Pensarci bene
di Harry Palmer
Trascrizione di una delle prime conferenze, 1985 circa.
da lista Sadhana
Benvenuti alla prima conferenza di “Vivere deliberatamente”. Lo scopo di questa conferenza è di
insegnarvi a riconoscere e sviluppare la capacità di trattare certi fattori che potrebbero
influenzare quanto guadagnate.
Oggi vi voglio parlare di una cosa che penso sia fantastica. E se non credete che sia fantastica, va
bene, sono pronto a convincervi. Parleremo di pensare deliberatamente, di utilizzare la mente come
strumento per creare la realtà fisica.
Notate che non ho detto percepire la realtà fisica. Ho detto creare la realtà fisica.
Per creare qualcosa nell’universo fisico (al di là di un effetto casuale), si deve prima creare
nella propria mente un’idea di quella cosa. Questo è il motivo per cui il primo passo per conseguire
qualsiasi successo sta nel pensarci bene.
Devo ringraziare mio nonno per questa lezione “Per prima cosa, pensiamoci bene”. Questo era il suo
approccio ad un compito. L’esperienza gli aveva insegnato a non sollevare una cosa pesante prima di
avere deciso dove posarla.
È una lezione che mio fratello ed io avremmo fatto bene a seguire; invece, si lottava per tenere
sollevato un pesante divano mentre nostra madre continuava a cambiare idea. “Proviamo a metterlo
qui. No. E se lo mettessimo là? Come starebbe sotto la finestra?” Era ben probabile che avremmo
finito col mettere giù il divano proprio dove l’avevamo preso. Poi lui ed io ci accasciavamo esausti
sul divano.
Sapete, ci sono davvero parecchie persone su quel divano, esauste perché non ci hanno pensato bene
prima. Stiamo parlando di prendere decisioni, tutti sanno che è una cosa pericolosa. Le decisioni
sbagliate portano al fallimento. Non c’è bisogno di prenderne molte prima di imparare a stare colla
bocca chiusa. Naturalmente, se ci pensi bene fin dall’inizio, le probabilità di prendere una
decisione sbagliata sono molto ridotte. La maggior parte delle decisioni sbagliate non vengono
prese; piuttosto ci si infila dentro maldestramente e poi vengono scoperte quando è troppo tardi per
tornare indietro.
Per molte persone, pensare è semplicemente qualcosa che succede, una reazione spontanea a qualcosa.
Stanno pensando, ma non c’è pensatore. Eh? Bene, occorre che ci sia un pensatore prima di potere
deliberatamente pensare a qualcosa. Altrimenti, siete semplicemente trottole spinte dal vento della
coscienza.
È una cosa interessante. Date a qualcuno un’istruzione tipo “Pensa”. E cosa fa? Aspetta che arrivi
un pensiero. Non è ancora giunto all’idea di pensare deliberatamente a qualcosa. Se gli chiedete
esplicitamente “Chi è origine dei tuoi pensieri?” ti risponderà una cosa tipo “Mah, sono molto
simile a papà. Mamma dice che ho preso da papà”. Più tardi, scopri che suo padre è morto da dieci
anni.
Allora inizi a lavorare con questo tipo e dici “Vediamo se riesci a creare un pensiero. Crea un
pensiero a proposito di un elefante”. Un’immagine mentale gli appare nella testa da Dio solo sa
dove, probabilmente da un circo o uno zoo che si ricorda. Vedete, non ha creato un pensiero di un
elefante. Ha recuperato un pensiero di un elefante.
Ok, va bene. Ricordare è meglio che semplicemente star lì ad aspettare che passi un elefante. Se è
capace di selezionare memorie specifiche significa che c’è qualcuno nella sua testa. È abbastanza
sveglio per selezionare le proprie memorie. Così lo spingiamo un po’ di più.
“Ti sei ricordato di un elefante. Bravo, vuol dire che una volta hai creato quel pensiero. Adesso,
vediamo se puoi creare qualcosa di nuovo a proposito di quell’elefante. Metti addosso all’elefante
pantaloncini da bagno, occhiali da sole e un cappellino da baseball”.
Lo vedrete illuminarsi istantaneamente. Cooosa? Sarà stupefatto di poterlo fare. Vedete, era in
accordo totale con il flusso dell’universo e le sue varie percezioni e reazioni e l’avete appena
tirato fuori dal casino e gli avete fatto creare un pensiero deliberato. Adesso, se la
responsabilità di questa cosa non lo spaventa troppo, si incamminerà sulla strada verso l’origine.
Questo è il concetto di pensare deliberatamente. Non c’è bisogno di essere saggi o originali: dovete
semplicemente assicurarvi di essere voi a creare il pensiero. Non si deve pensare a qualcosa
“perché”, basta creare un pensiero deliberatamente. Questa è una capacità altamente creativa.
