Panpsichismo, una fantastica teoria sulla coscienza

pubblicato in: AltroBlog 0
Panpsichismo, una fantastica teoria sulla coscienza

Il panpsichismo è una teoria dirompente avanzata da alcuni filosofi e neuroscienziati. Presuppone
che la coscienza umana sia solo una delle molte forme di coscienza nell’universo conosciuto.

Il panpsichismo è una teoria secondo la quale tutto ciò che esiste ha una qualche forma di
coscienza. Ciò include animali e piante, ma anche oggetti inanimati. Non stiamo parlando di una di
quelle strane tesi che escono da qualche angolo esoterico, ma di un approccio proposto da grandi
filosofi e neuroscienziati.

L’idea prevalente oggi è che solo un cervello altamente sviluppato, come quello umano, può dare
origine al fenomeno della coscienza. Il panpsichismo non condivide questa idea e, invece, sottolinea
che tutto ciò che esiste ha un certo grado di autocoscienza, sebbene questa non sia la stessa di
quella degli esseri umani.

Sebbene la questione sia controversa e il dibattito sia tutt’altro che chiuso, la verità è che sono
stati raggiunti alcuni traguardi che iniziano a dimostrare che il panpsichismo è molto più di una
teoria passeggera. Un esempio di ciò è la Dichiarazione di Cambridge, in cui si discuteva
espressamente della coscienza negli animali.

”La convinzione che solo gli esseri umani siano in grado di sperimentare consapevolmente qualsiasi
cosa è assurda […] Anche un verme può avere una sensazione molto vaga di cosa significhi essere
vivi“.

-Christof Koch, neuroscienziato-

Il panpsichismo sostiene che tutto ha una coscienza o un’anima.

Panpsichismo, che cos’è?

Il panpsichismo è una teoria che afferma che tutto ciò che compone l’universo ha un qualche tipo di
esperienza interna e una qualche forma di coscienza. Non tutti i panpsichisti sono così radicali.
Alcuni introducono solo gli esseri viventi, inclusi i microrganismi, nelle loro categorie, mentre
altri credono che ci sia una certa coscienza anche in un granello di sabbia.

In realtà, non stiamo parlando di una nuova teoria. Talete di Mileto era convinto che tutto ciò che
esiste avesse coscienza. Da questa idea è nata la famosa frase: “tutto è pervaso da dio”. Platone
pensava qualcosa di simile, così come Leibniz, Spinoza e Bertrand Russell.

Giordano Bruno, nel Medioevo, diceva che ogni cosa doveva avere “un’anima” o un “principio vitale”.
Tuttavia, con l’avanzata del positivismo, il panpsichismo passò in secondo piano. Questa teoria ha
ripreso forza solo fino agli anni ’70, con figure come i filosofi Thomas Nagel e, soprattutto, David
Chalmers.

Il mistero della coscienza e il panpsichismo

David Chalmers, uno dei filosofi che ha studiato di più il panpsichismo, sottolinea che la
coscienza, nonostante i progressi, è tutt’ora un argomento oscuro su cui abbiamo ancora molto da
scoprire. Indica che, in termini generali, si può parlare di un problema “facile” e di uno
“difficile” riguardo al conscio.

Il problema di facile soluzione della coscienza è spiegare scientificamente i fenomeni coscienti. Ad
esempio, individuando il momento e il modo in cui l’occhio coglie un colore, osservando le parti del
cervello che si attivano. Il difficile è che non c’è modo di sapere come ogni soggetto viva
internamente questa situazione. In altre parole: come vede il rosso? Quello che vede è lo stesso che
vedo io?

In definitiva, ciò di cui parlano Chalmers e il panpsichismo è che ci sono esperienze interne in
ogni soggetto, e forse oggetto, che non sono rilevabili attraverso gli strumenti a disposizione
della scienza.

Quel “qualcosa” che sfugge ai registri sarebbe la coscienza, vista come esperienza individuale. Non
più Chalmers, ma il grande neuroscienziato americano Christof Koch, ha sottolineato che tutti gli
esseri viventi sanno di essere vivi.

Molti filosofi e scienziati hanno aderito al panpsichismo nel corso della storia.

E per quanto riguarda gli oggetti inanimati?

Come abbiamo già indicato, il panpsichismo più radicale parla di una sorta di coscienza anche negli
oggetti inanimati. Su cosa basi questa idea che a prima vista sembra assurda? Keith Frankish ha
pubblicato un articolo nel 2016 in cui affronta questo interessante argomento.

Frankish è professore nel programma “Brain and Mind” presso l’Università di Creta, in Grecia. Nel
suo articolo sottolinea che un elettrone ha massa e carica (materia ed energia). La massa è espressa
come resistenza all’accelerazione e carica come risposta ai campi elettromagnetici. Quindi questo
descrive cosa succede a un elettrone, ma non dice cos’è un elettrone. Non c’è modo di sapere come
vive se stesso.

Il panpsichismo è una di quelle teorie che possiamo definire contro-evidenti. Il buon senso dice che
c’è vita solo se c’è movimento e che c’è coscienza solo se c’è pensiero nei termini in cui noi umani
lo intendiamo. Alcuni filosofi e neuroscienziati pensano che non sia così. Sicuramente sentiremo
parlare molto di questo argomento nei prossimi anni.

Bibliografia

Chalmers, D. J. (1997). The conscious mind: In search of a fundamental theory. Oxford Paperbacks.

Gault, R. Panpsychism and the Problem of Consciousness.

Jáuregui, C. (1994). Experiencia interna y subjetividad en la refutación kantiana del idealismo
problemático. Revista de filosofía DIÁNOIA, 40(40), 177-187.

bit.ly/3UuncWu

bit.ly/3umvOny

da lista mentem gg

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *