Meditazione e motivazione

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Meditazione e motivazione

di Anthony Strano

Nella forma di riflessione o di esame, la meditazione mi aiuta a
creare e a mantenere la mia motivazione. Affinché ci siano novità e
chiarezza di percezione, ideali e obiettivi, abbiamo bisogno di
allentare la presa su vecchie abitudini, su vecchi modi di pensare e
vedere, creando così uno spazio per qualcosa di nuovo e motivante.

La motivazione è una energia interiore positiva, una combinazione di
entusiasmo e di chiara visione che ci permette di realizzare un
obiettivo. La motivazione ci mantiene determinati nella giusta
direzione, diversamente è molto facile farsi distrarre dai problemi,
dalle novità e dalla pigrizia. Che cosa fa la motivazione? Ci porta da
una realtà ad un’altra, da dove mi trovo a dove vorrei essere. La
motivazione è sostenuta quando ho consapevolezza del mio scopo e
identità.

Quando vogliamo riattivare la nostra motivazione, dobbiamo esaminare
quanto segue:

* Che cosa voglio?
* Per quale ragione?
* Che cosa è importante?
* Di che cosa ho bisogno?
* Che cosa mi piace?
* Che cosa comprendo?
* Che cosa amo?

Riflettere sulle risposte a queste domande mi schiude a nuovi punti di
vista e obiettivi da riattivare. Nel corso dell’esistenza è
necessario, di tanto in tanto, fare un passo indietro, far silenzio e
ridefinire, rivalutare e rimettere continuamente in discussione ciò
che sappiamo e ciò che crediamo di sapere. E’ un esercizio semplice
che, se fatto con sincerità, stimola i nostri pensieri e i modelli
motivazionali.

Pertanto, per cambiare o ampliare il mio modello, ho bisogno di:

* Ri-definire

* Ri-esaminare

* Ri-orientare

* Re-imparare

E’ a questo punto che vengono generate novità, creatività e qualità.
La motivazione riuscita dipende dall’avere un obiettivo chiaro.

Quanto credo nel mio obiettivo? La fiducia nel mio obiettivo determina
la qualità del mio impegno e la volontà di superare le difficoltà. La
motivazione si rinnoverà sempre quando mi rendo conto che c’è sempre
l’opportunità di esercitare il potere di scegliere.

Un’altra domanda che ci aiuta a sostenere la nostra motivazione è: “
Che cosa è più importante per me: il risultato o il processo?” Il
processo implica crescita, evoluzione, apprendimento, consapevolezza e
l’utilizzo di risorse personali. Essere orientati al risultato tende a
non porre sufficiente attenzione e cura verso i processi che sono
necessari per giungere a quel risultato. Il metodo rapido, del tipo:
il “successo in sette giorni”, non funziona veramente, almeno non in
maniera definitiva. Se osserviamo la natura, vediamo che la sua
bellezza e la sua forza sono il risultato sinergico di tempo e
processo. Per esempio, una grossa quercia, le rose nel giardino,
l’avvicendarsi delle stagioni non si realizzano in un baleno. Ci sono
sempre un tempo e uno spazio precisi per il funzionamento di un
processo particolare.

Affinché un processo avvenga correttamente, ho bisogno di dare
priorità, cioè, fare il miglior uso del mio tempo, energia e risorse.

Per valutare le priorità, ho anche bisogno di riconoscere e rifiutare
le scuse di comodo (per esempio: “non ho tempo”) e creare una tabella
oraria che sia realistica e funzionale. Quando valuto i miei valori,
poi il tipo di motivazione che ho diventa più chiaro. La mia
motivazione è materialistica o spirituale? I risultati dell’una o
dell’altra sono molto diversi.

La motivazione materialistica si basa sull’ambizione, sulla
competizione e sul desiderio di raggiungere una posizione. Spesso
crediamo di non poter aver successo senza di queste e perciò pensiamo
ed agiamo sulla base di questi valori. Spesso il risultato implica
conflitto, paura, attaccamento, gelosia, ossessività, identificazione
con un ruolo e tanto altro …. Per esempio, quando la motivazione è
materialistica, c’è sempre la paura di perdere qualcosa e questo
genera disagio, stress e preoccupazione.

La motivazione spirituale si basa sull’entusiasmo per un compito,
piuttosto che sulla cieca ambizione, e sulla cooperazione con le
specificità degli altri, piuttosto che essere in competizione con le
diversità. Infine, il sentimento di servire grazie al proprio talento,
posizione o ruolo – di dare una risposta a un bisogno piuttosto che
produrre un bisogno, rende il servizio di grande valore.

I risultati della motivazione spirituale sono: rispetto, armonia e
benessere individuale e collettivo, un senso di scopo e la percezione
interiore di aver conseguito un grande risultato.

I motivi spirituali come la cooperazione, la condivisione, l’onestà e
il rispetto creano una qualità di obiettivo, nel compito e nel metodo
adottato. La meditazione, nella forma di riflessione, aiuta sempre a
ri-esaminare e ri-definire i miei scopi, i miei processi e le ragioni
per le quali sto facendo quello che sto facendo.

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