Omega 3 salvacuore

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Omega 3 salvacuore

Data articolo: settembre 2008
Fonte: www.lastampa.it

Sono gli angeli custodi del cuore. E gli esquimesi, che mangiano molto pesce, lo sanno bene.
Parliamo degli Omega 3, e l’ulteriore conferma sul loro valore per la salute arriva da uno studio
tutto italiano. In sostanza gli Omega 3, ovvero i grassi contenuti essenzialmente nel pesce, sono un
«salvacuore» in grado di prevenire malattie cardiocircolatorie anche gravi: arrivano a ridurre la
mortalità per tali patologie di circa il 10 per cento. Gli eschimesi, che consumano in media oltre
400 grammi di pesce a testa ogni giorno, hanno infatti un tasso di mortalità per coronopatie
bassissima.

La dimostrazione del ruolo protettivo sul cuore degli Omega 3 (acidi grassi poli-insaturi PUFA,
contenuti essenzialmente nel pesce e in alcune alghe, oltre che nell’olio di lino e noci) arriva
dallo studio «GISSI HF», durato quattro anni e condotto dal gruppo GISSI (costituito
dall’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri ANMCO e dall’Istituto Mario Negri) con il
sostegno di due aziende farmaceutiche italiane, Sigma-tau e SPA, e dell’americana Pfizer. Allo
studio, pubblicato sulla rivista «The Lancet» e presentato al Congresso europeo di cardiologia di
Monaco di Baviera, hanno preso parte 357 reparti di cardiologia in Italia, che hanno coinvolto oltre
7mila pazienti.

«Previene malattie cardiocircolatorie anche gravi»
Basta un grammo di Omega 3 al giorno, in questo caso somministrato sotto forma di pillole al
campione di pazienti per quattro anni, e il cuore, ha dimostrato lo studio, è al riparo da malattie
gravi come scompenso e aritmia. I risultati della sperimentazione, sorprendenti per i ricercatori,
non lasciano dubbi: si è registrata una riduzione del rischio relativo di mortalità del 9%, una
riduzione dell’8% dei ricoveri e della mortalità per scompenso cardiaco e un calo del 28% delle
ospedalizzazioni per aritmie. Un risultato eccezionale, affermano i ricercatori, «soprattutto alla
luce dei tanti studi negativi proprio nel campo dello scompenso cardiaco», una patologia molto
diffusa e con esiti spesso gravi: solo in Italia interessa circa 600mila persone, attestandosi come
una delle principali cause di morbilità, mortalità e aumento della spesa sanitaria.

«Riduce scompenso cardiaco e aritmie»
Nello studio, gli autori concludono che «la somministrazione long-term di 1g al giorno di n-3 PUFA è
risultata efficace nel ridurre sia la mortalità per tutte le cause, che i ricoveri ospedalieri per
cause cardiovascolari».

Si trovano nel pesce, che non deve mai mancare a tavola
Nel pesce e nei suoi grassi Omega 3, insomma, sta il segreto per un cuore longevo. Ed è proprio a
tavola che si inizia a salvaguardare la salute del cuore. Ma gli italiani, come emerge dai dati
Istat, sembrano avere ancora molto da imparare da eschimesi e giapponesi: grandi consumatori di
carne, ogni abitante del Belpaese consuma solo 23 chilogrammi di pesce l’anno. Eppure gli Omega 3
del pesce sono un vero toccasana: giocano un ruolo cruciale anche nella prevenzione
dell’arteriosclerosi, degli infarti, e pure della depressione, del cancro, della colite ulcerosa,
del diabete 2 e dell’artrite reumatoide. E se non bastasse, un ulteriore motivo per mangiare pesce
c’è: gli Omega 3 sono anche un «salva-cervello», poiché svolgono un’azione importantissima nel
metabolismo cerebrale. [CL. FER.]

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