La filosofia della coscienza di Krishna è molto vasta e richiede anni di studio ma le sue basi sono
semplici. Non siamo il corpo materiale. Il corpo è solo un veicolo temporaneo per l’anima eterna che
è parte di Dio, Krishna. Anche se noi anime siamo minuscole e Dio è infinito, noi possediamo, per
una certa misura, le Sue qualità: siamo eterni, colmi di felicità e di conoscenza. La nostra natura
originale è di servire Dio nel mondo spirituale. Dio è il supremo goditore, il proprietario supremo
e il nostro più caro amico. Il nostro desiderio di essere separati da Krishna ci ha portati nel
mondo materiale, che è un riflesso perverso della nostra vera casa, il mondo spirituale.
Krishna ci concede dell’indipendenza e del libero arbitrio e utilizzando male la nostra
indipendenza, noi abbiamo scelto di cercare di essere felici separatamente dal Signore e siamo
venuti nel mondo materiale. Dio ci concede tutto quello che desideriamo, quindi questo mondo
rappresenta per noi una possibilità di cercare di essere pienamente felici senza di Lui. Anche se
questo è impossibile, Egli crea l’illusione che per noi sia possibile. Questa illusione ci mantiene
qui, proprio come la carota fa muovere un asino. Quando diventiamo fortunati riusciamo a capire
quanto è difficile vivere nel mondo materiale. I piaceri sensuali sono temporanei e durano
pochissimo. Dobbiamo soffrire a causa della vecchiaia, della malattia e poi della morte. Noi siamo
responsabili dei risultatati delle nostre azioni e delle reazioni alle nostre attività – il karma.
Esse ci costringono a nascere continuamente, e a cercare vanamente vita dopo vita di soddisfare i
nostri desideri.
Senza la grazia di Dio le nostre nascite in questo mondo sarebbero infinite. La nostra vita
spirituale inizia quando cerchiamo una soluzione spirituale alla nostra sofferenza. L’illuminazione
arriva entrando in contatto con un’anima realizzata, un guru, che ci può mostrare i limiti della
vita materiale e darci un metodo che ci purifichi dal condizionamento materiale e faccia rivivere il
nostro amore e la nostra attitudine di servire Dio. Al momento presente il metodo migliore è quello
di recitare in modo attento il santo nome di Dio, il mantra Hare Krishna, in compagnia dei devoti
del Signore.
(Tratto a Movimento ISKCON)
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