MELATONINA E PERCEZIONE ALTERATA

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MELATONINA E PERCEZIONE ALTERATA

La melatonina – ormone naturale di basso costo, fino a qualche tempo fa invendibile in Italia – da
un lato fa parte del cocktail antitumore di Di Bella e serve per regolare il ciclo circadiano
nell’uomo, dall’altro produce, se in dosi errate, una serie di malfunzionamenti di tutto il cervello
umano. Dalla melatonina infatti dipendono reazioni chimiche che conducono all’alterazione di una
vasta gamma di ormoni naturali in grado poi di alterare il chimismo dell’intero corpo umano. I
risultati sono disastrosi quanto ancora incomprensibili.

La melatonina ha la stessa struttura dell’acido lisergico o della N,N dimetiltriptammina e di una
serie di alcaloidi dell’indolo ed oppiacei di varia natura. Il mescal dei Mescaleros o il fungo
pejote produrrebbero gli stessi effetti di molecole di quel tipo. La concentrazione di melatonina
dunque influirebbe non solo sullo stato di salute generale, ma produrrebbe stati di percezione
alterata o allargata. Oggi è noto che irraggiando con campi magnetici la ghiandola pineale questa si
mette in movimento e si alterano i contenuti di melatonina con le conseguenze appena viste. Non si
tratta di sole ipotesi. Floriano Papi e altri ricercatori dell’Università di Pisa, ad esempio, su
“Bioelectromagnetics” del 1995, pagina 295, mettono in evidenza come alcuni esseri umani sottoposti
ad un campo magnetico oscillante abbiano perso la sensazione dolorosa in alcune parti del corpo, tra
cui i denti.

Lo stesso gruppo di ricerca ha dimostrato, in accordo con altri scienziati, che campi magnetici
producono nei piccioni effetti di disorientamento simili a quelli ottenuti con la somministrazione
di oppiacei (F. Papi ed altri, J. Exp. Biol., 166, 169, 1992). Alterazioni emozionali vengono
altresì prodotte con campi magnetici (Anim. Behav., 52, 33, 1996). La NASA ovviamente sta studiando
gli effetti della melatonina in alcuni volontari, come risulta da un articolo pubblicato su “Mini
Mitter Newsletter” 1, 1998. Alcune aziende produttrici di microchips vorrebbero farci credere di
studiare il rapporto tra melatonina e campi magnetici innestandoci questi aggeggi nell’ipofisi,
passando attraverso la narice destra del nostro setto nasale. La tecnica, che fa uso di nuove
metodologie, si chiama biotelemetria.

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