Passi dal ‘Commento alla Bhagavad Gita’ 6 – Yogananda

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Passi dal ‘Commento alla Bhagavad Gita’ 6

di Paramahansa Yogananda

LA BHAGAVAD-GITA

(CON IL COMMENTO DI PARAMAHANSA YOGANANDA)

(Parte sesta)

– La Battaglia Chimica della Vita –

Molte persone s’impauriscono quando sentono parlare dei batteri sempre presenti nel corpo, ma non
c’è motivo d’allarmarsi. Poiché sono soltanto certi tipi particolari di batteri che creano veleni
nel sangue e causano malattie. L’intestino crasso è dimora di miliardi di batteri benefici. Questi
non fanno male, ma degradano la cellulosa ed aumentano l’odore fetido.

Il cibo mezzo digerito, o chimo, scende lentamente lungo l’intestino ed innumerevoli minuscole
proiezioni o villi s’immergono in esso e si saturano col nutrimento. Circa un metro e mezzo quadrato
della superficie che riceve il cibo si trova nell’intestino tenue, dal quale le sostanze alimentari
sono portate nel sangue e nella linfa. Il resto passa nell’intestino crasso. Una grande quantità –
almeno due terzi – del nostro cibo dev’essere solido, come vegetali freschi, cereali e frutta, che
lasciano un residuo. Questo residuo grossolano agisce come scopa o depuratore dell’intestino. Il
cibo solido semidigerito immesso nel corpo è assorbito dalle pareti intestinali e passato nei vasi
sanguigni. Il sangue diventa saturo e, dopo essere passato per il setaccio del fegato, viene pompato
attraverso il corpo affinchè i diversi organi scelgano il nutrimento specifico di cui hanno bisogno.

Esaminate una goccia del vostro sangue al microscopio. Troverete un numero incalcolabile di globuli
ordinatamente disposti in un fluido acquoso giallastro. Questo fluido è chiamato plasma o siero, e
serve ad un duplice scopo: porta nutrimento alle cellule ed elimina la loro materia di scarto. I
globuli rossi, o corpuscoli rossi, portano ossigeno dai polmoni a tutti i tessuti che si trovano
nell’organismo; sono essi che rendono il sangue rosso.

E’ stato scoperto che il plasma umano ha affinità ed avversioni. Il plasma umano s’accorda coi
propri globuli rossi, ma quando ad esso viene mischiato il sangue di un animale differente le
cellule rosse muoiono. Gli animali intimamente imparentati con soffrono effetti nocivi quando il
loro sangue viene mischiato. E’ un fatto molto strano che il sangue dell’uomo mischiato col sangue
di scimmie antropoidi o col sangue di una razza differente s’armonizza. Nelle trasfusioni di sangue
non c’è qualcosa come un errato miscuglio di sangue tra le razze cure, bianche, gialle o rosse,
poiché tutti gli uomini hanno un unico tipo di sangue e sono tutti fatti a immagine di Dio.

Al microscopio si vede anche che il sangue contiene numerosi piccoli dischi o globuli bianchi.
Questi agiscono come ameba. I globuli rossi nel sangue sono i servi che portano ossigeno a tutto il
corpo. Inoltre, nello stesso sangue i globuli bianchi agiscono come soldati bianchi che arrestano
ogni batterio intruso. I globuli bianchi attaccano immediatamente tutti i batteri intrusi, li
avvolgono in una stretta mortale e li digeriscono.

Ogni volta che c’è una ferita, i cattivi batteri cominciano la loro opera, ma i globuli bianchi,
guidati dal cosciente generale Forza Vitale, si radunano per difendere il muro sfondato del castello
dei tessuti. I globuli bianchi hanno una sorta d’intuizione chimica e si mobilitano nelle zone
minacciate dall’invasione dei batteri maligni.

La grande battaglia tra globuli bianchi e batteri dannosi risulta in calore o stato febbrile nel
paziente. Se vincono i globuli bianchi la battaglia per la salute è stata vinta, ma a volte – quando
vincono i batteri che si moltiplicano pericolosamente – il corpo è devastato da serie malattie. I
batteri producono un veleno o tossina che distrugge l’armonia chimica del sangue. D’altro canto il
sangue produce un agente opposto, o antitossina, per distruggere il potere delle tossine batteriche.
Dai batteri morti si forma una sostanza chimica, o opsonina, che serve da stimolante ed incoraggia i
soldati dei globuli bianchi a combattere la malattia. Perciò chiunque desidera la salute deve vivere
igienicamente, in maniera tale da rendere il proprio corpo immune alla malattia. Deve consumare in
abbondanza latte, frutta e vegetali, che fanno il sangue rosso ed alimentano i globuli bianchi per
essere pronti alle battaglie batteriche. L’eccessiva indulgenza sessuale, l’eccessivo mangiare, la
mancanza d’esercizio, la mancanza d’aria fresca e di luce solare, distruggono i globuli rossi e
soprattutto diminuiscono il potere di combattimento dei globuli bianchi.

La circolazione lenta spesso culmina in depositi velenosi nell’organismo. Energizzando i muscoli, i
globuli bianchi e rossi del sangue sono particolarmente ricaricati di forza vitale. Questa
elettrizzazione delle cellule sanguigne contribuisce a renderle immuni alle malattie e le circonda
con un filo di ferro spinato carico di forza vitale che fulmina tutti i nemici batteri invasori. Gli
esercizi di tensione Yogoda sono particolarmente utili per stimolare la circolazione lenta.

Un’accurata pulizia è necessaria per prevenire le infezioni, ma soprattutto l’autopreparazione fatta
ricaricando il sangue di vitalità è il mezzo più sicuro d’immunità contro le malattie. Quando la
vostra vitalità è bassa, anche se siete in un’igienica casa di cura potete cadere vittima
dell’invisibile armata dei batteri; mentre potete vivere pieno di salute in una sporca viuzza piena
di batteri, se il vostro sangue è carico del calore del buon carattere, dell’autocontrollo e
dell’energia derivata dal giusto vivere, dai giusti esercizi (come quelli Yogoda) e dalla giusta
meditazione. Perciò l’uomo saggio si chiede ogni giorno durante l’introspezione:

“Radunati sui campi di battaglia del corpo ci sono i soldati dei protettivi globuli bianchi,
schierati contro quelli dei batteri invasori, distruttivi e velenosi. Che cosa stanno facendo?”.

Ognuno deve sapere, come l’uomo saggio, se il corpo sta vincendo o meno la battaglia mimica.
Attraverso un costante esame introspettivo, psicologico e fisiologico delle condizioni dell’intero
organismo, uno deve sapere se la vitalità corporea sta diventando più forte e sta distruggendo il
potere dei batteri velenosi che l’assaltano continuamente.

– Battaglia Tra Coscienza e Coscienza Cosmica –

Le figure allegate mostrano lo scontro tra l’Ego, con i cinque riflettori di vista, odorato, udito,
gusto e tatto, e l’Anima, con i cinque super-riflettori interiori che rivelano Dio.

L’uomo possiede due tipi di riflettori, interni ed esterni. L’anima – che è realmente sempre
esistente, sempre cosciente e sempre nuovo Spirito-Beatitudine individualizzato, e sua pura
riflessione – durante la meditazione profonda ritira la sua attenzione limitata identificata con la
materia, malgrado il potere dell’occhio interiore dell’attenzione. Attraverso i riflettori di udito,
odorato, gusto, tatto e visione astrale, l’anima contempla il territorio dell’onnipresente Coscienza
Cosmica e della sua beata infinità.

In questo stato, principe Anima, liberato dall’ebbrezza dell’illusione e delle illusorie abitudini
mortali, considera tutti gli scintillanti atomi dell’Energia Cosmica come i suoi occhi. Gode la
fragranza della Beatitudine in ogni cosa, assieme al profumo astrale. Gusta il nettare astrale della
liquida Energia Cosmica. Sente vibrare la sua voce non in una gola umana, o corpo, ma nella gola di
tutte le vibrazioni e nel suo corpo fatto di tutta la materia finita. Nel proprio stato, l’anima –
come pura riflessione dello Spirito – invece di sentire il piccolo corpo come pseudo-anima, o ego,
sente il sangue della sua percezione scorrere attraverso tutte le vene del corpo di tutta la
creazione vibratoria finita.

– Anima e Ego –

Ora quindi troviamo che principe Anima, quando ingannato e tentato dall’illuso cosmica – o Satana
psicologico – diventa il limitato ego. Quando principio Anima s’identifica corpo, e i suoi parenti e
possessi materiali, diventa l’ego illuso. Come ego, l’anima si attribuisce tutte le limitazioni e le
qualifiche del corpo con il quale s’è identificata. Nello stato di ego, essendo identificato con i
bassifondi della materia, principe Anima s’immagina povero e limitato, come un principe ricco che
vive e si muove nei bassifondi di una città può pensare di essere povero.