Si tratta di tirarsi fuori dal flusso causa-effetto della vita dove si viene sballottati e rendersi
conto che si è un’origine. Voi siete il pensatore. Voi potete originare un pensiero che non è né una
risposta né una reazione a qualcosa che è accaduta prima. In quel momento divenite l’essere supremo
del vostro universo. Voi siete il capo.
Questo è il livello di essere dal quale potete pensare deliberatamente. Se volete creare il pensiero
“io sono ok” o “io sono felice”, potete farlo.
Ci sono alcuni meccanismi in questo. Se il pensiero che create si trova in disaccordo con il flusso
di pensiero che lo precede, sperimenterete alcune ripercussioni.
Potete vederla a questo modo: avete immesso un pensiero nel flusso della coscienza e le correnti del
passato lo stanno investendo. Nella misura in cui non avete immesso quel pensiero nel mezzo del
flusso dove le correnti sono irresistibili, e con questo intendo dire che non cercate di violare
qualche legge universale come la gravità, la corrente può essere gestita ed il vostro pensiero
diverrà realtà.
Pensare deliberatamente, come qualsiasi altra capacità, migliora con la pratica.
Quando parlo di pensare deliberatamente, non sto parlando al vostro cervello, che è un fantastico
meccanismo d’immagazzinamento ma non un grande pensatore. No, non voglio parlare con una segreteria
telefonica e neppure con una segretaria: voglio il capo. Questo siete voi. È la vostra mente, siete
voi a possederla. Forse è giunta l’ora di prenderne il controllo.
Chi è l’essere supremo del vostro universo?
Voi, naturalmente, ma il macchinario del cervello ha preso il sopravvento. Non avete separato
l’energia emotiva dai vostri pensieri, ed ora essi saltellano qua e là come una manciata di popcorn
che esplodono. Sedete quietamente per un minuto e cercate di non pensare a nulla.
Decidete semplicemente di stare seduti per un minuto senza pensare. Non è facile, vero? Comprereste
forse un computer che non potete spegnere? Se le persone guidassero l’automobile allo stesso modo in
cui guidano la propria mente, questa sera potreste ritrovare una Fiat nella vostra camera da letto.
Così la vostra mente è divenuta un po’ eccentrica e non si comporta come dovrebbe. Fa finta di
essere voi, di essere critica di voi, si imbarca in circoli viziosi di preoccupazione e intrattiene
idee che se mai vedessero la luce del giorno vi farebbero rinchiudere. Lo capisco, davvero. Io posso
aiutarvi a pensare bene. Per alcuni di voi questo significa una piccola correzione della realtà. Per
altri, questo è l’inizio di una campagna importante.
Decidete di sentirvi il meglio di quanto vi siate mai sentiti. Ebbene?
Vi sentite il meglio di quanto vi siate mai sentiti? No? Non è così facile, vero?
Appena mettete quest’idea nella vostra mente, mi sento il meglio di quanto mi sia mai sentito, la
vostra mente reagisce con alcuni dubbi. Dite “Mi sento il meglio di quanto mi sia mai sentito” ma la
vostra mente dice che non è vero.
Mi rendo conto che alcuni di voi stanno pensando “Cos’è questa roba? Che cosa ha a che vedere questa
roba mentale con l’incrementare il mio reddito? Voglio sapere come guadagnare più soldi e questo
tipo continua a parlare della mente”.
Decidete di aumentare il vostro reddito. Cosa succede? La mente dice “Mah, siamo in una recessione e
il denaro è scarso e, e, e.”.
Chi è il capo qui, voi o il vostro macchinario mentale? Ricordatevi, se non potete creare un’idea di
qualcosa nella vostra mente, non avete molte possibilità di crearla nella realtà fisica.
Lasciate che vi legga una piccola poesia anonima.
Se pensi di essere sconfitto, lo sei.
Se pensi che non osi, non lo fai.
Se ti piace vincere, ma pensi di non poterlo fare,
È quasi sicuro che non vincerai.
Se pensi che perderai, sei perso.
Perché nel mondo scopriamo
Che il successo inizia dalla volontà,
È tutto uno stato mentale.
Se pensi di essere surclassato, lo sei.
Per salire in alto devi pensare alto.
Devi essere sicuro di te stesso
Prima di poter vincere un premio.
Le battaglie della vita non vengono sempre vinte
Dal più forte, o dal più veloce,
Ma prima o poi l’uomo che vince
È l’uomo che pensa di poterlo fare.
Così, come affrontare questo problema del pensare e mettervi ordine? Come rimettere in sesto i
propri pensieri?
Per comprendere il pensare, dovete conoscere qualcosa del pensatore. Il pensatore siete voi. “Voi”
prima che cerchiate di definire voi stessi.
Chiameremo questo “voi”, che è capace di pensare deliberatamente, “origine consapevole”. Il “voi”
che è ingarbugliato in idee di se stesso e della sua relazione con l’universo, lo chiameremo
“identità cosciente”. Normalmente vi è un terzo “voi” che si è totalmente identificato con un unico
punto di vista definito, e lo chiameremo “sé-ego”.
Il sé-ego è quasi completamente collocato nel cervello. Questo significa che è soggetto alle stesse
influenze che influenzano un corpo: desideri e resistenze emotivamente indottrinati, percezioni
fisiche trasmesse dal sistema nervoso, alcune droghe, elettricità, danni fisici diretti, frequenze
di luce e suono, e naturalmente la morte. Si tratta fondamentalmente di una situazione di
stimolo-risposta. I sé-ego sono imitatori. La loro motivazione principale è di sopravvivere e le
loro strutture di pensiero più profonde vengono modificate solo da circostanze traumatiche.
La identità cosciente è il risvegliarsi di un’essenza concettuale che esiste separatamente dal corpo
fisico. Quando lo specchio non riflette la vostra idea di chi siete, è perché il “voi” che sta
guardando è identità cosciente. L’identità cosciente enfatizza molto l’analisi, il giudizio e la
previsione, ma possiede una limitata capacità di pensare deliberatamente.
L’origine consapevole è creatrice. Possiede la capacità di uscire dal flusso continuo di pensieri ed
avvenimenti causa-effetto e di originare una nuova realtà. Questo è un territorio nuovo. Si tratta
di una capacità rara ed eccezionale che a volte si raggiunge durante le crisi, come quando una donna
di cinquanta chili solleva dal proprio bambino un’auto di mezza tonnellata. L’origine consapevole
possiede la capacità di generare, almeno mentalmente, una creazione che non è il risultato di alcuna
causa precedente. L’origine consapevole dice “Ci sia luce”. E c’è luce.
L’origine consapevole ovviamente è uno stato elevato, uno stato di potenziale, e per questo non è
credibile per alcune persone quando diciamo che potete diventare un essere origine. Questo è stato
lo scopo di molte pratiche contemplative e meditative per migliaia di anni.
Lasciate che vi faccia vedere come creare deliberatamente un pensiero nella vostra mente. Pensate
deliberatamente, con tutta la certezza che vi è possibile, “Mi sento il meglio che mi sia mai
sentito”.
L’avete fatto? C’era qualche piccolo dubbio che è affiorato nella mente in seguito a quel pensiero?
Scrivete il dubbio su un foglio, esattamente come vi è venuto. Non preoccupatevi se siete d’accordo
o meno col dubbio: limitatevi a riconoscere che c’era un dubbio e scrivetelo.
Se sopravviene più di un dubbio, scriveteli e riconosceteli tutti. Chi crea i dubbi nella vostra
vita? Proprio voi, e la presa di coscienza di questa scoperta è un passo avanti.
Adesso, pensate deliberatamente di nuovo, “Mi sento il meglio che mi sia mai sentito”. Pensatelo con
tutta la certezza che vi è possibile. “Mi sento il meglio che mi sia mai sentito”. Scrivete ogni
dubbio che sopravviene dopo aver lanciato quel pensiero e riconoscetelo.
Interlocutore: Come faccio a riconoscerli?
Harry: Semplicemente scrivi “ok” dopo ogni dubbio. Scrivi ok come se tu fossi il presidente e stessi
firmando l’approvazione per qualche richiesta. Ok! Scrivi ok e sigla. Ricordati, sei tu il capo.
Bene, ancora una volta pensa “Mi sento il meglio che mi sia mai sentito”. Pensalo con tutta la
certezza che ti è possibile e scrivi e riconosci ogni dubbio che sopravviene. Continua a farlo
finché non hai più dubbi.
Interlocutore: Ho dei problemi perché mi fa male la schiena ed è difficile sentirmi il meglio che mi
sia mai sentito con questo dolore.
Harry: Scrivilo proprio come l’hai detto ” Ho dei problemi perché mi fa male la schiena ed è
difficile sentirmi il meglio che mi sia mai sentito con questo dolore”. Dopo averlo scritto, metti
il tuo ok e pensa deliberatamente ancora una volta, con tutta la certezza possibile, “Mi sento il
meglio che mi sia mai sentito”.
Interlocutore: È difficile avere molta certezza a causa del dolore.
Harry: Va bene. Scrivi “È difficile avere molta certezza a causa del dolore”. Scrivici accanto il
tuo ok, come capo. Adesso pensa di nuovo deliberatamente “Mi sento il meglio che mi sia mai
sentito”.
(Pausa) Cosa succede?
Interlocutore: Mah, sta migliorando, ma penso ancora al dolore.
Harry: Va bene. Scrivi “Sta migliorando, ma penso ancora al dolore”. E mettici una firma.
Interlocutore: Non importa che cosa dica, mi risponderai di scriverlo.
Harry: Proprio così. Finché c’è qualche dubbio che emerge nella tua mente, ti dirò di scriverlo e
firmarlo. Sai perché? