Musicoterapia
La musicoterapia è una disciplina che ha lo scopo di curare attraverso l’ascolto o la produzione di
musica. Questa terapia viene impiegata per alleviare i disturbi di origine psicologica, come ansia e
stress, ma anche quelli più strettamente fisici. Alcuni brani musicali, infatti, possono essere
utili per scacciare l’emicrania e in generale per “distrarre” la mente dalle sensazioni dolorose.
Sembra infatti che la musica, o almeno una parte di essa, abbia la capacità di stimolare la
produzione e la circolazione di endorfine, in pratica le morfine naturali che il nostro organismo
sviluppa per difenderci dal dolore.
A CHI E’ INDICATA
La musicoterapia può essere utilizzata in molte situazioni. Uno degli impieghi più diffusi è
quello del trattamento dei bambini e degli adulti affetti da ritardo mentale. Si è vista che la
capacità di relazione e di comunicazione di queste persone aumenta e migliora seduta dopo seduta.
La musicoterapia è indicata anche per le persone che non presentano alcun tipo di ritardo mentale,
ma che hanno comunque sofferenze psicologiche, come ansia, depressione, stress. Inoltre, in Italia
la musica viene anche impiegata per superare problemi comportamentali, come la timidezza, oppure per
curare quei disturbi che hanno origine psicologica, come la balbuzie.
All’estero, la musica viene utilizzata come anti-dolore. Si pensa, infatti, che la zona del
cervello attraverso la quale viene espressa e registrata la musica sia la stessa che blocca la
sensazione di dolore. Come analgesico la musica viene impiegata durante piccoli interventi
chirurgici, come l’estrazione dei denti.
COME SI PROCEDE
Il trattamento varia a seconda del problema e della persona, ma anche all’indirizzo seguito dal
terapeuta. Innanzitutto, va fatta una grande distinzione: il trattamento può consistere nell’ascolto
di musica (terapia passiva), oppure nella produzione attiva di suoni con la voce o con strumenti
(terapia attiva).
Nella terapia passiva, la persona si limita ad ascoltare il pezzo musicale che il terapeuta ha
scelto per lei. La preferenza di un brano, rispetto a un altro viene effettuata tenendo conto di
numerosi aspetti: le preferenze personali della persona, i suoi problemi, la sua cultura.
Con la terapia attiva, invece, viene richiesto alla persona di produrre suoni, sia con la voce,
sia con l’utilizzo di strumenti musicali. Lo xilofono viene usato abbastanza spesso, perché a
livello amatoriale non richiede una tecnica particolare.
L’ascolto o la produzione della musica può avvenire in gruppo: di solito si tratta di gruppi di
sei-otto persone, più o meno accomunati da un problema, anche se non è una condizione necessaria.
Nei casi più seri, oppure quando il terapeuta lo ritenga opportuno, le sedute vengono effettuate a
livello individuale.
11 tutto avviene, di solito, in una stanza insonorizzata, in modo che l’ascolto o la produzione di
musica non possa essere disturbata da elementi esterni. Anche la temperatura è importante: la stanza
non deve essere né troppo calda, né troppo fredda, per non disturbare la concentrazione.
PRIMA DI INIZIARE
I pro
E’ una tecnica tutta naturale, che non prevede l’utilizzo di alcun farmaco.
Non è invasiva.
Può essere utilizzata anche se non si hanno precisi problemi: può essere un modo per scoprire o
riscoprire sensazioni dimenticate e per ritrovare la serenità.
E’ molto indicata per i bambini.
Può avvenire in gruppo e quindi aumenta le capacità di comunicazione e relazione di chi vi si
sottopone.
Imparata la tecnica, si può effettuare anche da soli, a casa propria.
I contro
Spesso ai professionisti seri si contrappongono guaritori improvvisati.
Attenzione a non cadere in errore acquistando dischi o compact disc che promettono cure
miracolose.
Non è una tecnica adatta a qualsiasi tipo di malattia: la musicoterapia non è la cura di tutti i
mali.
Il risultato della musicoterapia può variare a seconda delle persone: l’età, lo stato di salute,
la predisposizione a lasciarsi influenzare sono variabili da tenere sempre in considerazione.
Approfondimento sul sito www.sublimen.com
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