e indietro nella stanza.
Questo aiuta la mente a mettersi in pace, perché letteralmente non ha
nessuna meta a cui arrivare e niente di interessante che possa tenerla
occupata: dopo un po’, la mente si rende conto che non c’è niente verso cui
possa affrettarsi e che tanto vale stare con le sensazioni del momento
presente.
Questo non vuol dire che sia facile conservare questa presenza in ciascun
passo, senza uno sforzo cosciente da parte tua. La mente ha un vasto
repertorio di diversivi. Può mettersi a giudicare l’esercizio, trovandolo
idiota e inutile. O può distrarsi giocando con il ritmo del movimento e con
l’equilibrio del corpo. Oppure può mettersi a guardare intorno e pensare ad
altro. Se la tua consapevolezza è forte, ti rendi conto di queste
distrazioni e riporti l’attenzione alle sensazioni del camminare.
All’inizio conviene concentrare l’attenzione esclusivamente sul movimento
dei piedi e delle gambe. Dopo un certo tempo, quando la tua concentrazione
si è rafforzata, puoi includere la sensazione complessiva del corpo in
movimento. Puoi meditare camminando a qualsiasi velocità. A volte
camminiamo molto lentamente, tanto lentamente che un passo può richiedere
un intero minuto. Questo ci consente di percepire ogni fase del movimento,
attimo per attimo. Altre volte camminiamo con un ritmo più naturale.
Durante la giornata di meditazione, descritta nel prossimo capitolo,
proviamo anche a meditare camminando molto velocemente. L’idea di questa
particolare meditazione è restare consapevoli anche durante il movimento
rapido. Non è facile, in questo caso, mantenere la consapevolezza di ogni
fase del movimento e di ogni passo; ma puoi ugualmente praticare la
consapevolezza spostando l’attenzione sulla sensazione complessiva del
corpo in movimento nello spazio. Applicando questa tecnica nella vita di
ogni giorno, anche quando stai andando in gran fretta da qualche parte,
puoi restare consapevole, se te ne ricordi. Per praticare sistematicamente
la meditazione del camminare, scegli un posto dove puoi camminare
lentamente avanti e indietro indisturbato per almeno, diriamo, dieci
minuti. Siccome la gente tende a stupirsi di vedere una persona camminare
lentamente avanti e indietro senza scopo apparente, è consigliabile
scegliere un posto dove nessuno ti osserva, per esempio la tua camera o il
soggiorno di casa tua.
Scegli una velocità che ti faciliti l’esercizio dell’attenzione: potrà
essere diversa di volta in volta, ma in generale è bene che sia più lenta
della tua camminata normale. E, per mantenere una forte concentrazione, è
una buona idea mantenere lo stesso oggetto di attenzione per una intera
sessione anziché cambiarlo continuamente. Se decidi di osservare le
sensazioni dei piedi che camminano, resta con i piedi, anziché passare a un
certo punto alle gambe o al corpo nel suo insieme.
Qualche tempo fa si presentò per iscriversi al corso per la riduzione dello
stress una giovane donna in uno stato ansioso così estremo da non riuscire
a star ferma un attimo. Durante il colloquio iniziale continuò ad agitarsi,
ad alzarsi e sedersi e a tormentare il filo del telefono.
Capimmo subito che per lei praticare la meditazione seduta o l’esplorazione
del corpo, anche per brevi periodi, sarebbe stato impossibile. Ma, malgrado
questo estremo nervosismo, intuitivamente sentiva che la meditazione
l’avrebbe aiutata, se solo fosse riuscita a trovare il modo per farla.
Per quella donna la meditazione del camminare fu l’ancora di salvezza. La
adottò come sostegno per trovare un minimo di stabilità negli incontri più
drammatici con i suoi demoni interni, quando si sentiva mancare
completamente il terreno sotto i piedi.
Gradualmente il suo stato andò migliorando e, nel corso di qualche anno,
cominciò a praticare anche le altre tecniche. Ma fu la meditazione del
camminare ad aiutarla quando nessun’altra tecnica era possibile. Camminare
consapevolmente può essere una meditazione tanto profonda e potente quanto
la meditazione seduta, l’esplorazione del corpo o lo yoga.
*Meditare camminando nella vita di ogni giorno*
Dopo aver praticato la meditazione del camminare in maniera strutturata per
un certo tempo ed esserti familiarizzato con essa, ti risulterà facile
applicare la stessa consapevolezza in molte circostanze della vita di ogni
giorno. Quando vai a fare la spesa o a fare delle commissioni, per esempio,
è una buona occasione per praticare la tua consapevolezza del camminare.
Spesso, quando abbiamo delle cose da fare, ci precipitiamo dall’una
all’altra finché non abbiamo finito, e non di rado alla fine ci sentiamo
esausti. Ci serviamo di noi stessi come di una macchina, ripetendo
meccanicamente una routine familiare e monotona.
Ma, se togli il ‘pilota automatico’ e provi a camminare consapevolmente
mentre vai da un posto all’altro, l’esperienza diviene molto più vivida e
più interessante. Alla fine ti sentirai anche più calmo e meno stanco.
Di solito, quando pratico la consapevolezza del camminare in questo modo,
porto l’attenzione alla sensazione complessiva del corpo in movimento e al
respiro. Puoi camminare normalmente oppure rallentare leggermente il passo
per intensificare l’attenzione. Esteriormente la tua camminata apparirà del
tutto normale, nessuno noterà nulla di particolare; ma interiormente può
essere per te un’esperienza molto diversa.
Molti dei nostri pazienti fanno una camminata ogni giorno per mantenere il
corpo in esercizio. Questa routine diventa per loro molto più piacevole
quando vi introducono la consapevolezza del respiro e del movimento dei
piedi e delle gambe, passo per passo.
Ogni volta che cammini è una buona occasione per praticare la
consapevolezza. Ma di quando in quando è utile farlo anche come pratica
strutturata, scegliendo un posto isolato e camminando avanti e indietro,
consapevole di ogni passo, momento per momento, sensibile al contatto dei
tuoi piedi con la terra, totalmente presente esattamente lì dove sei.
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