Non parlate dei vostri obiettivi, se volete raggiungerli

pubblicato in: AltroBlog 0
Non parlate dei vostri obiettivi, se volete raggiungerli

Parlare con altre persone dei propri progetti influisce sulla nostra motivazione e sull’anatomia del
nostro cervello, allontanandoci dalla realizzazione dei nostri obiettivi. Scopriamo perché.

Avete mai sentito dire che non dovreste parlare a nessuno dei vostri obiettivi fino a quando non li
avrete realizzati? Come con molti detti popolari, questo è un buon consiglio, e non si tratta di
superstizione. Ci sono ragioni comprovate che possono portarci a fallire se condividiamo con altri
quei progetti o idee che non abbiamo ancora concretizzato. Quindi, l’idea è chiara: non parlate dei
vostri obiettivi, se avete intenzione di raggiungerli. Volete sapere perché?

Questo può valere per varie situazioni quotidiane, dal pensare di cambiare casa, al voler avviare
un’impresa o perdere peso. È normale che sentiamo l’impulso di voler condividere con gli altri
questi progetti che abbiamo in mente; ed è che l’auto-rivelazione (o la condivisione di informazioni
preziose su noi stessi) aiuta a generare intimità nelle relazioni. Tuttavia, prima di farlo,
dobbiamo considerare alcune situazioni.

È importante tenere conto a chi comunichiamo i nostri obiettivi, poiché molte persone possono farci
dubitare e vacillare.

Non parlate dei vostri obiettivi con nessuno

Per raggiungere un obiettivo, è fondamentale avere la convinzione che sia possibile raggiungerlo. Ci
sono persone la cui convinzione nel proprio progetto è solida, ma è anche comune che ci siano dubbi
e timori e che la certezza non sia così salda. Quando condividiamo con gli altri i nostri obiettivi
prima di raggiungerli, ci esponiamo a ricevere pareri e consigli di ogni tipo; e molti di loro
probabilmente non saranno incoraggianti.

Quelle persone a noi vicine possono avere una visione pessimistica del nostro progetto,
sottolineando costantemente cosa può andare storto e incoraggiandoci ad abbandonarlo. Anche se non
lo fanno con cattive intenzioni, i loro commenti possono farci dubitare e vacillare, e persino
costruire un muro psicologico che ci limita in modo significativo.

La motivazione potrebbe svanire

La nostra biologia può anche giocare a favore o contro in termini di raggiungimento degli obiettivi
e il successo dipende in larga misura dai neurotrasmettitori. Quando rilasciamo dopamina in risposta
a uno stimolo o a un’azione che abbiamo compiuto, proviamo piacere, ci sentiamo ricompensati. E
questo ci porta a voler ripetere l’azione o a continuare sulla stessa strada; in altre parole, ci
motiva a continuare.

Quando fissiamo un obiettivo e lo suddividiamo in piccoli sotto-obiettivi, il raggiungimento di
ognuno di essi ci dà quella piacevole e confortante sensazione di realizzazione. E, per lo stesso
motivo, continuiamo fino alla fine.

Ora, raccontando i nostri propositi, parlandone frequentemente e ricevendo supporto e approvazione
sociale al riguardo, stiamo ricevendo la stessa dopamina, ma non stiamo davvero andando avanti;
parliamo solo di come andremo avanti. In questo modo la motivazione di cui abbiamo bisogno scompare
perché, come è stato dimostrato, abbiamo la prematura sensazione di avere già raggiunto
quell’obiettivo.

Fate attenzione alla sensazione di fallimento

Quando parliamo ad altre persone dei tuoi progetti, è normale che dimostrino interesse e ci chiedano
regolarmente quali progressi abbiamo fatto. Se, per una serie di motivi, non siete stati in grado di
andare avanti quanto avreste voluto, queste conversazioni possono davvero lasciare un senso di
fallimento e inadeguatezza.

Pertanto, succede che perdiamo la fiducia in noi stessi e non ricevendo un feedback sociale
positivo, i livelli di serotonina nel nostro cervello diminuiscono. Poiché questo neurotrasmettitore
è fondamentale anche per riuscire a concentrarci, è molto probabile che diventi per noi sempre più
difficile rispettare quei passaggi che ci separano dal nostro obiettivo.

Una pressione eccessiva può farci ristagnare: non parlate dei vostri obiettivi

Infine, non parlate dei vostri obiettivi perché questo può indurvi, alla fine, a non raggiungerli.
Uno degli elementi fondamentali che ci impedisce di raggiungere i nostri obiettivi è la
procrastinazione, quella tendenza a lasciare quello che dobbiamo fare per dopo, a rimandarlo e ad
intrattenerci in compiti più semplici e inutili. Potreste pensare che ciò accade a causa della
pigrizia, ma in realtà è un riflesso della paura.

Quando vediamo il compito come troppo impegnativo o complicato, quando non ci fidiamo di poterlo
portare a termine o sentiamo molta pressione al riguardo, procrastiniamo. Forse non consapevolmente,
ma come un modo per eludere quella responsabilità con la quale sentiamo di non poterlo fare.

Pertanto, condividendo i nostri progetti con altre persone, aumenteremo la pressione a riguardo; e
questo perché sentiremo di non star facendo più qualcosa solo per noi stessi, bensì di dover, da
ora, anche soddisfare le aspettative che hanno riposto i noi gli altri e di dover dimostrare loro
che possiamo farcela. Se siete una persona con la tendenza a procrastinare, questo può bloccarvi
completamente.

Se raccontate i vostri obiettivi e tendete a procrastinare, potreste provare più stress nel
raccontarli.

Non raccontate i vostri obiettivi, lavorate in silenzio

Naturalmente, la decisione di raccontare (o meno) i vostri scopi dipende solo da voi. Tuttavia,
dovete tenere conto di come ciò possa influire sulla vostra motivazione e sulla vostra capacità di
completare l’obiettivo.

Se sentite davvero di voler coinvolgere altri nei vostri progetti, provate a parlare con loro dei
passaggi intermedi che state completando, e non dell’obiettivo finale che intendete raggiungere.
Concentratevi sui compiti, sul processo, piuttosto che sul risultato che vi aspettate. In questo
modo, è più probabile che rimaniate positivi, attivi e concentrati.

Bibliografia

Gollwitzer, P. M., Sheeran, P., Michalski, V., & Seifert, A. E. (2009). When intentions go public:
Does social reality widen the intention-behavior gap?. Psychological science, 20(5), 612-618.

Sylwester, R. (1997). The Neurobiology of Self-Esteem and Aggression. Educational Leadership, 54(5),
75-79.

Wise, R. A. (2004). Dopamine, learning and motivation. Nature reviews neuroscience, 5(6), 483-494.

eric.ed.gov/?id=EJ539095

www.nature.com/articles/nrn1406

da lista mentem gg

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *