Modellare i pensieri è possibile

pubblicato in: AltroBlog 0

Modellare i pensieri è possibile

Pensare può essere inteso come un comportamento, oltre che un sistema di convinzioni, e in quanto
tale ci è possibile modellarlo.

Modellare i pensieri è una sfida possibile? Pensare è come respirare, lo facciamo per lo più senza
rendercene conto. I pensieri, però, ci aiutano anche a decidere. Senza i processi mentali interni,
avremmo difficoltà a cavarcela nelle situazioni incerte.

Uno degli aspetti più importanti del nostro modo di pensare è come spieghiamo gli eventi che ci
riguardano. Il modello sviluppato da Martin Seligman analizza come veniamo influenzati dalla
permanenza o dalla durata dell’impatto degli eventi; ma anche dalla penetrabilità o estensione che
attribuiamo agli effetti e il grado di responsabilità che siamo disposti ad assumerci per quello che
accade.

Più siamo permeabili a questi filtri, più tenderemo a mantenere in modo dogmatico pensieri
irrazionali e filosofia di vita. È questa la radice dei disturbi emotivi e comportamentali. Paul
Watzlawick, psicologo e docente all’università di Stanford, nel suo libro Istruzioni per rendersi
infelici descrive con ironia quanto possano essere negative le conseguenze che derivano da alcuni
pensieri inconsci.

Dimentichiamo di avere su noi stessi più potere di quanto pensiamo. Non è quello che ci succede a
produrre malessere, ma i pensieri che ne derivano, il modo in cui lo interpretiamo. Per questo
motivo, quando esprimiamo un giudizio sulle situazioni che ci riguardano, sono preferibili le
spiegazioni che riducono al minimo l’impatto sul nostro benessere e facilitano l’accettazione di
quanto accaduto.

“Preferisco essere un ottimista folle che un pessimista sano di mente”
-Albert Einstein-

Modellare i pensieri è possibile?

Pensare può essere inteso come un comportamento, oltre che un sistema di convinzioni, e come tutti i
comportamenti ci è possibile modellarlo. A tale scopo, è importante capire come nascono i pensieri.
Non si tratta di qualcosa di concreto che possiamo modellare direttamente, poiché appaiono
attraverso l’interazione tra individuo e ambiente. Per cambiare il nostro modo di pensare, dobbiamo
necessario conoscere gli antecedenti e le conseguenze dei nostri pensieri; capire, cioè, se ci
aiutano o se ci fanno inciampare.

Non possiamo disimparare un certo modo di pensare, ma possiamo imparare a farlo in modo diverso.
Esistono comportamenti che impariamo a non fare, ma che non scompaiono del tutto dal nostro
repertorio. Semplicemente non li facciamo più. Con i pensieri capita lo stesso. Impariamo a
modificare quello che pensiamo esercitando un controllo cosciente sulla nostra mente.

Evitare le emozioni inappropriate

Se i nostri pensieri sono inflessibili, dogmatici o assoluti, e sono espressi in termini di obbligo,
bisogno o domanda, provocano, in generale, emozioni negative e inappropriate (senso di colpa,
rabbia, ansia, paura). Queste emozioni possono ostacolare il raggiungimento dei nostri obiettivi e
generare delle alterazioni del comportamento come l’isolamento, l’evitamento e la fuga.

Per modellare i pensieri rigidi, dobbiamo anche accettare che tutto quello che stiamo pensando in
questo momento non scomparirà del tutto. Dobbiamo abbandonare la strategia che ci porta a sopprimere
o sostituire totalmente il pensiero; è meglio, invece, essere più flessibili e interpretativi,
riformulare le nostre convinzioni per creare una distanza dal loro contenuto. Questo mina
l’influenza dei pensieri irrazionali sulla nostra condotta e sul nostro stato mentale. In altre
parole, la soluzione è distanziare ciò che pensiamo e ciò che siamo.

Per esempio, per modellare i pensieri possiamo chiederci: quali pensieri utili posso aggiungere al
mio repertorio? Quali pensieri aprono la strada a una interpretazione razionale e a risposte più
flessibili?

Come usare i nostri pensieri ed evitare che siano loro a usare noi

I pensieri possono essere i nostri più grandi alleati o i nostri peggiori nemici. Dipende da noi che
rapporto vogliamo stabilire. Non dobbiamo dimenticare, inoltre, che attraverso questi processi
mentali possiamo identificare cosa ci causa sofferenza.

I nostri pensieri hanno molto da dirci se poniamo essi le domande giuste. Perché un’idea ci dà tanto
fastidio? Quanta importanza stiamo dando a un determinato pensiero? Ha veramente così tanta
rilevanza?

Il problema è che abbiamo su di essi un controllo decisamente limitato. È impossibile decidere di
non tornare più su un ricordo o astenerci dal farlo. Le relazioni simboliche che collegano un
pensiero all’altro ci richiedono di accettare il loro possibile ritorno, anche se non lo vogliamo.

Pensare in modo razionale significa pensare relativizzando, esprimendosi in termini di desideri e
preferenze anziché richieste assolute. Se pensiamo in modo sano, anche se non otteniamo ciò che
vogliamo, i sentimenti negativi che si generano in queste situazioni non ostacolano il
raggiungimento di nuovi obiettivi o desideri.

Pensare in modo equilibrato è alla portata di chiunque, con un po’ di volontà e impegno. Sforziamoci
in modo intelligente e i pensieri diventeranno nostri alleati.

da lista mente

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *