Ottimisti non si nasce, si diventa!
(di Maria Giulia Luciani)
Vedere il bicchiere mezzo pieno è una capacità della nostra mente che si può
allenare. Il “reframing” è una tecnica, usate nella psicologia e nella
crescita personale, per imparare a vedere le cose anche da diversi punto di
vista.
Quante volte ci lamentiamo perché “le cose ci vanno male”? Quante altre ci
chiediamo “perché la sfortuna perseguita proprio noi?” Sarebbe bello
riuscire a colorare le situazioni nere della nostra vita … ma come
riuscirci?
Ripeterci banalmente “sono felice, sono felice!” non ci farà di certo
provare questo sentimento. Per vedere il “bicchiere mezzo pieno” basta
capire che una stessa esperienza può essere interpretata in un infinito
numero di modi.
La sfortuna è solo un punto di vista – afferma Tony Robbins, formatore
motivazionale numero uno al mondo – le nostre sensazioni e il nostro agire
dipendono dalla percezione che abbiamo delle nostre esperienze. Se
percepiamo una cosa come negativa, sarà questo il messaggio che
trasmetteremo al nostro cervello, il quale a sua volta produrrà stati che ne
faranno una realtà.
Il bello è che la stessa cosa accade se percepiamo una cosa come positiva!
Se guardiamo alla vita con una prospettiva positiva, in un istante potremo
cambiare i nostri stati d’animo e comportamenti, ossia la nostra realtà!
Tutto ciò è possibile attraverso il reframing (ricontestualizzazione),
particolare tecnica che consente di alterare la rappresentazione interna di
qualcosa, mutando una situazione negativa in positiva e consentendo uno
stato d’animo più ottimista e produttivo.
Due sono le modalità di reframing:
* la ricontestualizzazione del contesto
* la ricontestualizzazione del contenuto
La prima consiste nel prendere un’esperienza per noi negativa, sconvolgente,
indesiderabile, e dimostrare come la stessa sia in effetti di grande
vantaggio in un altro contesto.
Questa modalità, ad esempio, è preziosissima in campo economico. Il nostro
socio “disadeguante” è una palla al piede? Cambiando il contesto, potremmo
renderci conto che, al termine delle nostre riunioni creative, egli poteva
essere validissimo come sostegno, in quanto era l’unico che scorgesse in
anticipo potenziali difficoltà.
Il reframing del contenuto comporta che si prenda la stessa identica
situazione negativa cambiandone il significato. Facciamo alcuni esempi:
* Nostro figlio non la smette mai di parlare? Dopo un reincorniciamento del
contenuto, potremo giungere alla conclusione che è un ragazzo
intelligentissimo, poiché ha tante cose da dire.
* Il capo ci rimprovera? Possibile reincorniciatura: “è un bene che il capo
abbia cura di dirci quali sono le sue effettive intenzioni. Avrebbe potuto
licenziarci, invece”.
* Quest’anno abbiamo pagato di tasse 4000 euro in più rispetto all’anno
scorso? Possibile reincorniciatura: “ottimo! Evidentemente quest’anno
abbiamo guadagnato molto di più dell’anno scorso!”.
Il reframing è una della più valide modalità con cui cambiare la maniera di
porsi di fronte ad un’esperienza negativa.
L’applicazione di questi metodi consente di liberarsi da ciò che causa
stress, depressione, paura, fobia. Il motivo? Essi ci consentono di
individuare il contesto più utile per ogni esperienza, in modo da poterla
trasformare in qualcosa che operi a nostro benessere anziché a nostro danno.
Ricordiamo sempre che al timone ci siamo noi, siamo noi a dirigere il nostro
cervello, noi a produrre i risultati che otteniamo!
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