Passi dal ‘Commento alla Bhagavad Gita’ 4 – Yogananda

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Passi dal ‘Commento alla Bhagavad Gita’ 4

di Paramahansa Yogananda

LA BHAGAVAD-GITA

(CON IL COMMENTO DI PARAMAHANSA YOGANANDA)

PREFAZIONE EDITORIALE

Ed. Vidyananda

(Parte quarta)

La Vittoria Porta la Libertà

Chiunque sta almeno provando d’esercitare l’autocontrollo deve ricordare
che la vittoria sul sesso dà libertà mentale, salute, felicità, ed infine fa
riguadagnare il potere di creare con la volontà. Quest’argomento sarà trattato
elaboratamente in seguito, quando sarà discussa la storia di Adamo e Eva e la
loro tentazione da parte del serpente.

Conquistate la tentazione interiore, che è la causa prima dell’eccessiva
indulgenza. Ogni volta che sentite il desiderio di parlar male degli altri,
soddisfate questo desiderio empio parlando a voce alta delle vostre
imperfezioni. Guardate come vi piace farlo. Imparate a trasmutare il desiderio
nell’incessante estasi della meditazione.

Adulazione e Criticismo

L’adulazione può essere buona quando incoraggia una persona alla giusta
azione, ma è molto dannosa quando serve a nascondere una ferita spirituale,
permettendole di suppurare ed avvelenare l’anima intera con l’ignoranza. Noi
tutti amiamo l’adulazione, come molte persone amano inconsapevolmente mangiare
del dolce miele avvelenato. Oltre alle dolci parole adulatorie degli altri, i
nostri pensieri interiori spesso scusano i nostri dannosi difetti e nascondono
dei grossi tumori psicologici che possono distruggere ed avvelenare tutta la
nostra vita spirituale. Le lusinghe degli altri e i confortanti sussurri dei
nostri pensieri colpiscono dolcemente il nostro senso dell’udito. La nostra
saggezza umana cade spesso prigioniera nelle mani di velenose parole adulatrici.
Molte persone perdono volentieri denaro, tempo, salute, e perfino il carattere,
per le dolci ingannevoli parole di cosiddetti amici parassiti.

Molte anime sono perite per non aver ascoltato dei comandi austeri e per
aver ceduto al dolce veleno delle parole di cattivi compagni. Meglio vivere
nell’inferno con un uomo saggio che proferisce dure parole, piuttosto che vivere
in paradiso con dieci esseri velenosi dalla bocca dolce. I cosiddetti amici
velenosi faranno del paradiso un inferno, mentre i saggi amici che parlano
giustamente faranno dell’inferno un paradiso.

E’ sempre buono dire la verità, ma è meglio dire piacevoli verità ed
evitare spiacevoli frasi vere. Rivolgersi ad uno storpio con ‘Ehi, sig. Storpio’
può essere vero, ma è una verità spiacevole che fa male a dev’essere evitata. E’
male criticare quando le critiche non sono desiderate, ma è benefico ascoltare
un gentile criticismo ed è ammirevole essere in grado di sopportare con un
sorriso e un senso di grato apprezzamento delle critiche dure ma vere.

Un santo aveva un amico che lo criticava costantemente, con grande dispiacere
dei suoi discepoli. Un giorno un discepolo ritornò gridando esultante: “Maestro,
il vostro nemico che trovava sempre da ridire è morto”. Il maestro cominciò a
piangere e disse: “Mi sento indifeso. Il mio miglior critico spirituale è morto.
Il mio cuore è infranto”.

Molte persone preferiscono l’adulazione invece dell’intelligente criticismo
e si schianterebbero volentieri sulle rocce pur di contraddire per dispetto le
candide previsioni di schietti maestri spirituali. Perciò, ogni volta che
qualcuno vi critica mitemente o aspramente, chiedetevi: “Sono stato allettato
dalle dolci parole per permettere alla mia saggezza di cadere prigioniera nelle
mani dell’adulazione?”.

La Battaglia Tra Saggezza e Illusione

Nella creazione questa grande battaglia tra lo Spirito e le espressioni
imperfette della Natura continua costantemente. Ovunque nel mondo possiamo
osservare la battaglia silenziosa tra perfezione ed imperfezione. Dovunque i
perfetti modelli di saggezza dello Spirito devono contendere coi modelli
imperfetti dell’illuso universale. Qualcosa cerca d’esprimere coscientemente
tutto il bene, mentre qualcos’altro cerca coscientemente di contrastare il bene
con tentativi segreti di cattive espressioni.

Il corpo umano è il vero e proprio campo di battaglia della guerra tra
saggezza ed ignoranza, tra la saggezza e la cosciente forza illusoria. Ogni
aspirante spirituale, che vuole il dominio di re Anima nel regno corporeo
sconfiggendo il ribelle re Ego e i suoi potenti alleati dei sensi, ogni notte
prima di dormire deve con l’introspezione comparare e conoscere tutte le loro
differenze fin nei più piccoli dettagli..

Gli abitanti del Regno Corporeo

La figura X descrive tutti gli abitanti del regno corporeo. Il principe
Anima entra dapprima nel nucleo dello spermatozoo. Quando con l’attività
miracolosa della sua forza vitale lo spermatozoo si sviluppa in un corpo, il
nucleo dello spermatozoo rimane come il midollo allungato, o la sede della vita.
Il midollo allungato è chiamato la bocca di Dio, poiché attraverso questo centro
Egli alitò dapprima il respiro vitale nel corpo umano. Il midollo allungato è il
più sensibile di tutti gli organi corporei. Le operazioni possono essere fatte
pressocchè su qualsiasi parte del corpo, eccetto che sul midollo allungato.
Altre forze più ordinarie della mente si manifestano nelle membra più grossolane
e più grandi del corpo, ma le forze primarie dell’anima devono avere i più
delicati tessuti del cervello e del midollo allungato in cui dimorare e
attraverso cui manifestarsi. Da quando l’anima entrò dapprima nel meccanismo
corporeo attraverso il midollo allungato, quest’organo meraviglioso è rimasto
estremamente sensibile per avere espresso per primo le sottili percezioni
dell’anima e le diverse fasi della vita. Il midollo allungato è chiamato la
porta della vita, attraverso cui principe Anima fece il suo primo ingresso
trionfale nel regno corporeo.

Posizione

Il principe Anima e il suo casato dei signorili poteri discriminativi
risiedono nel palazzo finemente costruito e nella casa parlamentare del
cervello, del cervelletto e della dimora spinale, che s’estende attraverso i
plessi midollare, cervicale, dorsale e lombare (regione N. 1 della figura X). Il
midollo spinale che s’estende attraverso i plessi lombare, sacrale e coccigeo
rappresenta la camera interna dei dieci sensi (regione N. 2 della figura X).

Il plesso coccigeo, che include tutte le regioni esterne ed interne di
carne, ossa, midollo, nervi, cellule sanguigne, vene ed arterie, ed inoltre
tutta la pelle esterna che ricopre il corpo – queste sono le zone possedute dai
sensi principeschi e dalle cellule intelligenti loro soggette.
Approssimativamente ventisettemila miliardi di cellule intelligenti,
innumerevoli miliardi di molecole, elettroni, unità d’intelligenti scintille
vitali, un numero incalcolabile di sensazioni sono presenti nell’intero regno
corporeo, com’è rappresentato nella regione N. 3 della figura X.

Le piccole proprietà di 4a, 4b, 4c, 4d, 4e, 4f, 4g, 4h, 4i, e 4j della
figura X sono tutte occupate da pochi poteri principeschi dei sensi, e cioè
rispettivamente dal potere visivo, dal potere uditivo, dal potere olfattivo, dal
potere batterico, dal potere della parola, dal potere di mobilità nelle mani e
da quello nei piedi, dal potere nella regione coccigea e dal potere della
riproduzione.

Le suddette posizioni nel regno di re Anima, incluso il suo casato di
saggezza, il suo casato d’intelligenti cellule soggette, e così via, devono
essere particolarmente notate per comprendere come il corpo è governato secondo
un sistema perfetto da re Anima e dal suo ubbidiente consigliere di queste
forze. La figura X mostra specialmente che l’armoniosa cooperazione tra re Anima
e le sue ubbidienti forze mentali porta sempre salute, prosperità, permanente
giovinezza, efficienza mentale, armonia, assenza di malattie, pace, beatitudine,
saggezza, comprensione intuitiva ed immortalità nel regno corporeo.

Ogni notte lo studente della Bhagavad Gita, attraverso la propria
introspezione, deve chiedere a re Anima e ai suoi figli che cosa hanno fatto
quando si sono radunati, ansiosi di combattere per la giusta amministrazione
contro le infauste circostanze che colpiscono il corpo. La persona introspettiva
che segue gli ordini di re Anima troverà il regno corporeo abbondare di
prosperità fisica e mentale, di salute e dell’inestimabile ricchezza della
saggezza. In un corpo governato da re Anima e dalle sue facoltà
discriminative, i ribelli di ego, collera, avidità, attaccamento, orgoglio e
tentazione vengono tutti giustiziati. Il regno corporeo governato dalle forze
superiori manifesta solo pace, abbondanza e saggezza. Nessuna malattia,
fallimento o morte può dimorare nel regno corporeo durante il dominio di re
Anima.

Infine, bisogna ricordare in particolare che la figura X presenta una
pittoresca descrizione di come si sente un uomo d’autorealizzazione, quando il
corpo e la mente sono intelligentemente governati da re Anima e dai suoi
alleati. La coscienza nel superuomo è realmente Coscienza Cosmica; egli non è
vittima di percezioni immaginarie, d’ispirazioni fantasiose o allucinazioni di
saggezza, ma è effettivamente consapevole dello Spirito immanifesto ed anche
dell’intero cosmo con tutti i suoi dettagli. Una persona diventata tutt’uno con
l’onnipresente ed onnisciente Dio è consapevole nello stesso tempo dell’orbita
di un pianeta distante trilioni di miglia e del volo di un vicino passero. Un
superuomo non guarda lo Spirito dal corpo, ma diventa tutt’uno con lo Spirito e
guarda il suo corpo e i corpi degli altri e tutta la manifestazione come
esistenti dentro di sé.

Le percezioni di un comune essere umano nel corpo consistono delle
sensazioni del peso corporeo, delle sensazioni interne che sorgono dagli organi
interni e dal respiro, delle sensazioni di tatto, gusto, odorato, vista, udito,
fame, sete, dolore, passione, attaccamento, sonnolenza, fatica, insonnia, e dai
poteri di ragionamento, sentimento e volontà, la coscienza di un uomo comune
dorme e sogna, e teme la morte, la povertà e la malattia.

Fisiologicamente un uomo comune è limitato dagli attaccamenti a nome, fama,
famiglia, razza, possessi, e dalla coscienza del peso e della sensazione del
corpo fisico. In altre parole, un uomo mondano è consapevole solo del suo corpo
e delle sue connessioni esterne. Mentalmente un uomo comune pensa di essere ciò
che i libri e le inferenze sulla Verità hanno detto che sia. Egli rimane
ipnotizzato e limitato dai propri pensieri.

Spiritualmente l’uomo comune non può percepire la sua presenza oltre il
corpo eccetto che con l’immaginazione. Con le ali della fantasia un uomo può
muoversi nell’immaginazione attraverso le stelle e gli spazi immensi, ma ciò è
immaginazione e non appartiene al dominio della realtà.

