Meditazione secondo Aurobindo, Gurdjieff, Yogananda e Krishnamurti

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Meditazione secondo Aurobindo, Gurdjieff, Yogananda e Krishnamurti

da: Meditazione per tutti
di Franca Silvani
Edizioni Gruppo Futura

Meditazione secondo Aurobindo

Aurobindo è nato a Calcutta, in India, nel 1872. La sua ricerca spirituale non segue nessuna via o
scuola tradizionale e fonde la cultura occidentale con la sapienza orientale. Riprende il concetto
che nell’uomo ci sono grandi poteri latenti che devono essere recuperati, attivati e utilizzati
attraverso la Meditazione. Non c’è contrasto con il Cristianesimo, se aggiungiamo che attraverso la
meditazione è lo Spirito Santo che attiva questi poteri, dandoci la Grazia. Questa è la via del suo
Yoga, che si propone di accelerare una evoluzione che è in corso.

Lo Spirito è la volta dell’esistenza universale, la Materia è la sua base, la Mente è il legame che
li unisce. Ma lo Spirito è anche dentro di noi; dobbiamo quindi riconoscere la spiritualità del
corpo e tendere a reintegrarci con il nostro originario stato divino. Secondo Aurobindo, l’uomo si
realizza nella sua integrità di corpo, mente, spirito, e grazie a questa armonia può arrivare la
conoscenza di sé. Dobbiamo avere una intensa aspirazione al trascendente e i risultati dipenderanno
dal desiderio e dall’impegno personale. E il risultato è un contatto duraturo con il divino,
accompagnato da una autentica armonizzazione fra vita interiore e vita esteriore, che si manifesta
in tutto il vissuto ed è utilizzata per costruire un mondo migliore. Questa conquista può arrivare
in un lampo, ma è preceduta da un allenamento della Mente attraverso la concentrazione.

Mère, continuatrice dell’opera di Aurobindo, ha scoperto che c’è un grande potere in fondo
all’inconscio ed ha compreso che è separato da noi solo dalle radici della mente. Le nostre memorie,
la nostra cultura, i nostri condizionamenti sono questa barriera; la coscienza si è autolimitata
restringendo il proprio campo di azione e creando un inconscio mentale, che se non è conosciuto si
oppone al cambiamento. Comprendere di più e aumentare la nostra consapevolezza è la via per riunire
ciò che è stato separato.

Libri consigliati:
Aurobindo – La via divina – Ed. Galeati
Aurobindo – Guida allo yoga – Ed. Mediterranee
Mère – Colloqui sullo yoga integrale – Ed. Mediterranee

Meditazione secondo Gurdjieff

Gurdjieff è nato in un paese al confine tra Europa ed Asia nel 1877. Secondo Gurdjieff l’uomo è
“addormentato”, la sua coscienza è ipnotizzata e confusa: egli non si conosce e vive come un automa,
senza controllo su pulsioni, emozioni, fantasie, senza conoscerne le reali motivazioni. Quando si
rende conto di ciò, l’uomo ha tre vie possibili per risvegliarsi e riacquistare l’unità dei tre
piani su cui vive: fisico, emotivo-sentimentale, intellettivo.
– La prima è la via del fachiro, cioè del controllo del corpo fisico.
– La seconda è la via del monaco, cioè della fede in Dio e del sacrificio della propria volontà.
– La terza è la via dello Yogi, basata sullo sviluppo della conoscenza e quindi dell’intelletto.
Ma queste strade, oltre ad essere lunghe e difficili sono parziali.
Lui propone una “Quarta via”, che non richiede di rinunciare al mondo, permette di lavorare sulle
tre dimensioni, è personalizzata ed è basata sulla comprensione di tutto ciò che è incosciente o
involontario e sulla riappropriazione dell’essenza. L’uomo della “Quarta via” vive nel mondo, ha
conoscenze sufficienti per potersi risvegliare, e sa che solo uno sforzo cosciente può liberarlo
dagli automatismi della vita normale.

