MEDITARE CON IL DALAI LAMA

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MEDITARE CON IL DALAI LAMA

Due tipi di Meditazione

Sono in molti a ritenere che la Meditazione si pratichi unicamente a gambe incrociate. In verità,
trovare ogni giorno il tempo per meditare da seduti, deve essere un aiuto affinché poi si riesca a
meditare in modo analitico sui nostri veleni mentali, le nostre qualità positive e sulle vicende
quotidiane. Il Dalai Lama ci spiega molto bene nel libro intitolato “Parole dal Cuore” edito dalla
Sperling e Kupfer, come concentrarsi su un oggetto meditativo. Egli sostiene che non sempre sia
necessario contemplare un’Immagine Sacra (il Buddha, il Cristo o un’altra Divinità a noi cara) ma
che sia possibile meditare anche rivolgendo la nostra attenzione su una particolare caratteristica
della nostra mente. Leggiamo insieme le Sue dirette Parole del Cuore per poterle fare nostre nella
vita di tutti i giorni.

Familiarizzare con l’oggetto preso in esame

Il termine tibetano per meditazione è gom, che significa «familiarizzare». Quando usiamo la
meditazione nel sentiero spirituale dobbiamo familiarizzarci con un de­terminato oggetto che abbiamo
scelto che non deve esse­re per forza una cosa concreta come un’immagine del Buddha o un crocefisso.
L’«oggetto scelto» può essere una qualità mentale come la pazienza che cerchiamo di coltivare in noi
stessi attraverso la meditazione contem­plativa. Potrebbe anche essere il ritmo del nostro respiro
su cui ci concentriamo per stabilizzare la mente. Oppure potrebbe essere la chiarezza e la facoltà
di conoscere, vale a dire la nostra coscienza, la cui natura cerchiamo di comprendere. Descriveremo
nelle pagine seguenti que­ste tecniche e i mezzi per far crescere la conoscenza del­l’oggetto che
abbiamo scelto. Per esempio, quando cerchiamo di capire quale auto­mobile acquistare, esaminando i
pro e i contro dei vari modelli, arriviamo a stabilire quali sono le prerogative della macchina che
abbiamo scelto. Più riflettiamo su queste qualità, più aumenta il nostro desiderio di com­prare
quella macchina.

Analogamente dovremmo colti­vare virtù come la pazienza e la tolleranza. Dovremmo contemplare le
qualità che costituiscono la pazienza, la pace mentale che produce, l’ambiente armonioso che crea,
il rispetto che fa sorgere negli altri. Similmente dobbiamo lavorare per riflettere sugli aspetti
negativi dell’impazienza, sulla rabbia e la mancanza di autocon­trollo che ci provoca, la paura e
l’ostilità di cui ci rende oggetto. Seguendo questo modo di pensare, la nostra pa­zienza si evolverà
naturalmente diventando sempre più forte giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno. Domare
la mente non è un compito semplice ma l’aver sviluppato la pazienza ci darà un piacere molto
superiore al possesso di qualsiasi macchina. Dobbiamo impegnarci in questa meditazione molto spesso
nella nostra giornata perché siamo bravissimi a familiarizzare con le tendenze non virtuose! Quando
qualcuno ci è antipatico, ne vediamo perfettamente ogni difetto e la sensazione che si tratti di una
persona spiace­vole diventa sempre più forte. La nostra mente rimane focalizzata sull’«oggetto»
della meditazione e la nostra attitudine verso quella persona si intensifica.

Inoltre sia­mo molto abili a sviluppare una forte familiarità con qualcosa o qualcuno che ci piace
particolarmente. Man­teniamo facilmente quel genere di concentrazione. Ma è molto più difficile
rimanere concentrati quando coltivia­mo la virtù. E questo fatto è una indicazione chiara di quanto
potenti siano le emozioni frutto di attaccamento e desiderio. Esistono differenti tipi di
meditazione. Alcune non ri­chiedono di stare seduti a gambe incrociate o una parti­colare posizione
fisica. Potete meditare mentre guidate o camminate, mentre siete su di un autobus o su un treno e
perfino mentre fate la doccia. Se però volete dedicare un determinato periodo di tempo alla vostra
pratica spiri­tuale, allora sarà meglio ogni mattina, quando la mente è più chiara e recettiva,
praticare una formale seduta di meditazione. Sarà utile sedere in un ambiente tranquillo e con la
schiena dritta poiché questa posizione aiuta a concentrarsi. Ricordatevi però che è importante
coltivare il più possibile le positive attitudini mentali. Non potete limitare la vostra pratica
meditativa alle sedute formali di meditazione.

da www.quieora.info

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