MenteInPace: dalla Musica alla Musicoterapia
Esperienza nel reparto psichiatrico in ospedale
La musica è un mezzo di comunicazione
anche là dove le parole
divengono inaccessibili.
In tutte le culture dellantichità musica e medicina erano praticamente una cosa sola. ‘il sacerdote
medico’ (lo sciamano) sapeva che il mondo è costituito secondo principi musicali, che la vita del
cosmo, ma anche quella delluomo, è dominata dal ritmo e dallarmonia. Sapeva che la musica ha un
potere ‘incantatorio’ sulla parte irrazionale, che procura benessere e che nei casi di ‘malattia’
può ricostituire larmonia perduta. Anche Platone ed Aristotele furono oltre che pensatori e
filosofi anche dei musicologi e musicisti convinti che le arti del ritmo contribuissero a migliorare
la calma interiore, la serenità e la morale. Durante il Rinascimento poi molti medici erano convinti
che imparando a suonare qualche strumento musicale, la loro capacità di ottenere guarigioni si affinasse e si sviluppasse.
Il primo trattato di musicoterapia risale alla prima metà del 1700 a cura di un medico musicista
londinese, Richard Brockiesby. Ma fu S. Porter uno dei primi medici a capire la necessità di una
conoscenza molto approfondita della ‘scienza musicale’ per applicarla con successo nella cura di certi disturbi mentali.
Poi nei secoli successivi le osservazioni intorno ai poteri dei suoni e della musica sulla mente e
anche sul corpo si moltiplicarono, Karl Strumf in Germania, verso la fine del 1800 studiò la nozione
di ‘psicologia del suono’ e mise laccento sullimpatto sonoro vissuto da chi ascolta la musica.
Ciò era la base degli studi della Musicoterapia moderna che si differenza da quella antica, perché
non si basa più su nozioni empiriche o rituali, ma su studi scientificamente testabili, ciò
sottointende esperienze cliniche e biologiche serie. Luso della musica e la coscienza del suo
potere terapeutico sulluomo si perde quindi nella notte dei tempi e oggi trova una strutturazione
metodologica e impieghi mirati a diverse patologie. Infatti dagli anni 70 la Musicoterapia è
oggetto di studi anche nel nostro paese e si basa su delle premesse teoriche e metodologiche
collaudate a livello internazionale. Essa utilizza diverse tecniche che permettono di applicarle nei diversi campi: preventivi, terapeutici e riabilitativi.
Lattività di facilitare la relazione interumana attraverso il mezzo sonoro è stata praticata
inizialmente a favore di soggetti con disturbi neuro-senso-motori diversificati, senza dimenticare
però che negli ospedali psichiatrici a livello internazionale, la musica veniva utilizzata per
favorire la solidarietà e la socializzazione tra i malati di mente, e inoltre per indurre
rilassamento e gratificazione personale. Attualmente gli ambiti di intervento si sono estesi alle
scuole, residenze socio-sanitarie, medicina generale, psicogeriatria, anestesiologia, neurologia,
cure palliative ecc. ma anche nei contesti psichiatrici si è sempre più approfondito lutilizzo della Musicoterapia.
Negli anni passati, sembrava improponibile lutilizzo di tecniche espressive in un Servizio
Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC ovvero il reparto psichiatrico in ospedale), sia perché
ritenute di scarsa efficacia sia per le difficoltà di approccio che il paziente acuto presenta.
Invece uno studio più attento ed un ampliamento della gamma di svariate tecniche, ha consentito
lavvio di una fase di sperimentazione, durata alcuni anni, e conclusasi con la strutturazione di
una serie di interventi di gruppo ed individuali, che attualmente costituiscono presso il nostro SPDC una routine consolidata.
E da sottolineare che loperatore per occuparsi di tali attività deve aver conseguito una
formazione adeguata di base più una formazione in itinere e continue supervisioni. In quanto
loperatore è soggetto attivo e partecipe nella relazione con il paziente, è parte integrante,
responsabile, ed i suoi interventi si caratterizzano come intenzionali. Lutilizzo della
Musicoterapia come in generale quello delle altre tecniche espressive è da considerarsi in SPDC come
attività di integrazione e di supporto. Essa può affiancare il percorso terapeutico per determinati
periodi stabilendo con precisione gli obiettivi che si vogliono raggiungere e inoltre può essere
considerata in alcuni casi o in alcune situazioni, come intervento di contenimento, infatti le
sedute sono da considerarsi come interventi ‘di relazione di aiuto’ che utilizzano il linguaggio
sonoro ed hanno come finalità quella di contenere langoscia del paziente, alleviandogli così la
sofferenza provocata dallacuzie della malattia. Può essere considerata anche un intervento di
terapia intesa come ‘prendersi cura di’ attraverso delle tecniche non verbali, anziché con il colloquio o con il farmaco.
Lobiettivo principale della Musicoterapia è quello di aprire canali di comunicazione. Questa
attività che si svolge nei locali interni della nostra struttura ‘sala musica’ utilizza diverse tecniche che possono essere raggruppati in due ambiti:
Musicoterapia recettiva in cui predomina lascolto.
Musicoterapia produttiva dove il suono viene prodotto attraverso gli strumenti corporei, naturali, quotidiani, creati e quelli musicali propriamente detti.
La Musicoterapia recettiva si basa sullascolto guidato e strutturato in considerazione del fatto
che gli stimoli sonori permettono il rilascio di neurotrasmettitori e neuromodulatori che modulano
il comportamento e laffettività dellessere umano. E stato dimostrato che la loro concentrazione
si modifica in ogni individuo allascolto della propria musica. Le vibrazioni captate dallorecchio
interno, penetrando a varie profondità provocano trasformazioni nei processi elettrobiochimici
allinterno della mente e dellorganismo per cui entra in vibrazione quando si vibra sulla stessa lunghezza donda del suono.
Invece con la Musicoterapia produttiva il paziente diviene protagonista, è portato a sentire,
comprendere, creare senza coercizioni, libero di scegliere lo strumento che per lui in quel momento
è più significante, comunicare con se stesso e agli altri ritmo, timbro, melodie, volumi in cui si sente bene, con una esperienza di sé globale.
Lutilizzo della Musicoterapia rappresenta per il paziente ricoverato in SPDC unesperienza di
incontro con le proprie risorse interne e con laltro, così da mobilizzare la sua parte emotiva e permettergli di indirizzarsi verso una scelta curativa o unaltra.
Inoltre costituisce ormai da diversi anni un valido appoggio alla terapia farmacologica proprio per il coinvolgimento diretto dei pazienti nel loro processo ‘di cura’.
Maria Grazia Setaro
MENTEINPACE
Forum per il benessere psichico
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