Se hai iniziato a praticare yoga, sicuramente avrai sentito spesso pronunciare la parola “Namastè“, il saluto per eccellenza tra gli Yogi occidentali, oggi.
Ma cosa significa esattamente? E perché spesso ci salutiamo con Namastè quando terminiamo la nostra lezione di yoga? In questo articolo andremo a vedere proprio cosa significa namastè, l’origine di questa parola e il suo significato più profondo?
Pronto per iniziare questo viaggio? Mettiti comodo allora e iniziamo!
Il significato profondo del termine namastè
Come moltissime parole che utilizziamo nello yoga, come ad esempio i nomi delle asana, anche il termine namastè o namaskar deriva dal sanscrito ed è formato da 2 parole:
• namas, che significa inchinarsi o prostrarsi
• te, che significa a te.
Letteralmente, quindi, namastè significa “io mi inchino a te”, ma a questa parola è associato anche un senso e un significato spirituale più profondo.
È infatti un modo per indicare che ci inchiniamo all’anima della persona che ci stiamo davanti. Ognuno di noi infatti ha un’essenza divina. Ed è proprio a questa essenza che ci prostriamo e a cui mostriamo reverenza. È un modo dunque per riconoscere la sacralità che è in ognuno di noi.
Il significato di Namastè può quindi essere riassunto in:
• La mia essenza spirituale si inchina alla tua
• Lo spirito che è in me riconosce lo spirito che è in te
• Il divino che è in me onora il divino che è in te
• La luce che è in me saluta la luce che è in te.
Il termine namas, inoltre, può anche tradotto anche con “niente è mio” e questo mostra come questa parola possa spogliarci dal nostro ego, mostrando la nostra umiltà nei confronti della persona che ci è di fronte.
Le origini della parola namastè sono molte antiche e risalgono ai tempi della cultura indù più antica. Gli indù utilizzano la parola namastè come un saluto, sia quando si arriva, sia quando ce ne andiamo, ma anche per ringraziare o per chiedere qualcosa, proprio come un “per favore” o un “grazie”.
Namastè e i mudra
Quando pronunciamo la parola namastè, si usa accompagnare il termine con un gesto delle mani, che viene chiamato mudra.
In particolare, con la parola namastè viene praticato anjali mudra, ossia il mudra che consiste di unire i palmi delle mani uno contro l’altro, come in preghiera, e portare le mani all’altezza del petto oppure davanti alla fronte, dove risiede il terzo occhio.
Secondo la pratica dello yoga, inoltre, praticando Anjali Mudra andiamo ad stimolare anche anahata il chakra del cuore.
Conclusioni
In questo viaggio siamo andati alla scoperta di una parola, Namastè, che avvolge e abbraccia profondamente tutta la disciplina e la filosofia dello yoga.
Come abbiamo visto, Namastè non è solo un saluto ma racchiude dentro di sé un significato profondo, dove riconosciamo la nostra spiritualità e soprattutto quella degli altri, e dinnanzi alla quale ci inchiniamo, umilmente e senza ego.
Ogni volta che praticherai yoga, quindi, ricorda sempre la potenza del significato della parola Namastè!
da yogaacademy.it
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