Meditare… e non pensare

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Meditare… e non pensare

di Giancarlo Giovannini

La maggiore difficoltà quando si comincia a praticare qualsiasi tipo di
meditazione è la frenetica attività della mente. Non appena ci si siede a
occhi chiusi i pensieri prendono il sopravvento…

Quando cominciamo a meditare ci accorgiamo di vivere immersi in una corrente
ininterrotta di pensieri, che si presentano indipendentemente dalla nostra
volontà, uno dopo l’altro, in rapida successione.

All’inizio della pratica della meditazione seduta, l’attività dei pensieri
distrae continuamente l’attenzione dal compito primario che ci siamo
proposti e cioè l’osservazione del respiro.

Per dare continuità e impulso alla meditazione dovremo continuare a
ricordarci di ritornare al respiro, quali che siano i pensieri che hanno
assorbito la mente in quegli istanti. I pensieri si susseguono nella nostra
mente per lo più al di sotto della soglia della consapevolezza, fino al
momento in cui, improvvisamente, ci accorgiamo che non stiamo più osservando
il respiro e non sappiamo nemmeno da quanto tempo.

A quel punto ti dici:”Va bene ora torno ad osservare il respiro e lascio
andare i pensieri che ho in questo momento, qualsiasi essi siano”.

Cerchiamo di trattare i pensieri come dotati dello stesso valore,
indipendentemente dal loro contenuto, semplicemente come eventi che si
presentano nel campo della nostra consapevolezza, tenendo presente che
lasciarli andare non significa reprimerli.

Può essere molto liberatorio renderti conto che i tuoi pensieri sono
semplicemente pensieri e non sono ‘te’, né tantomeno la realtà: per esempio,
se pensi di dover fare certe cose durante la giornata e non lo riconosci
semplicemente come un pensiero, crei con ciò una realtà che ti può
opprimere, costringendoti a fare tutte quelle cose.

Il solo fatto di riconoscere i tuoi pensieri come tali, ti libera dalla
realtà distorta che possono creare e ti consente di gestire la tua vita con
maggiore fluidità.

Questa liberazione dalla tirannia della mente pensante nasce spontaneamente
dalla pratica della meditazione, mano a mano che la mente è meno
identificata con il contenuto dei pensieri aumenta la sua capacità di
concentrazione e calma. Ogni volta che riconosciamo un pensiero come tale e
ritorniamo all’osservazione del respiro rafforziamo la consapevolezza e
impariamo a conoscerci e ad accettarci di più, non come vorremmo essere, ma
proprio così come siamo.

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