– Visione Interna e Esterna –

L’anima, come ego, ha l’attenzione identificata con i riflettori esterni dei cinque sensi di vista,
odorato, gusto, udito e tatto, e guarda solo le limitazioni della materia. Un riflettore rivela solo
gli oggetti di fronte ad esso, e non quelli dietro. I riflettori dei sensi, legati e rivolti alla
materia, rivelano soltanto le limitazioni della materia di fronte ad essi, e non il vasto regno
interiore. Nello stato di ego, l’anima non vede la bellissima Energia Cosmica in ogni atomo dello
spazio, ma solo le limitazioni dei volti umani, dei fiori, e la bellezza della Natura. Dall’altro
lato, l’anima persuade l’attenzione a rivolgere il suo riflettore all’interno, e attraverso la sua
visione astrale contempla le sempre vive e sempre mutevoli luci colorate della fontana dell’Energia
Cosmica, che gioca attraverso i pori di tutti gli atomi.

La bellezza di un viso, o della Natura, è transitoria e dipende dal potere degli occhi fisici. La
bellezza dell’Energia Cosmica è eterna, è può essere vista con o senza gli occhi fisici. Le bellezze
astrali di rose, paesaggi e visi celesti, mostrano le loro rose infinitamente affascinanti di colori
sempre mutevoli sul palcoscenico del cosmo astrale. Guardando questo, l’anima non può mai attaccarsi
ai mutevoli oggetti di bellezza nella Natura ed aspettarsi follemente da essi la bellezza eterna,
per il viso più bello raggrinzisce e sfiorisce con l’età. Le rose appassiscono e deludono il nostro
desiderio di bellezza eterna in loro.

– Amore Ideale –

In una delle mie classi c’era una bellissima giovane coppia di sposi. Erano amanti ideali, l’invidia
di tutta la classe. Io disse loro: “Sono molto contento di voi due, ma non v’invidio, sebbene la
vostra gioventù, bellezza ed amore sono invidiati da molte persone. Un giorno voi invidierete me”.
Ogni volta che sedevano per parlare con me, mossi dalla brezza dell’amore univano i loro visi come
due rose semiaperte, diffondendo fragranza e bellezza sotto l’incanto della brezza gentile. Il
ragazzo era sognante, ben fatto e bello, e così era la ragazza.

Era un matrimonio perfetto. Egli disse: “Se solo potessi avere un lavoro, saremmo immensamente
felici. Vi prego, pregate per me”. Sentendo che la mia preghiera era ascoltata, risposi: “Avrai un
lavoro, ma tra un anno vi farò visita e vedrò se questo è tutto ciò che vi serve per essere felici.
Confronterò il mio amore con la mia Amato Onnipresenza – che mi canta attraverso le stelle, gli
atomi e gli usignoli – con il vostro limitato amore umano”. Aspettavano un bambino.

Un anno dopo Dio mi portò da loro. Il ragazzo uscì da una drogheria. La sua schiena era curva, la
fronte aggrottata, e disse con un sorriso disordinato: “Ho avuto un buon lavoro, ma è molto duro.
Comunque, credo ancora in Dio”.

Quindi vidi sua moglie. Aspettava un altro bambino. Tutti i suoi sorrisi erano scomparsi. Mi accolse
con un viso stanco e preoccupato, e disse: “Non vedo più mio marito. Egli sta nel negozio dalle otto
di mattina alle otto di sera. Il bambino piange sempre. Difficilmente abbiamo il tempo di meditare,
e quando lo facciamo i nostri pensieri corrono senza freni e ci spingono per tutta la creazione,
lontano da Dio”.

Allora dissi:

“Guardate il mio viso sereno. Il mio amore per il mio Eterno Amato è diventato più profondo e
maturo. I miei occhi sono più pieni di gioia di quanto non lo siano mai stati i vostri. Svegliatevi,
senza l’amore di Dio il vostro amore, che è una Sua riflessione, appassirà. Nutrite il vostro amore
con l’inesauribile potere del Suo Amore, o esso inaridirà nel nulla”.

La vecchiaia sfigurerà tutti i bei visi. La morte distruggerà tutte le gemme della gioventù, e i
cataclismi demoliranno le bellezze di questa terra, ma niente può distruggere le bellezze del cosmo
astrale. Queste assumono forme meravigliose al mero comando della vostra immaginazione, e scompaiono
quando non le volete. Ritornano nuovamente in abiti di bellezza sempre nuovi, al comando della
vostra immaginazione.