D’altro canto la coscienza del superuomo trova la coscienza nel corpo
estesa e risvegliata in ogni particella di spazio-ambiente (che racchiude
l’Eternità). Lo yogi evoluto sente il corpo e tutte le sue percezioni come uno
Spirito onnisciente e non come un comune essere umano. L’uomo spirituale compie
tutte le azioni di vedere, toccare, odorare, gustare ed ascoltare le cose buone
e belle senza esservi attaccato. La sua anima galleggia sulle putride acque
delle esperienze terrene e dell’indifferenza a Dio, come un loto galleggia
incontaminato o in purezza sulle acque fangose di un lago.

Fisiologicamente il superuomo conosce il suo nome e i suoi possessi terreni
senza esserne assolutamente posseduto o limitato. Egli vive nel mondo, ma non è
del mondo. Il superuomo può apparentemente sentire fame, sete e le limitazioni
umane del corpo, ma all’interno si percepisce come Spirito non toccato dalle
limitazioni corporee. Il superuomo può essere molto, tuttavia non s’addolora mai
quando tutte le cose gli vengono portate via. Se capita che il superuomo sia
materialmente povero, spiritualmente egli sa di essere il più ricco di tutti.
L’uomo spirituale sente freddo, caldo, vede, ode, odora, gusta e tocca come gli
altri individui; soltanto egli non rimane attaccato ai sensi.

Il superuomo non sente le sensazioni sulla superficie del corpo, ma nel
cervello. L’uomo comune sente il freddo o il caldo sulla superficie del corpo,
vede le rose nel giardino, ode i suoni nelle orecchie, gusta con il palato e
odora attraverso i nervi olfattivi, ma il superuomo percepisce tutte le
sensazioni nel cervello. Egli può distinguere tra la pura sensazione e la
reazione del pensiero ad essa. Egli vede sensazioni, sentimenti, volontà, corpo,
percezione e tutto nel pensiero, come suggerimenti di Dio che sogna tramite noi.

Il superuomo non vede il corpo come carne, ma come un fascio d’elettroni
condensati e di forza vitale pronto a materializzarsi, o a smaterializzarsi a
sua volontà. Egli non sente il peso del corpo. Il corpo percepito come energia
elettrica non può aver peso. Egli vede il filmato del cosmo che va avanti ed
indietro sullo schermo della sua coscienza; perciò sa che lo spazio, il tempo e
la dimensione sono forme di pensiero su cui la pellicola cosmica dei sogni
proietta costantemente super film visibili, veri al tatto e all’udito.

Il superuomo vede la nascita come l’inizio di certi mutamenti, e la morte
come il mutamente che segue la vita terrena. Egli vede nascita e morte come
mutamenti che danzano sullo Spirito, come le onde sorgono, cadono e risorgono di
nuovo sulla superficie del mare. L’uomo di realizzazione deve ascendere
differenti gradini nella scala dell’Autorealizzazione, man mano che la sua
coscienza avanza dalla coscienza del corpo alla Coscienza Cosmica.

Primo: con la discriminazione lo yogi si distacca dai suoi possessi terreni
e dal suo piccolo cerchio d’amici. Egli non fa questo per essere chiuso e
negativo, ma per includere tutto. Lo yogi esclude dapprima tutti gli
attaccamenti, affinchè non gli siano d’ostacolo nella vita della percezione
dell’Onipresente. Dopo aver raggiunto l’onnipresenza, egli include nel suo amore
la sua famiglia, i suoi amici, tutto. L’uomo comune è perdente, con il suo
attaccamento a poche miserabili cose che alla fine deve lasciare. Lo yogi
reclama prima di tutto e con tutti gli sforzi necessari il suo Divino diritto di
nascita, e in seguito include tutte le cose che desidera avere.

Secondo: Allora lo yogi, con la concentrazione profonda, cerca di far
tacere le sensazioni corporee interne ed esterne che invadono il suo corpo.

Quarto: Quindi lo yogi impara ad acquietare il respiro e il cuore, e a
ritirare l’attenzione e l’energia nella spina dorsale.

Quinto: Quando lo yogi può acquietare il suo cuore a volontà, va
psicologicamente oltre lo stato subcosciente. L’ego prova gioia e rilassamento
quando percepisce la mente subcosciente nel sonno. Nel sonno il cuore funziona
ancora, pompando sangue muscoli mentre i sensi dormono. Quando l’attenzione e
l’energia sono ritirate da essi, il cuore, i muscoli e i sensi vengono messi
coscientemente a dormire; quindi viene sperimentata una gioia più grande di
mille sonni senza sogni dopo sette giorni di veglia forzata.

La coscienza di tale yogi vede visioni, grandi luci, ode suoni astrali, e
diviene identificata con un vasto spazio indistintamente illuminato, animato da
barlumi del finora conosciuto. Quindi lo yogi porta la sua coscienza ed energia
al centro coccigeo, e sente che tutta la materia è fatta d’elettricità. Quando
ritira la sua coscienza ed energia al centro sacrale, sente che la terra è
composta d’elettroni e forza vitale. Quando lo yogi si ritira nel centro
dorsale, vede tutti i gas e l’aria come fatti di forza vitale. Quando lo yogi
può portare la sua coscienza nel centro cervicale, sente che tutto l’etere è
fatto da scintille d’intelligente forza vitale. Quando lo yogi può portare la
sua coscienza nel centro cervicale, sente che tutto l’etere è fatto da scintille
d’intelligente forza vitale. Quando lo yogi si ritira nel centro del midollo
allungato e nel punto tra le sopracciglia, conosce tutta la materia, l’energia e
i gas come composti di forza-pensiero. Questi centri sono interruttori elettrici
delle immagini super-vitasoniche di terra, acqua, fuoco ed etere di cui è
composta la materia. Questo può essere compreso meglio attraverso l’istruzione
personale da parte di un guru precettore.

Tante persone spirituali superficiali, la cui conoscenza viene filtrata
attraverso i libri e non attraverso l’intuizione, parlano della materia come
pensiero mentre sono ancora grossolanamente identificate con i loro possessi e
il corpo. Soltanto gli yogi che sanno non per immaginazione, ma in realtà – e
che possono ritirare la coscienza e la forza vitale dal corpo, acquietando il
cuore, e farle passare attraverso i plessi fino al punto tra le sopracciglia –
sono abbastanza sviluppati da dire che tutta la materia è pensiero. Fino a
quando la coscienza e l’energia non raggiungono il piano midollare, tutta la
materia sembra solida e differente dal pensiero. Solo raggiungendo il piano
midollare per mezzo dell’Autorealizzazione, acquisita attraverso anni di pratica
delle lezioni Yogoda con i consigli del guru, uno può dire che tutta la materia
è pensiero condensato di Dio.

Uno yogi indù era solito viaggiare con molti discepoli. Una volta, pregato
molto devotamente da un ospite, mangiò carne, ma disse ai discepoli di mangiare
solo frutta. In seguito portò i discepoli in una lunga marcia attraverso i
boschi. Tra i discepoli c’era un Giuda malcontente, che cominciò a diffondere il
malcontento e il dubbio tra i fedeli, dicendo:

“Il maestro predica la non-esistenza della materia, ma mangia carne e dà a noi
erba e cibo annacquato, cibo poco sostanzioso da mangiare. Egli può camminare
senza stancarsi, perché ha buona carne nel suo organismo. Noi siamo stanchi
perché i frutti sono stati digeriti da molto tempo”.

Il maestro intuì verso, e quando arrivò in una tenda dove un fabbro stava
facendo chiodi dal ferro infuocato si fermò. Quindi si volse al discepolo
malcontente e disse: “Puoi mangiare e digerire tutto ciò che posso io? Per me
tutte le cose sono uguali, poiché tutte le cose non sono materia ma Spirito”.
Pensando che il maestro stava per offrirgli della carne, il discepolo rispose:
“Sì, signore”. Allora il maestro corse vicino al fuoco del fabbro e con le sue
mani prese i chiodi infuocati e cominciò a mangiarli. Quindi, rivolto al
discepolo-Giuda disse: “Vieni, figlio, mangia e digerisci ciò che io posso. Per
me buone pietanze, carne e chiodi infuocati sono la stessa cosa, sono Spirito”.

Non pensate di essere nella Coscienza Cosmica solo perché avete ascoltato
una conferenza o letto un libro su di essa, o sognato di essa nella vostra
immaginazione. Potete percepire tutta la materia come pensiero solo quando
potete ritirare la forza vitale e la coscienza nel piano del midollo allungato,
o dell’occhio spirituale.

Invece di sentire che la coscienza corporea è limitata al corpo o che
arriva solo fino al cervello o alla luce di mille raggi del loto cerebrale, il
superuomo percepisce l’intuizione come beatitudine sempre nuova che danza in
ogni particella del suo piccolo corpo e nel suo grande corpo cosmico. Il corpo
del superuomo è l’universo, e tutte le cose che succedono nell’universo sono le
sue sensazioni. Il superuomo conosce nascite e morti solo come mutamenti che
danzano sul mare della Vita. Lo yogi conosce tutto il passato e il futuro, ma
vive nell’eterno presente.

Lo yogi con ha padre, madre o amici, poiché si vede materializzato come ogni
essere umano ed ogni altra cosa.

Pensate quali meravigliosi cambiamenti succedono nel corpo di un uomo
comune quando permette a re Anima e ai suoi nobili cortigiani di intuizione,
onniscienza, pace, beatitudine, calma, autocontrollo, potere di completo
rilassamento, forza di volontà, concentrazione e discriminazione di governare il
regno nel suo corpo. Nel superuomo l’intero flusso di forza vitale, attenzione e
saggezza scorre verso l’anima, e la coscienza umana nuota nelle correnti
dell’interno flusso intuitivo fino al mare della pace onnipresente e del
contentamente di Dio.

Nell’uomo comune, l’ego – la pseudo-anima – si lascia andare lentamente
lungo la corrente dei piaceri dei sensi e naufraga nelle cascate della sazietà,
dell’ignoranza, nell’insoddisfazione e dell’infelicità. Nel superuomo il faro
della percezione rivolto internamente rivela allo yogi il nascondiglio del
sempre bello e sempre gioioso Spirito in tutto. Nell’uomo comune i sensi (fari
ritti sulla materia) rivelano soltanto la pseudo-piacevole e la superficialmente
attrattiva presenza della materia limitata.

La figura Y presenta un’immagine differente di ciò che succede quando il
regno corporeo è usurpato dal ribelle re Ego e dai suoi insorti seguaci. L’ego è
chiamato pseudo-anima perché la coscienza dell’ego imita l’autorità di re Anima
e cerca di dominare l’intero regno corporeo.

La camera reale del cervello non è più occupata dalla pacifica, onnisciente
e potente Anima, ma dal sempre agitato, orgoglioso, debole di carattere,
ignorante e ribelle principe Ego. Il cervello, le sottili cellule della
percezione nella spina dorsale, i plessi e le proprietà dei dieci sensi sono
tutti occupati dalle armate del male.

Nel cervello regna sovrana l’ignoranza invece della saggezza. Durante il
dominio di re Anima tutte le leggi riguardanti salute, efficienza mentale ed
educazione spirituale degli abitanti del pensiero e degli intelligenti abitanti
cellulari del regno corporeo, erano osservate sotto la guida suprema della
saggezza. Come risultato, salute, prosperità, pace, discriminazione, efficienza
e guida intuitiva risiedevano nel regno corporeo.

Sotto il regime dell’Ego, tutte le leggi che promuovevano il benessere dei
pensieri e delle cellule del regno corporeo sono state infrante e bandite dal
primo ministro Ignoranza. Il ministro Saggezza, che operava sotto re Anima, è
stato esiliato.

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