Curarsi con l’Omeopatia
Oggi si parla sempre più spesso di terapie personalizzate, di epigenetica, allo stesso modo si
citano frasi ad effetto come la famosa, di ippocratica memoria:
«fa che il cibo sia la tua medicina»
Ma concretamente la medicina attuale è veramente personalizzata? Sicuramente il progresso
scientifico, soprattutto in campo tecnologico, ha fatto passi da gigante, purtroppo però questo non
va di pari passo con il rispetto della vulnerabilità e delle caratteristiche peculiari di ogni
persona, anzi spesso le ignora.
Diego Tomassone – 07/07/2020
Wait and see o wait and death?
La stima di cui poteva godere un medico dellantica Cina dipendeva dal numero di ammalati tra i suoi
assistiti: come a dire che un bravo medico aveva solo pazienti sani in quanto era in grado di
prevenire le possibili patologie.
Oggi lapproccio utilizzato è esattamente lopposto: ci si basa sulla metodica del wait and see
(aspettare e vedere), ovvero si aspetta fino a che non si manifesta il disturbo o peggio la
patologia, e poi si guarda cosa è possibile fare (ammesso si possa ancora intervenire perché spesso
si aspetta troppo, e la patologia diventa incurabile).
Siamo sicuri che non si possa tornare a una medicina più preventiva e meno invasiva e spesso
inutilmente interventista e lesiva del malato? La risposta è sicuramente sì. Ed è una risposta che
parte da molto lontano, nellantica Cina a Oriente e in Occidente al tempo della filosofia greca
(ricordo che il medico era sempre anche filosofo nellantichità); fa tappa nellEuropa centrale, tra
il 1755 e il 1843, con la figura di C.F.S. Hahnemann, codificatore dellOmeopatia, nonché portatore
del metodo scientifico in medicina; per arrivare al 2018 dove, per la prima volta nella storia, un
ricercatore italiano di nome Stefano Scoglio, esperto anche in Omeopatia, ha ricevuto la Candidatura
al premio Nobel per la Medicina per le sue scoperte in campo nutriterapico.
Da Hahnemann allepigenoma
Lantichità, soprattutto con la medicina classica cinese, la filosofia di Platone e Aristotele
prima, e la filosofia teologica di Tommaso dAquino poi, hanno posto le basi
epistemologico-filosofiche per arrivare al XVIII secolo, momento in cui si è potuta codificare in
maniera precisa e sistematica una dottrina medica che ha come fondamento lessere umano, nella sua
interezza e totalità, e che ne considera le caratteristiche particolari e peculiari, potendo agire
anche in assenza di disturbi o patologie conclamate, proprio perché si basa sul riconoscimento del
fenotipo, di quellepigenoma che contraddistingue ognuno di noi (ed ogni essere vivente).
La grande intuizione del maestro Hahnemann oltre a quella di sperimentare in maniera pura le
sostanze che diventeranno poi i rimedi omeopatici unitari (ricordo che con lui nasce la
sperimentazione in doppio e triplo cieco) è stata quella di applicare alla scienza medica, oltre
al Principio dei Simili conosciuto già da Ippocrate, la dottrina filosofica contenuta nella Summa
Theologiae di San Tommaso DAquino. San Tommaso infatti considerava lessere umano non come una
macchina costituita da tanti pezzi, ma come un essere vivente animato da un Principio Vitale che,
se in squilibrio…[Continua sulla rivista Scienza e Conoscenza n. 72]
Argomenti che potrai approfondire nell’articolo completo:
Omeopatia: serve un approccio altamente personalizzato
La nutriterapia e la nutrizione molecolare
Scienza e Conoscenza – n.72 Rivista >> bit.ly/3b3IMu1
Nuove scienze, Medicina Integrata
Autori Vari
www.macrolibrarsi.it/ebooks/ebook-scienza-e-conoscenza-n-72.php?pn=1567
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Per approfondire la letteratura scientifica sull’Epigenetica
Role of Epigenetics in Biology and Human Diseases – Azam Moosavi1 and Ali Motevalizadeh Ardekani2,*
www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5075137/
Epigenetics: The Science of Change – Bob Weinhol
www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1392256/
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