Pandemia virus Zika, che fare?
Lallarme di pandemia dal virus Zika, trasmesso da zanzare, è un allarme fondato? Cosa si può fare?
di Fiamma Ferraro – 19/02/2016
Pandemia virus Zika, che fare?
Come ormai tutti quanti abbiamo appreso il virus Zika, trasmesso con le punture della zanzara Aedes
aegypti (la stessa che trasmette il dengue e la febbre emorragica) e, con minore efficienza, da
quella della zanzara tigre, si è diffuso in modo esplosivo nellAmerica latina (in particolare in
Brasile) ma si sono verificati casi anche in altri paesi ed anche da noi sono state diffuse raccomandazioni quanto alle precauzioni da prendere per evitare contagi.
Fortunatamente sembrerebbe che il virus Zika provochi di solito disturbi non gravi (febbre, eruzioni
cutanee, dolori a muscoli e ossa ed altro che compaiono dai 3 ai 20 giorni dopo la puntura e
spariscono nellarco di una settimana ). Lallerta deriva però dal fatto che, a quanto pare, questo
virus potrebbe, nelle donne incinte, danneggiare gravemente il cervello del feto; ed infatti in
Brasile si è moltiplicato di ben 25 volte il numero dei neonati con microcefalia (condizione dovuta
a uno sviluppo ridotto del cervello) e potrebbe anche provocare in rari casi negli adulti la sindrome di Guillain-Barré, (una seria malattia neurologica).
Quali rimedi per contrastare la diffusione del Virus Zika?
Vi sono varie discussioni e tesi contrastanti sullargomento, sia per quanto riguarda le cause
(modificazioni genetiche, pesticidi ed altro?) sia per quanto riguarda i possibili rimedi. Sono
stati messi allo studio dei vaccini e si discute quanto alle misure più idonee per contrastare la
diffusione delle zanzare che trasmettono il virus. Nel frattempo, oltre alle raccomandazioni già
diffuse (evitare in particolare per le donne incinte- viaggi nei Paesi colpiti; proteggersi con zanzariere alle finestre, repellenti sulla pelle ecc.) che si può fare?
Mi viene a questo proposito in mente una piccola notizia che avevo scritto nel Notiziario del luglio
2011 e che riporto per i lettori nuovi che fa entrare in gioco il famoso metodo Buteyko:
Esistono da vari anni delle trappole cattura-zanzare, a quanto pare di buona efficacia, sia per
ambienti interni che per ambienti esterni, basati sullemissione di piccole quantità di CO2 . E
stato infatti da tempo accertato che le zanzare e la maggior parte degli insetti volanti sono
attratti verso uomini ed animali in particolare da due fattori: anidride carbonica e calore e, sulla
base di questo principio, sono stati da tempo messi sul mercato degli aggeggi che attirano le
zanzare emettendo CO2, e poi le uccidono (non con la CO2 ma con altri meccanismi).
La quantità di CO2 emessa (rapportata allampiezza dellambiente da difendere) è minima,
paragonabile a quanto pare a quella emessa da una persona che sta iperventilando notevolmente. Ed
ecco quindi un nuovo motivo (se ne se scoprono sempre di nuovi!) per cercare di smettere di
iperventilare: si smette in questo modo emettere troppa CO2 nellaria che ci circonda, e si evita così di attirare zanzare ed insetti vari .
Il beneficio principale apportato da un costante, giusto modo di respirare non è peraltro quello
di attirare in misura minore le zanzare ma soprattutto quello di rinforzare il nostro sistema
immunitario il che ci consente, anche se si viene punti, di essere più resistenti ad eventuali contagi.
La pianta dell’artemisia, già nota per la malaria, valida anche per il Virus Zika?
Tornando ora al virus Zika mi sembra utile menzionare il fatto che, sarebbe utile approfondire il
possibile effetto benefico che potrebbe venire da una pianta, da secoli impiegata nella medicina
cinese (lefficacia della fitoterapia cinese, anche se lho studiata e la applico da 15 anni non cessa mai di stupirmi!), e cioè lartemisia annua (qing-hao in cinese).
Da questa pianta si ricava una sostanza, lartemisinina/artesunato, di cui è stata (finalmente!)
riconosciuta e considerata come scientificamente provata lottima efficacia per la malaria, ed è
stato proprio per questo motivo attribuito il premio Nobel 2015 per la medicina alla scienziata cinese Tu Youyou (la notizia ha fatto sensazione lanno scorso).
Questa sostanza continua a restare sulla cresta dellonda, anche per altri possibili effetti
benefici: è infatti recente (30 gennaio) la notizia, riportata sul quotidiano inglese Daily Mail,
con il titolo Il rimedio fitoterapico cinese che ha rivoluzionato la lotta alla malaria potrebbe
essere larma più recente contro i tumori intestinali, in cui sono riportati i risultati di un
recente studio clinico in cui si è visto che nei pazienti che avevano preso questo rimedio per due
settimane prima di essere operati vi era stata (nel periodo di osservazione) una ricorrenza del
tumore in una misura di ben sei volte inferiore a quanto avvenuto nel gruppo placebo.
Saranno ora avviati studi su più larga scala ed il Prof. Sanjeev Krishna, della St Georges London
University, che ha condotto questo studio, ha osservato, quanto al rimedio in questione: Sappiamo
già, a seguito del suo impiego per la malaria, che è un rimedio sicuro, e non costoso meno di 1
sterlina a compressa Ha un potenziale di entità tale che io lo chiamo la nuova aspirina.
Sorge a questo punto spontaneo linterrogativo (ed in effetti da alcuni è già stato posto): data
lefficacia dellartemisia/artesunato contro la malaria e, a quanto pare, anche per vari altri
problemi, non sarebbe il caso di iniziare subito a sperimentarne una eventuale efficacia per
lepidemia di Zika? Poiché peraltro queste sperimentazioni richiederebbero comunque del tempo, non
sarebbe il caso di prospettare già ora, perlomeno a chi deve recarsi in paesi colpiti dallepidemia
o in chi teme, al rientro da questi paesi, di essere rimasto contagiato, la possibilità (in assenza
per ora di altri farmaci sperimentati9 di assumere questo rimedio che, come già provato, non provoca
(come accertato nel suo impiego contro la malaria ) effetti negativi e quindi nel peggiore dei casi
non sarebbe efficace ma non farebbe comunque male? (Ovviamente questo non vale per le donne
incinte, in cui linnocuità dellartemisia non è stata ancora sperimentata ed accertata)
Articolo a cura della Dott.ssa Fiamma Ferraro – Per maggiori informazioni sul Metodo Buteyko è possibile consultare l’elenco dei corsi aggiornati su buteyko.it
Fiamma Ferraro
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