MEDITAZIONE – 7

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MEDITAZIONE – 7

da “Enciclopedia olistica”

di Nitamo Federico Montecucco ed Enrico Cheli

Osho Dynamic Project

L’Osho Dynamic Project di Monaco di Baviera è un progetto interessato a promuovere la meditazione
dinamica nelle organizzazioni aziendali e nelle cliniche terapeutiche tedesche.

La meditazione dinamica è una tecnica ideata molti anni fa da Osho Rajneesh che aveva osservato i
disagi esistenziali dell’uomo moderno occidentale. La meditazione dinamica è costituita da 5 stadi e
dura un’ora complessivamente. I primi tre stadi sono ergotropici (in base al modello sviluppato da
Gellborn: ergotropico di eccitamento energetico/ tropotropico di rilassamento), gli ultimi due sono
tropotropici. La condizione comune da mantenere nei diversi stadi è distacco, osservazione rilassata
di quanto accade nel corpo e nella mente, durante tutto il processo. Nel primo stadio per 10 minuti
si attua una respirazione detta caotica, che apre i canali di espressione emozionale, nel secondo
stadio la persona è lasciata libera di esprimersi emozionalmente con il corpo e con la voce, stadio
detto catartico, in cui se c’è rabbia, pianto, risentimento, gioia o danza, essi si esprimono per 10
minuti in totale libertà; il terzo stadio comporta 10 minuti di intensa attivazione attraverso il
mantra huh, huh, che colpisce i primi due centri energetici nella zona pelvica, espresso saltando
ritmicamente ad ogni huh. Dopo questa forte eccitazione ergotropica d’un tratto si passa alla
meditazione vera e propria alla fase tropotropica, di rilassamento, di silenzio e quiete, resa
possibile dalla precedente attivazione. I1 terzo stadio infatti termina con uno STOP, che invita i
partecipanti a fermarsi immediatamente e a restare immobili per 15 minuti, nella posizione in cui si
trovano. La quiete dopo la tempesta. L’ultimo stadio è di celebrazione e invita a un movimento di
danza sottile. Poiché questa meditazione è consigliata un’ora prima dell’alba, l’ultimo stadio
diventa anche una celebrazione al sole nascente, interiore ed esteriore… Si tratta di una tecnica
molto potente.

L’Osho Dynamic Projet di Monaco ha svolto un’inchiesta nell’area di Monaco ed ha scoperto che,
particolarmente la meditazione dinamica viene regolarmente utilizzata in cliniche di cura e in
organizzazioni aziendali, magari senza che se ne conosca la provenienza.

I1 gruppo di ricerca tedesco ha inoltre riscontrato che in diverse compagnie di assicurazione e
scuole di formazione per adulti si riconosce il fatto che 1’85% delle malattie è psicosomatica e
poiché la meditazione cura la mente può diventare una reale alternativa per molti malati. I1
direttore di una società assicurativa per le malattie di Monaco ha invitato un membro del Dynamic
Project a tenere un corso di meditazione di 10 settimane proprio in questa prospettiva.

La ricerca dell’Osho Dynamic Project si è anche articolata nell’invio di questionari inviati a
istituti e cliniche di cura in merito ai mezzi terapeutici adottati e un gruppo di medici si è
offerto di studiare sul terreno gli effetti della meditazione dinamica su alcuni pazienti per un
certo periodo di tempo. La meditazione dinamica è anche stata sperimentata in alcune prigioni di
stato tedesche, in cui si è dimostrata la riduzione drastica del livello di violenza fra i detenuti.

Un membro del gruppo ha sperimentato esercizi di tipo catartico ispirati alla meditazione dinamica a
scuola nel programma ” silenzio in classe”. I bambini e i genitori si sono espressi molto
favorevolmente, tanto che il direttore della scuola ha voluto che anche gli altri insegnanti
apprendessero le tecniche e le diffondessero nelle loro classi.

Osho Rajneesh ha frequentemente parlato della meditazione dinamica come di un potente mezzo per
trasformare la nevrosi dell’uomo moderno in consapevolezza interiore e il team di Monaco ritiene che
oggi in Germania ci sono condizioni che creano un’atmosfera matura per questa comprensione diffusa
socialmente:

“Tutti vivono in uno stato di stress e di competizione e la riunificazione ha alterato la qualità
della vita della gente in termini di frustrazione, rabbia e insoddisfazioni molto più vaste. La
gente sta diventando di giorno in giorno più consapevole di non poter vivere in uno stato di
tensione permanente, c’è il bisogno di rilassarsi, specialmente in Germania, in cui l’ossessione
dell’ordine e della perfezione crea una pressione sull’individuo che colpisce la salute fisica e
psichica”.

“Molta più gente si rende conto delle cause dei sintomi da stress, come pressione del sangue,
problemi cardiaci, sessuali e di digestione. Attraverso questi problemi essi diventano consapevoli
del loro bisogno di rilassarsi e la dinamica offre una possibilità immediata di trasformare quelle
condizioni”

Ornish, anima e cuore
Le difficoltà emozionali e la separazione dai sentimenti sono alla radice delle malattie cardiache

A cura di Aurora Maggio Cooper

Presso la facoltà di Medicina dell’Università di California, San Francisco, il prof. Dean Ornish ha
sviluppato una cura sperimentale con pazienti affetti da gravi disfunzioni cardiache, senza
intervento chirurgico e senza medicamenti ma con uno stile di vita più sano, che comprende una dieta
particolare, sostegno psicologico di gruppo e soprattutto pratiche di meditazione. La cura ha dato
eccellenti risultati. Dato che le malattie di cuore uccidono più persone di tutte le altre cause di
morte insieme, il lavoro del prof. Dean Ornish ha ricevuto forti riconoscimenti in tutto il mondo.
I1 programma di Ornish “Apri il tuo cuore” è il primo esperimento terapeutico che unisce
modificazione dello stile di vita, dieta, esercizio, appoggio psicologico e meditazione come
soluzione alle più gravi disfunzioni cardiache: mai prima una ricerca controllata aveva dimostrato
che il blocco delle arterie e altri disturbi cardiaci potevano regredire senza medicine né
chirurgia.

Il cuore non è una pompa idraulica

La medicina occidentale ha fatto grandi progressi contro le malattie di cuore, negando però una
nozione molto diffusa del cuore come centro emozionale. Trattando il cuore come una pompa meccanica,
i chirurghi sono stati in grado di creare i pace-makers e fare grandi progressi nella medicina
altamente tecnologica del cuore artificiale, ma mentre ciò accadeva altri scienziati sperimentavano
medicinali, psicologia e meditazione arrivando alla conclusione che i disturbi cardiaci emergono
spesso da “malattie dell’anima”.

Meyer Friedman e Ray Rosenman, due ricercatori che per primi hanno descritto i tipi di comportamento
a rischio per le disfunzioni e gli attacchi cardiaci hanno riscontrato: il primo un ” bisogno
spirituale” insoddisfatto spesso sottostante le crisi cardiache, il secondo un'”ansia profonda”
nelle persone a serio rischio coronarico. Kenneth Pelletier dell’Università di California, che ha
svolto interviste sistematiche a funzionari aziendali in condizioni lavorative di stress pesante
(funzionari della compagnia dei telefoni e funzionari petroliferi), ha riscontrato che la
caratteristica particolare di coloro che soffrono di attacchi cardiaci è una dimensione spirituale
profonda irrealizzata nel lavoro e nella vita quotidiana.

Ornish stesso parla della separazione generalizzata dai sentimenti, nel mondo contemporaneo, come di
un problema che investe la maggior parte dei suoi malati di cuore, costretti a sostenere una
personalità fittizia, una “persona”, una maschera sociale non corrispondente ai bisogni emotivi del
sé profondo.

Il cardiologo di Harvard, Herbert Benson, autore del libro “The Relaxation Response” ha dimostrato
che la pratica della preghiera induce forti riduzioni del battito cardiaco e della pressione
sanguigna. La ricerca di Benson è andata oltre: la risposta di rilassamento riduce rabbia e
ostilità. Unitamente al ricercatore Jared Kass, Benson punta ora a nuovi esperimenti che dimostrino
la correlazione fra l’espansione spirituale e il miglioramento della salute.

