Parole di Sri Sathya Sai Baba

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Parole di Sri Sathya Sai Baba

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“C’è una tecnica ben definita attraverso la quale la scintilla immortale
può essere scoperta. Anche se può apparire difficile, ogni passo in
avanti fa sì che il successivo sia più facile e una mente resa docile
dalla disciplina è capace di scoprire la base divina dell’ uomo e della
creazione in un lampo. Non ci sono scorciatoie a questo processo. Si
devono abbandonare tutti gli impedimenti che si sono accumulati fino ad
oggi e divenire leggeri per il viaggio. Lussuria, avarizia, ira,
malizia; vanità, invidia, odio, tutte queste tendenze assecondate devono
essere abbandonate. Non è sufficiente ascoltare i discorsi di Sai Baba e
contare quanti ne avete ascoltati. A migliaia sono qui davanti a Me,
ora, ma questo numero non ha alcuna importanza. Solo coloro che
praticano almeno alcune delle cose che io dico contano.”

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“I sensi sono dei servi selvaggi ed ignoranti che dettano legge al loro
padrone, la mente. La mente è il re, i sensi sono i soldati, i soldati
ora comandano il re in quanto egli presta orecchio a loro e non all’
intelligenza, che è il Primo Ministro. Lasciate che l’ intelligenza
prenda il comando e in un momento i sensi saranno rigettati indietro e
la mente potrà salvarsi.”

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“La consacrazione può essere effettuata in vari modi. Prendete il cibo
che consumate, offritelo a Dio prima di prenderne una porzione, allora è
reso puro e potente. Qualsiasi atto fatto per la glorificazione di Dio è
in questo modo reso puro e potente.”

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“Decadimento”

La mente è attratta con forza immane da tutti gli impulsi ed istinti
inconsci delle passioni e degli attaccamenti verso le innumerevoli e
svariatissime attrattive che propone il mondo esterno. Essa ne deriva
indicibili tristezze e può persino perdersi nei suoi abissi. Questo
stadio viene detto decadimento.

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“Addestrare la mente”

La mente è talmente influenzata dalla passione per il piacere offerto
dagli oggetti e dall’ illusione dell’ ignoranza, che insegue con
stupefacente velocità i fuggevoli oggetti del mondo; perciò la si deve
costantemente ricondurre a ideali più elevati. Certo, è sulle prime
molto difficile, ma, con un’ educazione continua, la mente può esser
domata, ed infine si fisserà nella gioia della sacra sillaba OM.

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“I sei metodi di addestramento della mente”

Questa educazione della mente può essere ottenuta col metodo della
persuasione tranquilla, con la promessa di attraenti ricompense, con la
pratica del ritrarre i sensi dal mondo esterno, con la resistenza al
dolore e alla fatica, con la coltivazione della sincerità e della
costanza e con l’ acquisizione dell’imperturbabilità mentale…

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“Come raggiungere la conoscenza del Sé”

La conoscenza del Sé può essere raggiunta solo mediante questo triplice
sentiero: abbandonare le impressioni mentali subconscie, sradicare la
mente e analizzare l’esperienza per afferrare la Realtà. Senza queste
tre pratiche la Conoscenza del Sé non apparirà. Gli istinti e gli
impulsi spronano la mente verso il mondo sensoriale e legano l’individuo
al piacere ed al dolore; perciò devono essere liquidati. Ciò si ottiene
per mezzo della discriminazione, della meditazione sull’ Atma,
dell’investigazione spirituale, del controllo dei sensi, della rinuncia
e simili discipline.

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“Il mondo è una proiezione mentale”

La mente è un fastello di inclinazioni. In verità la mente è il mondo
per l’individuo. Quando siete nel sonno profondo, la mente non è in
funzione, e così il mondo, per l’individuo, è praticamente inesistente.
Il mondo è nato, ossia “si presenta alla coscienza” e muore, cioè
sparisce alla coscienza, a seconda delle possibilità cognitive della
mente. Perciò, quando la mente si dissolve, si dissolve anche il mondo e
l’ individuo è libero, ha ottenuto la Liberazione.

La liberazione dai tentacoli della mente può essere ottenuta con la
conoscenza di Dio. Questo tipo di liberazione è il dominio di se stessi.
Questa è la vera liberazione. Chiunque afferri la realtà che sta dietro
a questo mutevole scenario sarà imperturbato da istinti, impulsi, e da
ogni altra sollecitazione: sarà il padrone della vera saggezza.

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“Il ladro e la gemma.”

Il ladro che ha rubato la gemma preziosa non è altri che la mente; se il
ladro viene catturato, minacciato e punito, la preziosa gemma può esser
recuperata ed il possessore di questa gemma viene onorato immediatamente
e riconosciuto come Dio.

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“Imperturbabilità dal mondo esteriore.”

