Mistico e Scienziato: Un dialogo sulla natura dell’universo

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Mistico e Scienziato: Un dialogo sulla natura dell’universo

di Lyn Andrews, Victoria, Australia, scelto da Scientific and medical network

20-9-2004

E’ un po’ di tempo che ci scriviamo e-mail sulla teoria quantistica, la natura dell’anima, Dio …
perciò quello che vorrei fare ora è vedere se riusciamo a far avvicinare un po’ di più queste idee,
in modo che altre persone possano leggerle e commentarle. Possiamo iniziare dicendo qual è la nostra
formazione? Perché quello che ha reso la nostra conversazione così interessante è stata la loro
diversità. Io sono stato un fisico teorico che lavorava nelle università tra il 1967 e il 1999,
quando me ne andai per concentrarmi sulle connessioni con la spiritualità; così sono stato immerso
nelle convenzioni della scienza ortodossa. So però che tu sei giunta a questo argomento attraverso
una strada molto diversa.

Chris: E’ un po’ di tempo che ci scriviamo e-mail sulla teoria quantistica, la natura dell’anima,
Dio … perciò quello che vorrei fare ora è vedere se riusciamo a far avvicinare un po’ di più queste
idee, in modo che altre persone possano leggerle e commentarle. Possiamo iniziare dicendo qual è la
nostra formazione? Perché quello che ha reso la nostra conversazione così interessante è stata la
loro diversità. Io sono stato un fisico teorico che lavorava nelle università tra il 1967 e il 1999,
quando me ne andai per concentrarmi sulle connessioni con la spiritualità; così sono stato immerso
nelle convenzioni della scienza ortodossa. So però che tu sei giunta a questo argomento attraverso
una strada molto diversa. Lyn Sì, ci sono arrivata per caso. Nel 1994 cominciai ad interessarmi a
scrivere storie, in particolare a scrivere romanzi. Nel 1996 avevo giàscritto due romanzi non
pubblicati e ne stavo progettando un terzo intitolato sorprendentemente “The God Factor” (N.d.T.: Il
Fattore Dio)! Però questo non fu mai iniziato. Invece divenni intensamente interessata a TE
Lawrence, cioè, Lawrence d’Arabia, e invece scrissi una storia su di lui.

Sarebbe esatto dire che mi ero dedicata alla comprensione della verità su di lui e che lo amavo
incondizionatamente. Fu durante la scrittura di quella particolare storia che scivolai in una trance
al computer. Le conseguenze di questo furono così profonde ed irresistibili che mi portarono a
cercare di descrivere e comprendere l’esperienza. Poiché sono un’ex insegnante di scienze della
scuola superiore, e perciò ho un’educazione di base nelle scienze, fu naturale per me cercare di
connettere la mia esperienza con questo. Però, dovuto a quello che mi sembrava essere la natura
particolarmente personale ed orientata alla crescita della mia introduzione all’esperienza, mi
sembrava anche essenziale che cercassi di collegare l’esperienza con la psicologia, la creatività e
l’amore incondizionato. Perciò da allora ho cercato connessioni valide tra il misticismo, la scienza
e la psicologia. Chris Anch’io ho cercato di dare un significato alla totalità della mia esperienza.
Quello che ho imparato dalla nostra corrispondenza è che, benché ad un certo livello potrebbe
sembrare che parliamo di cose molto diverse – io descrivo teorie scientifiche e tu stai cercando di
trovare parole per quello che hai sperimentato direttamente – sembra però che ci sia una relazione
effettiva tra i due. Penso a questo come se avessimo finestre differenti sugli aspetti fondamentali
della realtà. Ci sono due aspetti che significano molto per me come fisico: la Teoria Quantistica
(TQ) e la Relatività Generale (RG).

Prima che cominciassimo a scriverci avevo già formato l’idea che la TQ non fosse soltanto una teoria
sulle particelle atomiche, ma fosse un aspetto della realtà che noi, in effetti, sperimentiamo ogni
giorno della nostra vita dal di dentro, per così dire. Quando la osserviamo dal di fuori, era
l’imprevedibilità delle particelle, ma quando la sperimentiamo come una proprietà del nostro
cervello, era la nostra libertà di scelta. Che attinenza ha questo col modo in cui vuoi usare la TQ?
Lyn Questo ha una modesta attinenza al modo in cui mi piace usare la TQ; però non spiega
completamente quello che ho visto e sperimentato nella trance. Non prende nemmeno in considerazione
altre domande riguardo a questo che ho tuttora. Prima di corrispondere con te avevo un quadro
confuso di quello che, in effetti, era la TQ. Pensavo che rappresentasse le scelte in offerta nel
nostro cervello o mente, piuttosto che l’unità di scelta in offerta. La stavo davvero confondendo
con una visione interna della RG che avevo: una visione che considera la RG come proprietà
fondamentale della mente. Di conseguenza quando parlai con te dovetti rivedere il mio pensiero. Da
allora ho cercato di mettere tre cose in prospettiva, cioè la TQ, la RG e la “cosa misteriosa” che
vidi nella trance, e poi più tardi in un sogno pre-organizzato. Ora chiamo questa “cosa misteriosa”
Personalità (P) e la descrivo così. Immagina di scrivere una storia contenente vari personaggi
quando all’improvviso ti è data la possibilità di dar loro un’identità unica e la capacità di
scegliere tutto da soli. Questo significherebbe che benché siano ancora i tuoi personaggi nella tua
mente, essi hanno ora anche la capacità di decidere.

Erano diventati co-creatori. Questo è simile a quello che mi è successo durante la prima parte
della trance, tranne che in quel caso mi successe che ero io co-creatrice nella mente di un potere
più alto. Credo davvero che per “vedere” questo io sia stata elevata in qualche modo, cioè, permessa
di vedere un punto di vista più ampio che era più come un punto di vista interiore che altro. Ora
credo che la rivelazione consista in questo e che mi abbia permesso di vedere cose in modo nuovo e,
speriamo, prezioso. Una tale comprensione venne dall’aver fatto un sogno pre-organizzato. In questo
caso l’aggiunta di P rassomigliava l’autofertilizzazione orgasmica della mente. Dopo di questo
divenni sempre più convinta che il ruolo di P fosse vitale in rispetto alla nostra percepita
individualità – la nostra unicità – e co-creazione, essendo anche l’”occhio della mente.” È per
questo che penso che i nostri due approcci, benché diversi, sembrino correlati. Però quello che
particolarmente mi interessa in riferimento a quello che hai appena detto, è il modo in cui descrivi
la TQ come la nostra “libertà di scelta.” Questo mi dice che la TQ ha una sottile relazione con la
libertà degli esseri umani di scegliere come pure delle scelte che fanno. Il linguaggio è ambiguo.
Per me è importante chiarire questo perché ho già notato questa ambiguità, e poiché questo argomento
si collega bene con quello che ho visto nella trance, ed alcune delle domande che ho sulla relazione
tra la TQ e la RG, mi chiedo se sia rilevante. Mi interesserebbe sapere che cosa ne pensi di questo.
Chris Quello che dici sulla TQ sembra giusto, ma faccio fatica a metterlo in relazione al mio punto
di vista! Il mio problema è che mi è stato insegnato che questi ambiti della fisica erano pezzi
astratti di matematica, legati all’esperienza solamente attraverso esperimenti molto sofisticati,
mentre sembra che tu veda strati dell’Essere che sono alla base del formalismo matematico. Mi
sorprende che la tua confusione iniziale sulla TQ sia precisamente parallela alla confusione che ha
dominato la fisica.

