Nei circuiti cerebrali l’inclinazione naturale alle dipendenze

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Nei circuiti cerebrali l’inclinazione naturale alle dipendenze

03 aprile 2013

Il comportamento di ricerca compulsiva di una sostanza d’abuso dipende dallo sviluppo e dalla forza
relativa di due circuiti cerebralI, che si distinguono per il tipo di recettore della dopamina dei
loro neuroni. Uno dei due circuiti aumenta fortemente il rischio di dipendenza, mentre l’altro
conferisce una maggiore capacità di resistervi. La scoperta apre le porte a nuovi possibili bersagli
terapeutici nel trattamento delle tossicodipendenze (red)

lescienze.it

Il rischio di diventare dipendenti da sostanze d’abuso è legato alla stabilità e all’efficienza
delle sinapsi di alcuni circuiti cerebrali situati in una specifica regione del cervello: il nucleo
accumbens. A stabilirlo è una ricerca condotta da neuroscienziati e biologi molecolari dei National
Institutes of Health a Bethesda, che firmano un articolo pubblicato su “Nature Neuroscience”.

L’esposizione a sostanze d’abuso innesca spesso comportamenti caratterizzati da una forte
perseveranza nella ricerca della droga, accompagnata da una motivazione altrettanto forte. Tuttavia,
questi comportamenti si manifestano con una facilità e un’intensità variabili da individuo a
individuo, a cui corrisponde una maggiore o minore probabilità di diventare dipendenti.

Per comprendere il meccanismo cellulare sottostante a questa variabilità i ricercatori hanno
addestrato un gruppo di topi a compiere un compito che permetteva loro di autosomministrarsi
cocaina, per poi controllare la quantità di lavoro che i singoli animali erano disposti a
sobbarcarsi per ottenere la ricompensa.

I ricercatori hanno così scoperto che nei topi più inclini a una ricerca compulsiva della droga,
alcuni circuiti neuronali del nucleo accumbens – un centro cerebrale deputato all’elaborazione delle
risposte agli stimoli gratificanti – si caratterizzavano per la stabilità e l’efficienza delle
sinapsi fra i loro neuroni. Queste sinapsi erano quelle in cui era presente un particolare tipo di
recettori per il neurotrasmettitore dopamina.

Le sinapsi dei neuroni del nucleo accumbens presentano due tipi differenti di recettori per la
dopamina, indicati come D1 e D2: i neuroni che esprimono sinapsi con i recettori D1 hanno
collegamenti diretti con le aree cerebrali del mesencefalo, mentre i neuroni che esprimono i
recettori D2 sono collegati al mesencefalo solo in modo indiretto.

I topi in cui erano particolarmente stabili ed efficienti le sinapsi dei circuiti neuronali della
via diretta erano quelli che mostravano un comportamento compulsivo di ricerca della droga, al
contrario di quelli in cui erano più sviluppate le sinapsi della via indiretta, che tendevano a non
manifestare il comportamento o a manifestarlo solo in misura modesta.

Dal momento che la presenza di recettori di tipo D1 oppure D2 dipende dall’attivazione di geni
differenti, una nuova opzione per il trattamento delle dipendenze potrebbe essere quella di
somministrare sostanze in grado di interferire con l’espressione di quei geni, indebolendo la
stabilità delle sinapsi con recettori D1 e rafforzando invece quella delle sinapsi con recettori D2.

dx.doi.org/10.1038/nn.3369

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