L’ego ama sentire dolci parole d’adulazione menzognera, l’evanescenti lodi volubili della fama
mondiale, e le promesse d’amore eterno dalla labbra ‘mortali’ dei giovani. Le dolci voci delle madri
e le parole degli amanti saranno seppellite nel sepolcro dell’oblio, se nel loro eco non sentite la
voce dell’Amante Divino e non riconoscete la Sua presenza.

L’anima rivolta all’interno ascolta la propria voce, che canta attraverso il flauto degli atomi e le
onde luccicanti di tutta la creazione. Ascoltando il canto dello Spirito, l’anima non desidera udire
altro. Nello stato supercosciente l’anima odora la fragranza dei fiori atomici astrali, che
fioriscono nel giardino cosmico, e gusta il miele della liquida gioia tangibile che esiste nel favo
dello spazio elettronico. In questo stato l’anima non trova più piacere nei profumi artificiali,
nell’esca dell’ingordigia materiale per il cibo, e nei piaceri dei sensi. Essa vive grazie alla
propria Energia Divina e alla sua eterna Essenza vivente, e non pensa che deve dipendere soltanto
dal cibo fisico.

Infine, l’ego combatte per mantenere l’attenzione prigioniera nel dominio del tatto. Il piano fisico
ha promesso felicità, ma ha dato solo cattiva salute e ha sollecitato vecchiaia, nervosismo,
malattie e morte. Il senso del tatto ha dato solo asserventi comodità fisiche, che l’hanno reso
sempre pauroso di ferite e sforzi. L’anima che ha conquistato il limitato desiderio di comodità del
corpo sente tutta la materia come il suo corpo, e gode tutte le sensazioni Divine nella materia come
le proprie sensazioni.

Il Divino, o superuomo, sente il dolce scorrere del fiume del petto della terra; sente la casa del
suo Essere nell’oceano dello spazio, e percepisce le onde fluttuanti delle isole degli universi in
seno al suo mare. Egli sente la morbidezza dei petali dei fiori, e la tenerezza di tutti gli amori,
in tutti i cuori, e la vitalità della gioventù in tutti i corpi. La sua giovinezza è eterna. Egli
percepisce il suo corpo, minuscolo atomo vivente, nel vasto corpo del suo cosmo.

– La Battaglia Finale –

La battaglia finale tra la coscienza umana che guarda le vite sofferenti e torturate nella mutevole
materia, e la Coscienza Cosmica dell’anima che contempla il regno dell’onnipotente Onnipresenza,
dev’essere vinta. L’anima deve combattere la sua fuorviata coscienza egoica di qualifiche umane,
come ‘Sono…. un uomo, un americano, un indù, tanti chili di carne, un milionario, in questo luogo
di ricreazione, e così via, e liberare l’attenzione prigioniera. L’attenzione liberata ritirerà la
mente dell’anima, che guarda attraverso i limitati proiettori dei sensi, e le mostrerà come
contemplare il suo regno infinito attraverso i proiettori della percezione interiore.

– Verso 2° –

Sanjaya disse: “Allora l’imperatore Duryodhana, dopo aver visto le armate dei Pandava in ordine di
battaglia, si rifugiò dal suo precettore Drona, e così gli parlò:”.

– Interpretazione Spirituale –

L’Introspezione rivelò ancora: “Dopo aver visto le armate delle qualità discriminative schierate per
la battaglia psicologica (pronte a combattere le tendenze dei sensi), re Desiderio Materiale andò a
consultare il suo precettore (Abitudine) e così pensò profondamente”.

– Interpretazione Spirituale Elaborata –

La prima stanza descrive la preparazione alla battaglia psicologica – rivelata dall’introspezione –
tra le forze della discriminazione e le cieche tendenze mentali. La seconda stanza continua
descrivendo come nella persona comune, dove dominano i sensi bolscevici, l’introspezione e la
discriminazione – essendo prigioniere delle armate dei sensi – sono costrette a rimanere silenziose;
ma non appena l’aspirante spirituale si autoesamina e cerca di ridestare e preparare i suoi soldati
di discriminazione attraverso la meditazione, immediatamente il Desiderio Materiale – re di tutte le
tendenze dei sensi – temendo di perdere il regno di anima e corpo, cerca di rinforzarsi consultando
il suo precettore, l’Abitudine passata dei sensi.

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