notizie raccolte da Guido Da Todi
Paramhansa Yogananda (1893–1952) è conosciuto come l’autore del
classico spirituale “Autobiografia di uno Yogi”. Scritto nel 1946,
questo libro è stato tradotto in diciannove lingue e ha trasformato
la vita di milioni di persone. Le straordinarie storie di santi e di
miracoli in esso contenute sono una prova sensazionale del fatto che
tutti noi possiamo comunicare personalmente e direttamente con Dio.
Nel 1920 Yogananda lasciò l’India con la missione di rivelare le
antiche tecniche e gli insegnamenti della realizzazione del Sé;
visse e insegnò in America per trentadue anni. I suoi sforzi hanno
svolto un ruolo chiave nel rendere lo yoga e la meditazione
ampiamente accettati e praticati in Occidente. Yogananda ha dato
risalto ai principi eterni alla base di ogni religione. Il suo scopo
era di aiutare i ricercatori sinceri della verità, indipendentemente
dalla religione di appartenenza, a ottenere l’esperienza interiore e
diretta di Dio.
Paramahansa Yogananda nacque con il nome di Mukunda Lal Gosh a
Gorakhpur, India, il 5 Gennaio 1893, in una famiglia Bengali devota
ed agiata. Nel 1910, all’età di 17 anni divenne discepolo di Swami
Yukteswar Giri (a sua volta discepolo di Lahiri Mahasaya).
Nell’eremitaggio di questo grande maestro passò la maggior parte dei
successivi dieci anni della sua vita.
Dopo essersi laureato nel 1915 all’Università di Calcutta, entrò
nell’ordine monastico degli Swami ricevendo il nome di Swami
Yogananda (che significa beatitudine, ananda, per mezzo dell’unione
divina, yoga).
Nel 1920 si recò negli Stati Uniti come delegato per l’India al
Congresso internazionale di leaders religiosi a Boston. Il suo
discorso al congresso, poi pubblicato con il titolo La scienza della
religione, fu accolto entusiasticamente. Nello stesso anno fondò la
Self-Realization Fellowship allo scopo di diffondere nel mondo
intero, secondo le ispirazioni ricevute dal suo guru e dal grande
yogi e santo himalayano Babaji, la millenaria scienza e filosofia
dell’India e la sua antica tradizione della meditazione (Kriya
Yoga). Successivamente tenne a Boston, New York e Filadelfia delle
letture che riscossero un entusiastico successo. Nel 1924 iniziò un
tour continentale.
Nel 1925 stabilì il quartier generale della Self-Realization
Fellowship a Los Angeles e da allora il suo lavoro umanitario e
spirituale è continuato fino ai nostri giorni e sussiste tuttora.
Nel 1935 inizò un tour di 18 mesi nell’Europa e in India nel corso
del quale ebbe modo di incontrare diverse importanti personalità,
come il Mahatma Gandhi (che chiese di essere iniziato alla tecnica
del Kriya Yoga). Fra gli altri, incontrò Ramana Maharishi e
Anandamoyi Ma. Fu in questi anni che il suo guru Sri Yukteswar gli
conferì il più alto titolo monastico di Paramahansa.
L’organizzazione fondata da Yogananda (Self-Realization Fellowship)
pubblica gli scritti del Maestro, le letture, le Self-Realization
Lessons che vengono spedite per uno studio a domicilio. La società
comprende anche templi, ritiri e centri di meditazione nel mondo
intero. Il Worldwide Prayer Circle è uno strumento di preghiera per
aiutare coloro che ne hanno bisogno. Il quartier generale Orientale
del lavoro di Paramanahsa Yogananda (conosciuto come Yogoda Satsanga
Society of India) è stabilito a Dakshineswar, vicino a Calcutta, e
serve centri e gruppi di meditazione in tutta l’India. Dal 1955 è
presidente dell’organizzazione Sri Daya Mata, una delle prime e più
intime discepole.
La vita e gli insegnamenti di Paramahansa Yogananda sono descritti
nella sua Autobiografia di uno Yogi, che è diventato un classico nel
suo settore fin dalla sua pubblicazione nel 1946. Successive
numerose ristampe e la traduzione del libro in 18 lingue ne fanno un
perenne best-seller. Il libro è un classico spirituale, utilizzato
come testo di riferimento in collegi ed università nel mondo intero.
Il 7 Marzo 1952, Paramahansa Yogananda entrò in mahasamadhi (uscita
cosciente dal corpo da parte di un maestro nel momento della morte).
Tratto da:
groups.msn.com/Yogananda/vita.msnw
* * *
In ricorrenza del 25º anniversario del suo Mahasamadhi, il Governo
Indiano emise un francobollo commemorativo in suo onore, rendendo
omaggio al Maestro con queste parole:
“L’ideale dell’amore per Dio e del servizio all’umanità, trova la
massima espressione nella vita di Paramahansa Yogananda … Sebbene
abbia trascorso la maggior parte della vita lontano dall’India,
egli, tuttavia, ha il suo posto fra i nostri grandi santi. La sua
opera continua a crescere e a risplendere sempre più luminosa,
attirando da ogni dove gli esseri umani sul sentiero del
pellegrinaggio dello Spirito”.
* * *
Dall’ultimo discorso – “Sembra ci sia sempre abbondanza di denaro
per la guerra, che risveglia grandi sofferenze. Non abbiamo imparato
molto da quest’ultima. Potremmo però tentare la possibilità, che
tutti i più grandi capi e tutta la gente insieme, raccolgano un
vasto fondo per bandire la povertà e l’ignoranza dalla faccia della
terra. Io lo spero! E prego affinché si inviino aeroplani carichi di
misericordia da un paese all’altro, piuttosto che aerei carichi di
bombe che distruggono. Lavoriamo per la pace sulla terra come mai è
stato fatto finora! Chiediamo un congresso di scienziati,
ambasciatori e uomini religiosi, i quali pensino costantemente come
far diventare questo mondo una casa migliore, una casa spirituale
con Dio a nostra Guida.”
(Paramahansa Yogananda – Dall’ultimo discorso: Biltmore Hotel, 7
marzo 1952 – Nello stesso giorno, poco dopo aver pronunciato il suo
discorso, Paramahansa Yogananda entrò in mahasamadhi, cioè lasciò il
corpo).
* * *
Breve Descrizione del Samadhi di Paramahansa Yogananda
Non vi era nuotatore.
Non vi era nessuno che guardasse quel Mare.
Non vi era altro che il Mare:
il Mare della Beatitudine Cosmica.
Io ero Quello!
Percezioni, profumi – tutto svanito.
Le stelle fuse, la terra fusa:
svanite.
Percepivo il Mare Cosmico della Beatitudine
senza le onde della Creazione.
Tratto da:
Specchio Perfetto – Paramhansa Yogananda in America visto da Kamala,
sua intima discepola – Vidyananda
* * *
“Preghiera per un mondo unito” di Paramahansa Yogananda
Possano coloro che sono alla guida dei vari paesi e delle varie
razze volgersi a comprendere che gli uomini di ogni nazione sono
fisicamente e spiritualmente uguali. Fisicamente uguali perché noi
siamo i discendenti degli stessi progenitori, i simbolici Adamo ed
Eva, e spiritualmente uguali perché siamo figli immortali del nostro
Padre comune, uniti dai legami eterni della fratellanza.
Preghiamo col cuore perché si costituisca un Lega d’anime in un
Mondo unito. Anche se sembriamo divisi dall’apparenza etnica, dai
diversi credi, dal colore della pelle, dai pregiudizi politici e di
classe, pure, come figli dell’unico Dio, siamo in grado di sentire
nelle nostre anime la fratellanza e l’unità mondiale. Ci sia dato di
lavorare per la creazione di un Mondo unito, cui ogni nazione
collabori utilmente sotto la guida di Dio, operante attraverso la
coscienza illuminata dell’uomo.
Tutti possiamo imparare a essere esenti da odio e da egoismo nel
cuore. Preghiamo dunque per la buona armonia fra le nazioni,
affinché esse possano procedere fianco a fianco e accedere a una
civiltà giusta e nuova.
Lascia un commento