Presso l’Università del Maryland, James Lynch continua ad esplorare gli aspetti psicologici
dell’alta pressione sanguigna. La pressione sanguigna si alza quando parliamo e si abbassa quando
ascoltiamo qualcuno. Lynch ha spesso in cura “coppie ipertese” che non si ascoltano mai. Altri
ricercatori hanno scoperto che un coniuge o il capo al lavoro possono essere la miccia della rabbia
e dell’ostilità e del conseguente innalzamento della pressione sanguigna.

Programma Apri il tuo cuore

I partecipanti alla ricerca iniziale di un anno proposta da prof. Dean Ornish, oltre a smettere di
fumare, seguire una dieta povera di grassi, fare esercizio fisico moderato, praticavano almeno
un’ora al giorno meditazione, visualizzazioni guidate ed esercizi respiratori. Inoltre si
incontravano due volte alla settimana in un gruppo di appoggio in cui parlavano, scambiavano le
proprie emozioni… aprivano il loro cuore ad altri!

“Molta gente soffre emozionalmente e spiritualmente,” ha detto Ornish “senza affrontare questa
sofferenza è difficile andare avanti. Ma quando tale sofferenza viene affrontata e si indicano i
modi per gestirla, le trasformazioni in molti casi sono sorprendenti”.

Un caso particolare ha spianato a Ornish la comprensione mettendo in chiara evidenza il legame fra
emozioni e disturbi cardiaci. Nel resoconto il paziente si chiama Sam, un uomo atletico di 49 anni
che aveva aderito al programma “Apri il tuo cuore”, dopo aver sofferto di dolori al petto a seguito
di una corsa a piedi ed aver saputo da un esame angiografico di soffrire di un grave blocco alle
arterie coronariche. Sam fa parte del milione e mezzo di americani che ogni anno hanno attacchi di
cuore e forse uno dei cinquecentomila per i quali l’attacco di cuore può essere letale.

Prima che entrasse nel programma di Ornish Sam si era sottoposto a un’angioplastia, un trattamento
ordinario (ne vengono eseguite più di 200.000 ogni anno negli Usa), in cui un catetere con un
palloncino sgonfiato alla sommità viene inserito nell’arteria e gonfiato al punto del blocco. Questa
tecnica comprime i depositi di grassi sulle pareti dell’arteria e ampia il passaggio. Per un certo
tempo si sono avuti risultati positivi, ma, come accade per un terzo delle angioplastie praticate,
dopo alcuni mesi il dolore al petto di Sam si era ripresentato. E’ a questo punto che Sam entra nel
programma di Ornish a San Francisco, dove lo stesso dirige l’Istituto di Ricerca per la Medicina
Preventiva. Sam non aveva mai fumato e poiché era un atleta da competizione impegnato in
esercitazioni faticose, aderire alle regole di esercizio fisico e alla dieta non era per lui un
problema. Nondimeno altre parti del programma non suscitavano alcun interesse in Sam, in particolare
gli incontri bisettimanali di gruppo in cui i partecipanti erano sollecitati ad esprimere le proprie
emozioni. Quando Ornish progettò la ricerca, inserendovi l’appoggio psicologico ad aprirsi
emozionalmente e spiritualmente riteneva fosse una componente utile al programma ma non sapeva
ancora quanto fosse essenziale nella inversione dell’aterosclerosi.

Così quando Sam sceglieva di starsene seduto durante i gruppi, dicendo che non credeva che “i
sentimenti avessero qualcosa a vedere con il suo disturbo cardiaco”, Ornish non lo sollecitò a
partecipare attivamente.

Nonostante questo particolare, i progressi di Sam erano evidenti. La sua adesione rigorosa alla
dieta aveva ridotto il colesterolo da 249 a 121, un livello che avrebbe fatto piacere a qualsiasi
medico. Il dolore al petto era sparito. Quando era entrato nel programma, bastava una breve
passeggiata per attivare un senso di oppressione al petto. Dopo nove mesi era tornato a correre e ad
andare in bicicletta per oltre 100 miglia alla settimana, senza più provare dolore.

Il mese successivo, mentre si esercitava molto oltre le modalità suggerite da Ornish, Sam ebbe un
collasso cardiaco mortale.

Sebbene Ornish sospettasse il ruolo delle emozioni nei disturbi cardiaci, la morte di Sam gli
confermò che i disturbi cardiaci possono essere molto più del risultato di tassi alti di colesterolo
o di mancanza di esercizio. Sam aveva ottemperato a questi parametri, ma il cuore di Sam era mancato
per ragioni molto più profonde che non compaiono negli esami del sangue o ai raggi X!

Ornish comprese in seguito che ciò che aveva fermato il cuore di Sam era la sua tendenza coatta a
vincere, ad essere il primo in ogni cosa. “Sam era la persona più competitiva che avessi mai
incontrato” disse poi Ornish, aggiungendo che una simile attitudine verso di sè e il mondo può
essere letale per il cuore. Ornish parla figurativamente di un muro che si forma attorno al cuore
della persona che isola i sentimenti in questo modo, sostenendo che le emozioni, che sono i mattoni
del muro, rilasciano ormoni che inducono la costrizione delle arterie. La ricerca di Ornish e di
altri ricercatori indica che per mantenere le arterie aperte e il cuore sano occorre essere aperti
emozionalmente, occorre non trattenere dentro le emozioni. Sam non aveva mai accettato “o era
incapace o non voleva affrontare gli aspetti emotivi che possono condurre ai disturbi cardiaci.”

La ricerca di Ornish, pubblicata anche sulla prestigiosa rivista medica inglese “Lancet”, non era
diretta a stabilire quale delle componenti desse l’effetto maggiore. Certamente i diversi aspetti
del programma, esercizio fisico moderato, dieta, sostegno psicologico, meditazione sono diversamente
determinanti rispetto ai diversi individui che vi partecipano. Tuttavia Ornish è convinto che per
curare i disturbi cardiaci è vitale che le motivazioni del comportamento distruttivo vengano
affrontate e superate.

L’introduzione da parte di Ornish delle tecniche di guarigione non provengono dalla sua ricerca
medica. In effetti Ornish le ha sperimentate su di sè quando, da giovane, aveva sofferto di un
isolamento emotivo molto intenso che poteva potenzialmente essergli fatale come lo era stato per
Sam.

Ornish proveniva da una famiglia in cui i riconoscimenti sociali, i risultati e le apparenze erano
molto importanti, si era iscritto per essere ammesso in un’università medica molto competitiva. In
breve tempo cominciò a sentire lo stress della sua situazione. Era continuamente preoccupato di non
essere all’altezza e iniziò a prendere tranquillanti e a bere alcolici. La depressione era
intensificata, quando si rese conto che anche se fosse riuscito a superare le prove di ammissione
alla scuola di medicina non sarebbe stato felice. Il giovane Ornish si sentiva in trappola e non
vedeva la via di uscita.

“Ero quasi arrivato a pensare al suicidio” quando una mononucleosi lo indebolì al punto di dover
lasciare la scuola e ritornare per curarsi a casa dai suoi genitori. A questo punto accadde
l’imprevisto: sua sorella gli presentò Swami Satchidananda e Ornish, sebbene fortemente depresso,
volle conoscerlo più a fondo… il “saggio amico”, come Ornish lo chiama ancora adesso, gli insegnò
tutte le tecniche che attualmente formano il suo programma. Egli stesso le aveva sperimentate e ben
presto era uscito dalla depressione, aveva ripreso gli studi, senza farsi più travolgere dalla
competizione e dai traguardi.

La ricerca sperimentale

La rivista Lancet 1990-336-129-33, riporta la prima sperimentazione del team di Ornish su 28
pazienti, in base alla quale è risultato che i cambiamenti radicali nello stile di vita proposti da
Ornish influiscono sui disturbi coronarici e cardiaci. Sono state esaminate complessivamente 195
lesioni coronariche per mezzo di esami angiografici quantitativi. Il diametro medio delle stenosi si
era ridotto da 40 a 37.8 nel gruppo sperimentale ed era aumentato contestualmente nel gruppo di
controllo da 42.7 a 46.1. Nell’esame di stenosi superiori al 50% la media del diametro si era
ridotta dal 61.1 al 55.8 nel gruppo sperimentale ed era aumentato nel gruppo di controllo da 61.7 al
64.4. Complessivamente 1’82%.dei pazienti del gruppo sperimentale ha presentato modificazioni di
riduzione.

I cambiamenti radicali nello stile di vita sono in grado di ridurre anche gravi aterosclerosi
coronariche dopo solo un anno, senza l’impiego di medicamenti per l’abbassamento dei grassi nel
sangue.

L’esperimento “stile di vita e cuore” è il primo esperimento clinico controllato volto a determinare
se i pazienti fuori dall’ospedale possano essere motivati ad attuare e mantenere radicali
cambiamenti di stile di vita e in caso affermativo se possa risultarne una riduzione
dell’aterosclerosi coronarica. L’intervento iniziava con un ritiro residenziale di una settimana in
un albergo per insegnare al gruppo sperimentale i cambiamenti di vita richiesti. La dieta era
vegetariana, a basso contenuto di grassi e doveva essere seguita per almeno un anno. La dieta
includeva frutta, verdura, cereali, legumi, derivati dalla soia, senza restrizioni caloriche. Nessun
cibo animale era consentito eccetto il bianco dell’uovo e una tazza al giorno di latte magro o
yogurt. I1 sale veniva ridotto solo ai pazienti ipertesi, la caffeina eliminata, l’alcool limitato
ed escluso per chiunque avesse precedenti di abuso. La dieta risultava adeguata e vi si aggiungeva
solo la vitamina B12.

Le tecniche di gestione dello stress includevano esercizi dolci di stretching, tecniche
respiratorie, meditazione, rilassamento progressivo e visualizzazioni. Scopo di ciascuna tecnica era
aumentare il senso di rilassamento del paziente, la concentrazione e la consapevolezza. Si
richiedeva ai pazienti di praticare queste tecniche di gestione dello stress per almeno un’ora al
giorno.

Gli incontri bisettimanali fornivano un sostegno collettivo per aiutare i pazienti ad aderire al
programma di cambiamento dello stile di vita. Le sessioni erano guidate da psicologi clinici che
facilitavano la discussione sulle strategie per mantenere l’adesione al programma, la capacità di
comunicazione e di espressione emozionale relativa ai rapporti di lavoro e di casa.

Le tecniche di rilassamento di Ornish

Ecco alcune delle tecniche suggerite da Ornish per curare il cuore:

– le visualizzazioni: la mente pensa in parole, ma il tuo corpo risponde alle immagini come se
stessero effettivamente accadendo. La visualizzazione può produrre cambiamenti misurabili nel corpo.
Uno psicologo registra l’attività muscolare mentre uno sciatore visualizzava se stesso mentre scende
da una montagna, e le registrazioni erano simili a quelle fatte su qualcuno che effettivamente
sciava. Altre ricerche hanno dimostrato che se si immaginano cose terribili il flusso del sangue al
cuore diminuisce. La visualizzazione positiva può comprendere le seguenti immagini: il tuo cuore
batte regolarmente; il tuo cuore pompa una sana e consentono un maggiore flusso di sangue; stanno
creandosi nuovi passaggi che forniscono ossigeno e altri nutrimenti al tuo cuore.

– il respiro è il ponte fra il corpo e la mente. Quando sei ansioso, il tuo respiro è rapido e
superficiale. Quando sei rilassato il respiro è più lento e profondo. Nei periodi di stress
emozionale il ritmo del tuo cuore, la pressione sanguigna, la tensione muscolare aumentano. Le
tecniche respiratorie producono un effetto calmante profondo nella mente e nel corpo e riducono la
stimolazione del sistema nervoso.

La respirazione profonda è una tecnica che puoi usare in qualsiasi momento in cui ti senti teso o
ansioso. Prima ispira attraverso il naso, poi inizia a ispirare riempiendo l’addome con l’aria.
Continua a ispirare e riempire il basso torace, espandi la cassa toracica e senti l’aria salire più
in alto nel petto. Quando l’aria raggiunge l’apice del polmoni sentirai le clavicole sollevarsi.
Espira ripetendo il processo alla rovescia. L’espirazione è la fase più rilassata della
respirazione, usa maggior tempo che nella ispirazione. Molti maestri suggeriscono un rapporto di 2:1
fra espirazione e ispirazione. Se ti gira la testa, torna semplicemente ad una respirazione normale
e poi riprendi.

– la meditazione ha dimostrato di abbassare la pressione sanguigna ed aumentare le prestazioni
fisiche. Ma il processo di guarigione fisica è solo una delle manifestazioni della più profonda
guarigione che inizia con la meditazione a livello emozionale e spirituale. La meditazione ti aiuta
ad essere più consapevole del normale di come la tua mente si agita e ti dà più conoscenza per
affrontarne gli squilibri.

Ci sono differenti metodi di meditazione. Porre attenzione al respiro è una delle più semplici ma
molto potente. Mettiti in una posizione comoda in un posto tranquillo e chiudi gli occhi. Siediti e
stai fermo. Senza cambiare il respiro, osserva semplicemente l’aria che entra ed esce. Senti la
sensazione dell’aria che entra e che esce, osserva poi le pause fra ogni ispirazione e ogni
espirazione.

Se preferisci puoi contare i respiri. Quando espiri conti “uno”, alla successiva espirazione conti
“due” e così via. Dopo la quinta espirazione inizia daccapo e conta sino a cinque. Conta solo quando
espiri. Se perdi il conto o vai oltre il cinque, allora sai che la tua mente sta vagando. Torna
semplicemente alla tua attenzione sul respiro e inizia il conto un’altra volta.

La dieta e la meditazione riducono l’indurimento delle arterie e i livelli dl colesterolo

Un regime di esercizio fisico, dieta vegetariana e la pratica di tecniche quali lo yoga e la
meditazione possono aiutare a liberare le arterie intasate senza usare delle medicine. Pazienti in
cura per un anno hanno manifestato il 4% di diminuzione del restringimento delle arterie e una
caduta dei livelli di colesterolo da 227 a 136. Si tratta della più grande riduzione mai raggiunta
con metodi naturali. Dean Ornish, clinico associato all’università di California, San Francisco, ha
riferito i risultati al congresso annuale della American Heart Association, dicendo anche che un
progamma del genere potrebbe sia prevenire che invertire gli effetti delle malattie. Ornish ha
organizzato un programma sperimentale per pazienti soggetti a indurimento delle arterie, che include
un regime alimentare praticamente privo di prodotti animali. In media i pazienti prendevano solo
quattro mg al giorno di colesterolo, che corrisponde al 1% della media americana. Il gruppo di
pazienti inoltre si riuniva due volte la settimana per fare esercizi fisici, yoga, meditazione e
tecniche correlate. Un secondo gruppo di confronto che seguiva un trattamento più tradizionale, cioè
con assunzione moderata di colesterolo e un po’ di esercizio fisico, non rivelava alcun abbassamento
dei livelli del colesterolo e un aumento complessivo dell’indurimento delle arterie. Ornish dice:
‘Il mio obbiettivo non è di persuadere la gente a cambiare ma piuttosto fornire informazioni per
scelte appropriate. In passato ci mancava la tecnologia per misurare gli effetti di un programma
completo’. Gli scienziati e i medici, dice Ornish, tendono a credere solo a quello che può essere
misurato. Poiché è stato difficile quantificare lo stress emozionale, i dottori tendono a
focalizzarsi sulla pressione del sangue, il colesterolo e altri fattori misurabili. Le nuove
tecnologie, come la tomografia a emissione positronica rendono possibile misurare gli effetti
dell’attività cerebrale sul cuore.

Ornish: 7 Miller Ave., Sausalito, Calif. 94965. U.S.A.

continua…

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