Parole ed episodi della vita di Yoganandaji

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Parole ed episodi della vita di Yoganandaji

Richiesto di definire l’autorealizzazione, il M. disse: “Autorealizzazione e’ sapere a tutti i
livelli del nostro essere- corpo, mente e anima – che siamo gia’ ora in possesso della Divinita’, e
che percio’ non abbiamo bisogno di pregare che essa venga a noi; che non siamo soltanto vicini a Dio
in ogni istante, ma che la Sua onnipresenza e’ la nostra onnipresenza; e che Egli e’ l’essenza della
nostra vita ora, quanto lo sara’ mai in futuro. Tutto cio’ che dobbiamo fare, e’ migliorare la
nostra conoscenza”.

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“Iddio supplisce in fretta a qualsiasi necessita’ dei Suoi devoti, perche’ essi hanno eliminato
l’intralcio delle contrastanti correnti dell’ego”, disse il M.” Agli inizi del Centro di Mount
Washington, scadeva il pagamento di un’ipoteca; ma non avevamo denaro in banca. Pregai molto
profondamente, dicendo al Signore: ‘La sorte di questa organizzazione e’ nelle tue mani!’ La Madre
Divina apparve dinanzi a me. Mi disse in inglese: ‘Io sono i tuoi titoli bancari, io sono la tua
garanzia’”.

“Pochi giorni ricevetti una grossa offerta per il centro”.

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Un discepolo era fedele e sempre pronto a svolgere qualsiasi compito che gli venisse assegnato dal
Guru; ma per gli altri non voleva far nulla. Per correggerlo, il M. disse: “Dovresti servire gli
altri come servi me. Ricordati che Dio abita in tutti. Non trascurare nessuna opportunita’ di farGli
piacere”.

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“La morte ci insegna a non riporre la nostra fiducia nella carne, bensi’ in Dio. Percio’ la Morte e’
un amico”, disse il M.”Non dobbiamo addolorarci eccessivamente per il trapasso di quelli che ci sono
cari. E’ egoistico desiderare che essi rimangano sempre vicino a noi per il nostro piacere e
conforto. Piuttosto, rallegratevi, perche’ sono stati chiamati ad avanzare verso la liberta’
dell’anima nell’ambiente nuovo e migliore di un mondo astrale.

“Il dolore della separazione fa si’ che la maggior parte degli uomini pianga per un certo tempo;
poi, essi dimenticano. Ma i saggi si sentono spinti a cercare i loro cari scomparsi nel cuore
dell’Eterno. Cio’ che i devoti perdono nella vita finita, essi ritrovano nell’Infinito”.

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Una suora dell’ordine SRF si lamentava della propria mancanza di devozione. “Non e’ che io non
voglia conoscere Iddio”, ella disse, “ma mi sento incapace di offrirGli il mio amore. Che cosa
dovrebbe fare una persona che, come me, si trova in uno stato di aridita’?”.

“Non dovresti concentrarti sul pensiero che manchi di devozione, ma cercare di svilupparla”,
replico’ il M . “Perche’ agitarsi se Dio non ti si e’ rivelato? Pensa al lunghissimo tempo in cui tu
Lo hai ignorato! Medita di piu’ ; entra piu’ nel profondo; e segui le regole dell’eremitaggio.
Cambiando le tue abitudini, risveglierai nel tuo cuore la memoria del Suo Essere meraviglioso; e
quando Lo conoscerai, non c’e’ dubbio lo amerai”.

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Una domenica il M. entro’ in una chiesa il cui coro cantava appositamente per lui. Dopo il servizio
religioso, il maestro del coro e il gruppo dei cantori chiesero a P.: “Vi e’ piaciuto il nostro
canto? “. “Non c’e’ male”, rispose Y. senza entusiasmo. “Oh, allora non vi e’ veramente piaciuto?”,
si informarono. “Non direi questo”. Messo alle strette per spiegarsi meglio, il M. finalmente disse:
“Per quanto riguarda l’esecuzione era perfetta; ma, vo i non vi rendevate conto a Chi cantavate.
Pensavate solo a far piacere a me e agli altri ascoltatori. La prossima volta, non cantate per gli
uomini, ma solamente a Dio”.