La proposta di Gurdjieff si basa sullo sviluppo della consapevolezza, accompagnato da un incremento
dell’emotività e dell’energia, sulla conoscenza di noi stessi. L’uomo crede di essere libero,
consapevole, responsabile e non si rende conto di essere guidato da forze superiori.
Un mezzo di conoscenza molto interessante in Gurdjieff è la danza: il linguaggio del corpo esprime
ciò che è dentro di noi. Attraverso la danza possiamo esprimerci e conoscerci. Per fare questo ha
riproposto le danze dei Dervisci.

Per riassumere, Gurdjieff tende a risvegliare l’uomo, ad impedirgli di essere dipendente dalle forze
che dominano il mondo, fargli recuperare la sua unità, stimolarlo alla conoscenza di sé, fargli
costruire un nuovo centro psichico che possa guidarlo verso la sua autonomia, vivendo a pieno le
occasioni che gli capitano nella vita.

Libri consigliati:
Gurdjieff – Incontri con uomini straordinari – Ed. Adelphi
P.D. Ouspeski – La quarta via – Ed. Astrolabio
P.D. Ouspeski – Frammenti di un insegnamento sconoscíuto – Ed. Astrolabio

Meditazione secondo Paramahansa Yogananda

Paramahansa Yogananda è vissuto in India fra il 1893 e il 1952. Il suo libro “Autobiografia di uno
Yogi” ha il merito di avere accostato al mondo affascinante dello Yoga le ultime generazioni. La
tecnica da lui insegnata è quella dell’antico Krya-Yoga, Yoga psicofisico che tende a risvegliare i
Chakra spirituali.

Per prima cosa bisogna ottenere il controllo dei desideri della mente, poi arrivare alla
consapevolezza dei movimenti del respiro, La sua tecnica comprende anche la Meditazione sul suono
primordiale dell’Universo, la sillaba sacra Om, o Aum.

Lo Yogí si è liberato dai legami del corpo. Normalmente il flusso di energia vitale è diretto verso
l’esterno e si disperde nelle diverse attività sensoriali. Con la pratica del Krya-Yoga si inverte
la direzione del flusso, che va verso l’intemo e li si sposta mentalmente attraverso i centri
spinali fino al settimo Chakra, quello che si trova al sommo del capo. Così facendo si può arrivare
a controllare la mente attraverso la forza vitale. Questa è la via più facile, efficace e
scientifica per raggiungere l’Infinito.

Libri consigliati:
Babaji lo yogi immortale – Ed. Gruppo Futura
P. Yogananda – Autobiografia di uno yogi – Ed. Astrolabio
P. Yogananda – L’eterna ricerca dell’uomo – Ed. Astrolabio

Meditazione secondo Krishnamurti

Krishnamurti è nato nell’India meridionale nel 1895. Egli sembra negare ogni tipo di Meditazione
tradizionale e ogni tecnica della cultura orientale. In realtà il suo riesame critico di ogni
concetto acquisito è valso a fare di lui uno dei più grandi divulgatori e adattatori della
Meditazione in Occidente. Egli ha lottato contro i condizionamenti storici e contro le barriere
culturali costruite artificialmente attorno a noi stessi che imprigionano una quantità enorme di
energia che, una volta liberata, diventa disponibile per la nostra evoluzione spirituale. Tutto
questo è la Meditazione di Krishnamurti: il processo di liberazione da tutti i pregiudizi che
l’educazione rigida e la cultura patriarcale ci hanno instillati, per arrivare a vedere e vivere la
vita nella sua realtà, in modo diretto e spontaneo.

Quando osserviamo qualche cosa che ci interessa profondamente, abbiamo con essa un contatto diretto,
diventiamo la cosa stessa, allora l’osservazione diventa pura. Ma nessun maestro ci può insegnare
niente a questo proposito, nessuno ci può insegnare a meditare.
Krishnamurti dice che noi possiamo diventare i migliori maestri di noi stessi. Per lui la
meditazione è un modo di essere, uno stile di vita.

Libri consigliati:
Krishnamurti ha scritto numerosi libri. Cito qui un libro che ne riassume l’insegnamento:
B. Ortolani – Krishnamurti, sintesi dell’insegnamento – Ed. LEtà dell’acquario

Approfondimento sul sito www.sublimen.com

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