Tratto da:
CONCENTRAZIONE E MEDITAZIONE
SWAMI SIVANANDA SARASVATI
EDIZIONI MEDITERRANEE
7. Gli ostacoli mentali alla meditazione
1. La collera
La collera è la porta dell’inferno; essa distrugge la conoscenza dell’Io.
Nata dall’agitazione (rajas), essa consuma e contamina ogni cosa. È la
grande nemica della pace. È un altro aspetto della cupidigia. Come il latte
fresco diventa latte inacidito, così la cupidigia o il desiderio, si
trasformano in collera; la mente diventa confusa; perde la memoria e
l’intelligenza; muore. L’uomo in collera dirà qualsiasi cosa, agirà senza
riflettere. Può arrivare fino al delitto. Una parola accesa può portare alla
rissa e ai colpi di coltello. La collera è un’intossicazione; in quel
momento, l’uomo in collera non è più padrone di sé; è preda della propria
collera; essa è una vera forza cosmica (shakti o devi). Nel Chandipat
troverete questi versi:
Ya devi sarva bhuteshu Krodha rupena samstitha. Namastasyai namastasyai
Namastasyai namo namaha.
( Io mi inchino davanti a questa dea che siede in tutti gli esseri, sotto le
sembianze della collera).
Risentimento, indignazione, furore irritazione sono i diversi aspetti della
collera, secondo il grado o l’intensità di essa. Se un uomo, volendo
correggere un altro, si serve di una leggera collera, senza egoismo ed
usandola come una forza da applicare per reprimere e migliorare, si dice che
si serve di una ” collera religiosa “. Supponiamo, per esempio, che un uomo
molesti una ragazza e cerchi di oltraggiarla, e che un testimonio di questa
scena si adiri contro di lui, questo viene chiamato ” legittima indignazione
“.
Non è cattiva in sé.
Solo quando è la manifestazione di sentimenti di egoismo, o di avidità, è
cattiva. Talvolta un maestro in scienze religiose ha bisogno di mostrare un
leggero grado di collera per correggere alcuni discepoli; neanche questo è
condannabile. Ma, questo maestro esteriormente acceso, deve restare freddo
interiormente. Non deve permettere alla collera di mettere radici nel suo
essere interiore (antahkarana); il suo umore deve svanire immediatamente,
come un’onda in mare.
Se un uomo si irrita spesso per delle sciocchezze, è un segno sicuro di
debolezza mentale.
Ognuno dovrebbe dominare la propria irritabilità, sviluppando la pazienza,
il discernimento (vichara), l’indulgenza (kshama), l’amore, la compassione,
lo spirito di dedizione. La collera dominata può trasformarsi in una energia
capace di smuovere l’universo; diventa la più alta forma d’energia (ojas)
allo stesso modo in cui il calore o la luce possono trasformarsi in una
energia che ha un altro aspetto. Se l’aspirante è giunto alla vittoria sulla
collera ha compiuto la metà della propria sadhana. Vincere la collera
significa vincere anche i cattivi desideri, perché da essa hanno origine i
vizi, i difetti e le cattive azioni.
Chi è padrone di sé, non può più commettere nessuna cattiva azione. È sempre
giusto, mentre l’uomo che si irrita facilmente non può essere giusto. È
sviato dai propri impulsi e dalle proprie emozioni.
La radice della collera è nell’egoismo. Grazie al discernimento (vichara)
l’egoismo può essere eliminato; soltanto così, la collera si lascia dominare
fino nelle radici. In un certo modo se ne può venire a capo per mezzo delle
virtù opposte come l’indulgenza (kshama), l’amore, la pace (shanti), la
misericordia (karuna), l’amicizia. Ma solo la vera conoscenza (jnana) può
liberarci dalle impregnazioni subcoscienti (samskaras); anche la pratica del
silenzio (mauna) è di grande aiuto.
È molto difficile prevedere gli accessi di collera di qualcuno; perché essi
scoppiano improvvisamente e per delle cose insignificanti. Quando la collera
è di forma grave, diventa difficile da dominare, cosa che è ancora facile
invece, quand’essa non è che una piccola ruga della mente subcosciente.
Bisogna dunque sorvegliare con cura la mente, non appena dà dei segni
d’irritazione; grazie a questa precauzione le cose diventeranno più facili.
Un uomo infuriato perde ogni controllo; con la frequenza degli accessi, la
collera si aggrava.
Quando è tenuta a bada, si aumenta la forza di volontà; l’aspirante
dovrebbe dedicare tutto se stesso a vincere questo potente nemico.
Un cibo sattvico, il japa, la meditazione, la preghiera, la compagnia dei
saggi (satsanga), la discriminazione (vichara), il servizio, le adunanze
religiose (kirtanas), la castità (brahmacharya), il pranayama, tutto questo
contribuirà largamente a sradicare questa terribile malattia.
Per questo scopo bisognerebbe servirsi di un metodo composto.
Se qualcuno vi offende, sforzatevi di restare calmi; sopportate l’insulto,
guadagnerete in forza. Cominciate col tenere a bada i vostri impulsi e le
emozioni. Ogni volta che, nel corso di una discussione, appare il rischio di
un accesso di collera, smettete di parlare.
Sforzatevi sempre di esprimervi con dolcezza con delle parole pacate
(madhura e mridu), le vostre parole siano di velluto, e la vostra logica
d’acciaio; ma se le vostre parole sono aspre, ne deriverà la discordia. Se
avete delle difficoltà per dominare la vostra collera, allontanatevi
immediatamente, e fate una passeggiata a passo svelto. Bevete subito un
sorso d’acqua fredda. Modulate OM ad alta voce e per dieci minuti.
Il tabacco, la carne e l’alcool rendono il cuore irritabile; bisogna dunque
rinunciarvi completamente. Il tabacco procura delle malattie di cuore;
esiste un ” tabagismo del cuore “, che porta facilmente all’irritazione.
Siate cauti nella scelta dei vostri amici; parlate poco, frequentate poco le
altre persone.
Immergetevi nella vostra pratica spirituale (sadhana). Pensate che
l’universo non è che un lungo sogno e che il mondo è menzogna (mithya); ciò
vi proteggerà dalla collera. Usate il vostro discernimento (vichara) e
ditevi: – Che cos’è un insulto? Cosa guadagnerò a mettermi in collera? È
un semplice spreco d’energia e di tempo. Io non sono il corpo: l’anima
universale (Atman) è la stessa in tutti – .
Questo pensiero vi allontanerà immediatamente dalla collera. La collera
provoca delle alterazioni del sangue, versandovi vari veleni.
Alla luce della psicologia moderna, moltissime le malattie hanno la loro
origine dalla collera. I reumatismi, le malattie del cuore, quelle dei nervi
sono dovute alla collera, i cui eccessi possono scrollare l’intero sistema
nervoso. In seguito, per ristabilire l’equilibrio, ci vogliono dei mesi.
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