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“Signore, quale passo dell’Autobiografia di uno Yoghi ritenete essere il piu’ ispirante per un uomo
comune?”, chiese uno studente. Il M. riflette’ un poco, poi disse: “Queste parole del mio Guru, Sri
Yukteswar: “Dimentica il passato. La condotta umana non dara’ mai affidamento, finche’ l’uomo non
sara’ ancorato nel Divino. Tutte le cose miglioreranno in avvenire, se farete uno sforzo spirituale
adesso'”.

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“Dio ci ricorda, anche se noi non Lo ricordiamo”, disse il M. “Se egli dimenticasse per un secondo
la creazione, tutto sparirebbe senza lasciar traccia. Chi, se non Lui, trattiene nel cielo questa
palla di fango che e’ la terra? Chi se non Lui spinge gli alberi e i fiori a crescere? E’ Dio solo
che sostiene il battito del nostro cuore, digerisce il nostro cibo e rinnova giornalmente le cellule
del nostro corpo. Eppure, quanti tra i Suoi figli Gli rivolgono un pensiero?”.

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“Come puo’ un santo prendere su di se’ il karma cattivo altrui?”, chiese un allievo. Il M.
rispose:”Se vedeste un uomo che sta per colpire un altro, potreste mettervi davanti a questi e
lasciarvi colpire al suo posto. Questo e’ cio’ che fa un grande Maestro. Egli vede nelle vite dei
suoi devoti, quando effetti deleteri del loro cattivo karma del passato stanno per abbattersi su di
loro. Se lo ritiene saggio, egli adopera un certo metodo metafisico, col quale trasferisce su di se’
le conseguenze degli errori dei propri discepoli. La legge di causa-effetto opera meccanicamente e
matematicamente; gli yoghi sanno come sviare le sue correnti.

“Poiche’ i santi sono consci di Dio di quale Essere eterno e inesauribile Energia Vitale, essi
possono sopravvivere a colpi che ucciderebbero un uomo normale. La loro mente non viene minimamente
influenzata da una malattia fisica o dalle disgrazie di questo mondo”.

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“Io so nel mio profondo che potro’ trovare felicita’ solamente in Dio. Eppure molte cose terrene mi
attraggono ancora”, disse un giovane che contemplava la possibilita’ di entrare nel convento. “Un
bambino trova divertente giocare con i mucchietti di fango, ma perde l’interesse per questo gioco
quando diviene piu’ grandicello”, rispose il M. “Quando sarai cresciuto spiritualmente, non
rimpiangerai i piaceri del mondo”

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Il M. disse: “Nella creazione appare che Dio dorme nei minerali, sogna nei fiori, si sveglia negli
animali, e nell’uomo sa d’esser desto”.

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“Nella vostra forma fisica c’e’ una porta segreta che porta alla divinita’” , disse il M.
“Accellerate la vostra evoluzione mediante una giusta dieta, di Dio. Aprite la sua sacra porta
spinale con la chiave della meditazione scientifica”.

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Evitate di assumere un atteggiamento negativo di fronte alla vita”, disse il M. a un gruppo di
discepoli. “Perche’ guardare nelle fogne mentre c’e’ tant a bellezza intorno a noi?Si puo’ trovare
qualche difetto anche nelle piu’ grandi opere d’arte, di musica o letteratura. Ma non e’ forse
meglio godere del loro fascino e della loro bellezza? “La vita ha un lato chiaro e un lato oscuro,
perche’ il mondo della relativita’ si compone di luci e di ombre. Se lasciate che i vostri pensieri
si soffermino sul male, voi stessi diventerete brutti. Guardate soltanto il bene in tutte le cose,
allora assorbirete le qualita’ della bellezza”.

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Un discepolo chiese: “Dovrei leggere dei libri?”. “Lo studio delle Scrittu e ti ispirera’ un
maggiore zelo per Dio, se leggerai i versetti lentamente, cercando di assimilarne il significato
profondo”, rispose il M. “Leggere la letteratura sacra senza seguirne i precetti genera vanita’,
falso compiacimento e cio’ che io chiamo ‘indigestione intellettuale’. Molte persone sono costrette
a leggere libri secolari per guadagnarsi la vita; ma i rinuncianti come te non dovrebbero leggere
scritti non devozionali, quelli tra le cui pagine non si trova Dio”.

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