Non riuscire a concentrarsi: cosa mi succede ultimamente?

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Non riuscire a concentrarsi: cosa mi succede ultimamente?

In questo momento siamo una fabbrica di preoccupazioni e sta diventando sempre più difficile per noi
concentrarci, prendere decisioni e persino pensare. Cosa ci sta succedendo? È normale? Ne parliamo
qui.

Conversare, presentarsi al lavoro, prendere una decisione non importa quanto semplice… Negli ultimi
giorni, anche le cose più semplici vi costano tanto e non riuscire a concentrarsi è diventata la
regola.

Dunque, la frase più comune che ci ripetiamo in questi giorni è “Non riesco a concentrarmi, non so
cosa c’è che non va in me”. Sembra che, improvvisamente, molti di noi abbiano lo stesso livello di
attenzione di un pesce rosso, che è di otto secondi.

È normale? Stiamo forse riscontrando qualche tipo di problema? Ebbene, il semplice fatto che questo
fenomeno sia qualcosa diffuso dovrebbe già rassicurarci un po’. Paura, angoscia, eccesso di
informazioni di cui siamo consapevoli, cambiamenti, costante incertezza… Il nostro cervello non è in
grado di elaborare così tanti stimoli, così tanto rumore e alti e bassi emotivi.

Ora, al di là del fatto che sia un fatto ricorrente, è essenziale controllare la nostra
concentrazione e gestire un po’ meglio la nostra attenzione. La mente che si perde e inizia piano a
piano a vagare mette a dura prova il nostro benessere. Daniel Goleman ci ha già spiegato nel suo
libro Focus che abbiamo trascurato l’importanza dell’attenzione per diversi decenni. Dimentichiamo
che questa risorsa psicologica è il pezzo essenziale per la performance nella vita.

Inoltre, e non è importante solo per il posto di lavoro o la scuola. La concentrazione migliora le
nostre relazioni e ottimizza le opportunità per essere più felici, per ricordarci di ciò che è
importante e lavorarci su.

Quali sono i sintomi che indicano l’incapacità di concentrarsi?

Alcuni sintomi che potreste riscontrare sono:

Incapacità di ricordare cose accadute di recente.

Difficoltà a stare fermi.

Difficoltà a pensare chiaramente.

Perdere spesso cose o avere difficoltà a ricordare dove si trovano.

Incapacità di prendere decisioni

Incapacità di svolgere compiti complicati

Mancanza di concentrazione

Mancanza di energia fisica o mentale per concentrarsi

Fare errori di negligenza.

Potreste aver notato che a volte è più difficile per voi concentrarvi in determinati momenti della
giornata o ambienti. Altri potrebbero commentare che sembri distratto. Potresti perdere appuntamenti
o riunioni per mancanza di concentrazione.

Non riuscire a concentrarsi: perché?

La concentrazione è la capacità di riunire le nostre risorse cognitive ai fini dello svolgimento di
un compito. Tutti ce l’abbiamo, chi più, chi meno. Eppure, a volte potreste notare che avete
difficoltà a concentrarvi e dimenticate le cose. Come mai? Diamo un’occhiata ad alcune possibili
cause

Avete una lunga lista di compiti da svolgere: più cose sono nell’elenco delle cose da fare, più
difficile è concentrarsi su qualcosa in particolare. Ma se iniziate a pensare ai compiti che vi
restano da fare, non sarete in grado di prestare attenzione a quello che avete a portata di mano in
quel momento.

La giornata lavorativa è molto lunga: giornate lavorative superiori alle 8 ore sono
controproducenti, poiché non lasciano tempo al corpo e al cervello per riprendersi. E se la mente è
affaticata, la concentrazione diminuirà.

Vi riposate troppo poco: secondo uno studio, la mancanza di riposo può influenzare l’attenzione e la
concentrazione a causa dell’aumento della pressione del sonno.

Non siete motivati: avere un lavoro che non ci soddisfa, svolgere attività che non ci piacciono, non
avere un obiettivo preciso, o non ricevere complimenti o ringraziamenti, può essere la causa dei
vostri problemi di concentrazione.

Utilizzate molto la tecnologia: tutti i dispositivi elettronici, come cellulari, computer…, sono una
grande fonte di distrazione. Se non potete vivere senza i social media, probabilmente è difficile
per voi concentrarvi e mantenere la vostra attenzione su un compito specifico.

Non riuscire a concentrarsi: altri possibili cause

Non vi allenate: la mancanza di attività fisica potrebbe essere correlata a problemi di
concentrazione, poiché l’esercizio influisce anche sulle capacità mentali e sulla memoria. Uno
studio condotto su bambini con ADHD suggerisce che l’ esercizio può essere utile per
l’apprendimento, poiché fornisce un maggiore controllo degli impulsi e migliora la concentrazione.

Siete molto disordinati: se la vostra scrivania è disordinata, sporca o ingombra, sarà per voi più
difficile concentrarvi. Questo perché la mente pone la sua attenzione su qualsiasi oggetto e non su
ciò su cui dovrebbe concentrarsi.

Vi sentite pervasi dall’ansia: l’ansia è una delle principali cause di disattenzione. Essere così
preoccupati per ciò che accadrà in futuro non permette di concentrarsi sul presente e di goderselo.

Tutti questi fattori possono spiegare la vostra mancanza di concentrazione. Il non riuscire a
concentrarsi è considerato patologico quando influenza diversi ambiti della vita, quando dura per un
periodo superiore a 6 mesi o quando si manifesta come conseguenza di un disturbo mentale.

Non riuscire a concentrarsi: cosa fare?

La concentrazione è essenziale nella nostra vita quotidiana. Senza di essa la mente si perde, vaga e
sceglie di andare dove non dovrebbe (verso le preoccupazioni, quella notifica mobile che poi ci
porta a rispondere a un messaggio e poi a guardare fuori dalla finestra…). La tendenza a vagare e
perdere la concentrazione spesso ci fa cadere in circoli di vera frustrazione.

Quella bassa concentrazione rallenta le prestazioni. Vedere che non siamo arrivati e che non
possiamo raggiungere gli obiettivi prefissati per quella giornata provoca ansia. Poco dopo,
quell’accumulo di emozioni tende a bloccare ulteriormente l’attenzione e la capacità di essere
produttivi. È come un viaggio di sola andata che ci rende disperati e ci mette in uno stato che non
sappiamo davvero come gestire.

Quando non riesco a concentrarmi, la cosa più comune è che mi chiedo cosa c’è che non va in me.
L’unico modo per rispondere a noi stessi richiede prima di tutto di capire come funziona
l’attenzione umana. Scopriamolo insieme.

Se il vostro livello di concentrazione è sempre basso

Quando ci chiediamo quanto dura, in media, l’attenzione sostenuta, spesso non c’è consenso tra gli
scienziati. I dati sono quasi sempre disparati. Gli psicologi Wilson e Korn (2007), ad esempio, non
hanno trovato dati conclusivi, ma hanno stabilito che, nonostante l’esistenza di differenze
individuali, questo è generalmente basso.

Come dato eclatante troviamo addirittura lo studio condotto nel 2015 da Microsoft Canada in cui si
stabiliva che l’intervallo di attenzione medio fosse di 12 secondi.

Ora, nonostante la mancanza di consenso, una cosa è chiara: facciamo così fatica a concentrarci che
molti esperti di educazione insistono sul fatto che il modello di classe di 50 minuti non funziona.

Il cervello raramente mantiene l’attenzione per più di 15 minuti alla volta.

Il contesto che ci circonda riduce ulteriormente la capacità di attenzione

Se partiamo dal presupposto che la nostra capacità di concentrazione è (in media) bassa, a questo
dobbiamo aggiungere un altro fattore: il contesto che ci circonda.

Le sfide sociali, economiche e culturali possono avere un impatto su di noi. Sia a livello conscio
che inconsciamente, molti di questi elementi sono costantemente nel nostro cervello, consumandone
attenzione ed energia.

Il livello di ansia tra la popolazione è aumentato negli ultimi anni. Una delle caratteristiche del
cervello ansioso è l’incapacità di prestare attenzione, di risolvere problemi o prendere decisioni.

Inoltre, il nostro ambiente si è riempito di molti più stimoli a seguito del progresso tecnologico:
è salito il livello delle notizie, con le quali consultiamo più frequentemente il cellulare.
Riceviamo anche più messaggi da ciò che ci circonda.

Anche la mente vaga come mai prima d’ora. Pensiamo al presente e al futuro. Ci poniamo domande,
immaginiamo scenari, situazioni… In questo momento siamo una fabbrica di preoccupazioni e di idee.

Non riuscire a concentrarsi… quali strategie applicare?

” Non riesco a concentrarmi, non so cosa fare, è difficile per me presentarmi al lavoro e anche
avere una conversazione.” Sentiamo questa frase sempre più spesso. Sappiamo che è normale, che le
pressioni che ci circondano sono tante, ma dobbiamo prendere il controllo ed educare la mente a
ritrovare la concentrazione. Queste sarebbero alcune strategie.

Scandite il tempo in 30 minuti. Se dovete lavorare o eseguire alcune attività, organizzatevi con
degli intervalli di mezz’ora, allo scadere dei quali concedervi una breve pausa, ma l’importante è
essere consapevoli che in quei minuti dovrete dare il meglio di voi.

Una cosa alla volta e un pensiero alla volta. Se vogliamo aumentare il nostro benessere mentale,
visualizzate la mente come se fosse una casa. Accettate solo visite individuali. Molte presenze
(preoccupazioni) non possono accumularsi all’interno contemporaneamente, quindi meglio accoglierle
ad uno ad uno. Lo stesso vale per i compiti che dovete svolgere: evitate di fare molte cose
contemporaneamente. Se vi concentri su uno sola cosa per volta, le prestazioni miglioreranno.

Igiene e cura di sé emotiva. Nei momenti difficili, calmatevi. Nelle giornate con tanti stimoli, ed
equilibrio, anche. Inoltre, nei momenti in cui tutto si accumula e tutto preoccupa, la cura emotiva
di sé è fondamentale. Prendetevi cura di quel mondo interiore e gestite ogni emozione, ogni
sensazione. La vostra capacità di concentrazione migliorerà se riuscirete a regolare quell’universo.

Per concludere, niente è così comune in questo momento come dire a se stessi “non riesco a
concentrarmi”. Il nostro cervello è consapevole di un mondo con una maggiore complessità, con nuove
sfide. Cerchiamo di allenare la concentrazione regolando prima le emozioni. A poco a poco
riprenderemo il controllo. Teniamolo a mente.

Bibliografia

Goleman, Daniel (2013) Focus. Kairós.

Krause, A. J., Simon, E. B., Mander, B. A., Greer, S. M., Saletin, J. M., Goldstein-Piekarski, A.
N., & Walker, M. P. (2017). The sleep-deprived human brain. Nature Reviews Neuroscience, 18(7),
404-418.

Sierra, J. C., Ortega, V., & Zubeidat, I. (2003). Ansiedad, angustia y estrés: tres conceptos a
diferenciar. Revista mal-estar e subjetividade, 3(1), 10-59.

Silva, A. P., Prado, S. O., Scardovelli, T. A., Boschi, S. R., Campos, L. C., & Frere, A. F. (2015).
Measurement of the effect of physical exercise on the concentration of individuals with ADHD. PloS
one, 10(3), e0122119.

time.com/3858309/attention-spans-goldfish/

journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0122119

www.nature.com/articles/nrn.2017.55

da lista mentem gg

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