Qual è la postura più idonea per avere successo? È quella in cui siete
meno disturbati dal mondo esteriore; quella che nasce dalla pratica di
una moralità degna di elogio nell’ ambito del mondo e in accordo col
sentiero delle Sacre Scritture. È la postura che riflette un
disinteresse totale per i temi che non hanno attinenza alcuna col Sé
Supremo. Quando una persona di cui non condividete le opinioni vi si
avvicina, è inutile criticarne i difetti per criticarla, non c’è bisogno
di deriderla o di mostrarle il vostro disappunto: continuate
semplicemente a fare ciò che stavate facendo in sua presenza. lasciate
andare per la loro strada coloro il cui comportamento non apprezzate;
lasciateli in pace, ecco un atteggiamento che può definirsi
imperturbabilità.

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“Irremovibili ed impietosi col male”.

Una vita fondata sulla pace implica che si tenga fede alle promesse
senza mai dimenticarle e che in ogni circostanza si usino buone maniere,
improntate alla cortesia ed all’ imparzialità. Dovreste immergervi nell’
oceano della devozione e starci irremovibili come le montagne dell’
Himalaia. Estirpate dal giardino del vostro cuore i rovi spinosi della
concupiscenza, dell’odio, della gelosia e dell’egoismo che vede tutto in
termini di “io” e “mio”. Sradicate tutti questi mali sul loro nascere,
quando sono in germoglio. Questo esercizio costituisce la vera
disciplina che vi farà guadagnare la pace.

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“Il solo pensiero di Dio”.

Il vero fedele dimora costantemente in Dio e non ha tempo di prestare
attenzione e preoccuparsi del suo benessere o dei suoi problemi; la sua
mente non è occupata da altro pensiero che da quello di raggiungere il
Divino. È un atteggiamento di difficile comprensione se non facciamo
degli esempi. Un bambino impaurito corre all’impazzata in cerca di sua
madre, gridando “Mamma, mamma!”. la mamma lo raggiunge, lo prende sulle
proprie ginocchia e, così rassicurato, il bimbo smette di piangere e non
ha più paura. Ma il bambino è stato in grado di valutare la differenza
fra lo stato precedente di panico e quello attuale di sollievo? No, ed
invero non è nemmeno necessario che lo sia. Allo stesso modo chiunque
aspiri a servire il Signore, non appena gli si presenterà
quest’occasione vi si immergerà… Sentimenti come l’ansia e la
preoccupazione tormentano gli uomini finché non hanno raggiunto la meta,
per cui conviene volgere ogni attenzione all’ esperienza del momento
presente, in modo da dimenticare i conflitti e le tribolazioni del
passato.

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“La felicità è solo nascosta dall’ego.”

Ogni devoto nutre la speranza di provare un giorno la gioia della
suprema Beatitudine, come frutto della sua disciplina spirituale. Ma
quella beatitudine, non è qualcosa che si guadagni o si acquisti, non è
un’esperienza nuova che si possa ottenere con la pratica: essa è sempre
presente dentro ciascuno di noi; solo che manca la capacità di
percepirla, a causa degli ostacoli frapposti dall’ego. Agendo come un
paravento, l’ego la dissimula. È necessario dunque scartare quel velo;
la disciplina spirituale è il solo mezzo che possa far conoscere al
discepolo la felicità che non avrà mai fine. La beatitudine non
sopraggiunge un bel giorno, giacché è sempre esistita. Ciò che va e
viene , che appare e scompare, è il muro divisorio dell'”io” e del
“mio”, che nasconde alla vista la felicità suprema.

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“Il servizio che purifica”

Non fatevi influenzare dalla preoccupazione per l’opinione degli altri.
Seguite piuttosto con diligenza, serenità e risolutezza le dolci e
gradevoli direttive della vostra mente pura, della vostra coscienza
risvegliata, del vostro io interiore. Alleatevi con le persone che amano
arricchirsi di verità e consacrate all’utile ed al bene ogni secondo
della vostra esistenza. Se ne avete l’opportunità fate servizio agli
altri, prendetevi cura degli ammalati, senza badare né al risultato, né
all’azione caritatevole, né ai destinatari del vostro gesto. Il servizio
è tanto più sacro e puro quanto più dimenticate sia il bene che il male
e ripetete incessantemente nel vostro cuore il mantra che vi attira
maggiormente. Non buttatevi a capofitto in un’attività, mossi da un
impulso irrazionale, per nobile che sia; non dovete mai lasciarvi
trascinare dagli eventi, bensì mantenervi sempre vigili, fermi e
risoluti in questo campo.

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“Distacco dall’ego”.

Quando si dedica tutto al Signore, non c’è più posto per l’inquietudine,
per la sofferenza e nemmeno per la gioia. La pace non subirà alcun
turbamento se vi libererete da qualsiasi attaccamento. “Io, me, il mio,
il tuo, il vostro,…”; quando tali nozioni egoistiche si impadroniscono
della mente, la pace patisce una retrocessione. L’amore, accompagnato
alla fiducia in sé, è indispensabile a chiunque desideri possedere un’
attitudine sincera di offerta totale al Signore. Questo è ciò che va
sotto il nome di devozione. Vivetela senza mai venir meno ogni giorno ed
abbiatene gioia.

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da guruji.it

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