Nella prima fase del soggetto, fino agli anni ’80, la teoria consisteva chiaramente di due parti
messe assieme in modo goffo: una parte che descriveva lo sviluppo deterministico nel tempo di una
quantità (chiamata lo “stato quantico” o la “funzione onda”) che unificava tutte le possibilità; ed
un’altra parte (chiamata “collasso”) che è non-deterministica e legata in qualche modo alla scelta.
Nella fisica attuale ci sono ora molte teorie in competizione e noi non vediamo il suo fondamento.
Ma molte di esse insinuano che la TQ “pura” ha a che fare con quello che si definisce “l’unità di
scelta” (lo stato quantico) mentre la vera scelta che si fa ha a che fare con la RG. Teorie diverse
insinuano questo in modi diversi: Penrose è fermo con la vecchia idea del collasso ma introduce la
RG come suo meccanismo; Bohm evitò il collasso dando un ruolo speciale nella sua teoria alla
posizione nello spazio (e lo spazio è alla fine governato dalla RG); mentre le moderne teorie di
decoerenza ottengono la transizione dal mondo quantico al mondo classico con un meccanismo che
(nella fondamentale opera iniziale di Unruh e Zurek che introducevano le interazioni con i campi
quantici) è ancora legata in modo cruciale al ruolo di spazio, e perciò in definitiva con la RG. Ma
mancano delle cose dal quadro fisico. La TQ indica anche che la transizione da “libertà di scelta” a
scelta propria ha a che fare con l’influenza dei modelli di significato interconnessi della grande
dimensione che non sono connessi con lo spazio (si tratta del fenomeno di non-località e
complementarità). La mia stessa esperienza mi dice che qui la soggettività ha un ruolo fondamentale.
Mi chiedo se questo ha a che fare con la tua “cosa misteriosa,” “co-creazione” – P? La possibilità
di un anello mancante è eccitante perché, proprio all’inizio della RG, fu riconosciuto che c’era una
contraddizione filosofica tra la visione del mondo della RG, che si concentrava sugli assoluti
dietro ai sistemi di riferimenti individuali ed aveva adottato un punto di vista “eterno,” e la
visione del mondo della TQ che si concentrava sul tempo e la libertà di scelta.

Gli scritti di Bergson e Whitehead mostrano questo problema filosofico molto chiaramente.
Sfortunatamente la fisica moderna è stata immersa nelle contraddizioni matematiche tra la RG e la TQ
e pensiamo che le contraddizioni filosofiche siano irrilevanti. Quello che tu dici, basato su una
visione diretta, sembra indicare un modo di ripensare alle relazioni tra possibilità, scelta,
individualità e la distinzione assoluto/relativo. Lyn La mia prima reazione è di chiedere, “In che
caspita mi sono cacciata?” La mia seconda reazione è di ricordare a me stessa di rimanere calma e
lasciare che le idee vadano naturalmente al loro posto. Come te, trovo difficile mettere in
relazione i due punti di vista benché non sia convinta che è impossibile. Sono d’accordo che è
perché sei abituato a vedere la fisica come pezzi astratti di matematica, mentre io vedo gli strati
sottostanti dell’Essere. È per questo che mi chiedo se un certo modo di essere sia stato la causa
della trance in primo luogo. Mi chiedo anche se quel “certo modo di essere” abbia a che fare con
l’unione della prospettiva interiore ed esteriore, il soggettivo e l’oggettivo, che è quello che
stiamo cercando di fare qui. Mi sembra che tu le definisca la prospettiva della prima persona e
della terza persona. La tua lezione sulla storia della fisica è stata utile; grazie. Mentre ha
evidenziato le sottili differenze tra le teorie mi ha anche permesso di vedere le somiglianze tra di
loro. Se capisco bene allora gran parte della confusione che riguarda il modo in cui la TQ e la RG
sono relazionate riguarda come l’”unità di scelta” è relazionata alla RG o al classico regno di
spazio-tempo. Se questo è il caso allora mi sembra che dobbiamo andare ad una comprensione più
profonda di quello che è veramente la RG o classico regno dello spazio-tempo, specialmente per il
fatto che tu ed io siamo d’accordo sul significato della TQ. Qui è dove la mia esperienza personale
può essere d’aiuto.

Prima della trance del 1996 stavo sperimentando una straordinaria transizione. Poiché stavo
scrivendo una fiction avevo iniziato a riconnettermi ad alcune parti nascoste di me stessa. Più
questo succedeva, più libera e felice diventavo. Però non fu finché incontrai TE Lawrence che
iniziai a comprendere pienamente cosa mi stava succedendo. Per merito suo mi resi conto che ero
stata imprigionata in un modo particolare di pensiero. Mi consideravo timida ed inadeguata. Un’ansia
da leggera a grave era un modo di vita per me. Però in modo miracoloso gli scritti di TE Lawrence,
in particolare il capitolo “Me stesso” ne “I Sette Pilastri della Saggezza,” mi diede modo di
vedermici riflessa. Quello che vidi in lui era vero anche per me. Come lui, e a me sconosciuto fino
ad allora, una parte della mia mente si era rivoltata contro di me, ostacolandomi in tutto quello
che pensavo e facevo. Giusto o sbagliato, chiamai la parte della mia mente che si era rivoltata
contro di me il mio ego. L’effetto di questa realizzazione fu immediato. Per la prima volta in vita
mia sapevo che avevo in gran parte permesso alla paura di dominarmi ma sapevo anche che solo io
avevo il potere di affrontarla.

Nel frattempo, nonostante la sua tragica storia e strani comportamenti, il mio amore e rispetto per
TE Lawrence stava crescendo. Due settimane prima della trance nel 1996 avevo giurato il mio amore e
fedeltà a Gesù che TE Lawrence stranamente sembrava rappresentare. Era come se fossimo uno strano
tipo di triangolo d’amore fatto da Gesù, TE Lawrence ed io. Ora credo che il mio amore
incondizionato per TE Lawrence sia stato l’equivalente del mio perdono a me stessa. Mi sembrava che
duemila anni dopo Gesù stesse ancora lavorando sodo per guarire e resuscitare i morti. In questo
modo credo di aver raggiunto un grado di completezza e salute che non avevo provato prima. Di
conseguenza, quando rinvenni dopo la trance fu indispensabile che iniziassi la mia ricerca con la
prospettiva personale o soggettiva in mente mentre cercavo di farla combaciare con la prospettiva
scientifica o obiettiva. Mi sembrava anche che l’amore mi avesse permesso di accedere a parti di me
stessa, della mia psiche, che erano normalmente nascoste alla vista. Uno di quegli aspetti era la
mente, che ovviamente non era più “rivoltata contro se stessa,” almeno al punto che lo era stata.
Devo ancora lavorare sulla paura però. Più tardi, e dovuto a questo, iniziai a capire che la mente
può essere divisa o non divisa, relativa o non relativa all’unità o all’interezza e che essa stessa
era connessa a tutte le altre cose, inclusa la personalità e lo spirito che avevo visto ed ero
diventata nella trance. Tenendo presente tutto questo iniziai a ricercare la scienza al meglio che
potevo, e alla fine entrando nella SMN nel 1999 e parlando con te.

Allora quando dici, “Quello che dici, basato su una visione diretta, sembra indicare un modo di
ripensare alle relazioni tra possibilità, scelta, individualità e la distinzione assoluto/relativo,”
niente potrebbe essere così vicino alla verità. Per me la parola possibilità ha tutto a che fare con
l’esperienza suprema di unità durante la quale non c’è consapevolezza cosciente. Fu solo dopo,
mentre ritornavo in me, che ho acquisito una memoria di quello che ora definisco la “fonte originale
di pura possibilità” e la considero di natura simile all’unione che la TQ rappresenta
transitoriamente o provvisoriamente. Collego la parola individualità all’iniziale elevazione di me
stessa in modo che potevo vedere tutta la mia psiche e forse quella dell’universo in evoluzione.
Come ho detto, è come essere un personaggio in un libro di storie che ha preso vita con tutti i
vantaggi e gli svantaggi del libero arbitrio che collego alla “cosa misteriosa” chiamata
Personalità. Questo non vuol dire che io abbia veramente visto la Personalità. Quello che ottenni fu
un’intuizione nella separazione che percepivo della mia mente da una mente superiore, o almeno,
un’altra parte della mia mente, e la mente degli altri personaggi.

Da allora mi sono chiesta se la “cosa misteriosa” agisca in modi diversi che sono difficili da
distinguere e descrivere. Un modo potrebbe essere come meccanismo per l’individuazione che risulta
in una percepita separazione dagli altri, come ho capito dalla trance. Un altro potrebbe essere che
agisce come lo “specchio della mente” che contribuisce alla nostra capacità di fare scelte dovuto al
fatto che possiamo “vedere” e perciò “pensare” ai nostri stessi pensieri. Siamo coscienti di essere
coscienti. Facciamo esperienza di noi stessi. Perciò io definirei provvisoriamente la Personalità
come quell’elemento nella nostra psiche che è unico, unificante ed assoluto. E sì, questo potrebbe
avere a che fare con un “anello mancante” nel quadro della fisica, specialmente perché propongo che
P è unico per ciascuno di noi ed è perciò un assoluto, mentre la sua relazione con la RG è meno
chiara, possibilmente flessibile. Sono arrivata a questa conclusione sull’individualità e perciò
sulla Personalità per il semplice motivo che siamo tutti individui come visto nella trance. Chris
Prima che andiamo oltre, puoi parlare ancora un po’ dei diversi aspetti della persona? Dobbiamo
tenere conto, certamente, del modo in cui è spesso molto artificiale dividere la persona in parti
separate. Ma sarebbe bello saperne di più su quello che intendi per “mente” e come si relaziona alla
“personalità” P.

Lyn Beh, nella trance mi è sembrato che tutte le nostre menti fossero interconnesse, tranne che non
lo sapevamo, dovuto alla presenza della Personalità. Nella trance la mente può meglio essere
descritta come una rete subacquea di interconnessione. Perciò non è un assoluto individuale, come P,
ma associata a P, può essere unificata o non-unificata, dove unificata si riferisce ad una mente che
è aperta e che ama incondizionatamente e non-unificata si riferisce ad una mente che è
psicologicamente gravata o bloccata e perciò che ama condizionatamente. Chris Questo è
straordinario, perché comincio a pensare alla RG anche come ad una “rete di interconnessioni.” La RG
è in realtà un formalismo per prendere i mondi individuali di molti osservatori, e intrecciarli
assieme in un intero tessuto di spazio e tempo che va oltre l’individuo. Mi sembra che stai dicendo
che anche la mente è così – la mente cosmica esiste in relazioni – così forse la RG è l’aspetto
fisico della mente cosmica. Ma vai avanti con l’”unificazione”! Lyn Sì, quando è in uno stato di
non-unione, la RG ha una relazione particolare a P. La storia dei modelli di pensiero di una persona
o abitudini mentali sono perciò rilevanti alla condizione del regno classico dello spazio-tempo. In
questo modo credo che il karma e la RG siano correlati. Però in uno stato unificato la RG ha
un’altra relazione a P; potrebbe essere che quando la RG si accorda con P allora si acceda allo
spirito o unità o eternità o infinito, come è sembrato essere il mio caso. L’elemento chiave nel
processo di unificazione, oserei dire, la redenzione, è l’amore incondizionato.

Tra P e la RG c’è la TQ che transitoriamente o provvisoriamente unisce le possibilità, cioè, i
pensieri possibili, relativi o unificati, che emanano dalla mente. P seleziona da questi, che forma
il classico regno di spazio-tempo (questa è il cosiddetto collasso della funzione onda). Presumo
perciò che P sia la “cosa misteriosa” che ci dà un senso di individualità e in modo co-creativo
lotta per la supremazia sulla materia che molto probabilmente è associata alla mente e allo spirito.
Probabilmente, è in questo modo che diventiamo co-creatori – costruttivi o distruttivi – con
l’universo stesso. In effetti perciò, l’unione di P ha a che fare col lasciar andare, o il perdono
di tutte le abitudini o dei modi inibitori di pensare, ed essere liberi ed aperti ai propri pensieri
ed alla freschezza della realtà. È uno stato di purezza o integrità. Per questo si può vedere
brillare la “vera” persona che sta sotto. L’interiore e l’esteriore divengono Uno. Tutto si riduce
al non avere paura di chi si è veramente, che è associato all’auto-accettazione, che è associato al
perdono, che è associato all’amore. Chris Questo porta la nostra discussione dritto nel cuore della
vita. E se è corretta, presenta una grossa sfida per la scienza dicendo che l’unificazione della TQ
e della RG non è solamente una questione formale, e nemmeno una questione filosofica, ma una
questione personale e spirituale. Lyn Esattamente; l’idea che questo possa essere il caso fu uno
shock per me all’inizio; mi ci volle molto tempo per integrare il cambiamento nel mio pensiero. Ma
più ci pensavo più aveva un senso. Fu anche bello, perché significò che oltre alla realtà c’era
l’amore, e che l’amore era la base per la realtà ed apparteneva a tutti noi. Lyn Andrews è madre,
filosofa ed insegnante di scienze di scuola superiore.

Chris Clarke è un fisico matematico attualmente Presidente del Network Council.
www.datadiwan.de/SciMedNet/library/articlesN77|/N78Andrews_Clarke.htm

da www.scienzaeconoscenza.it/articolo.php?id=48

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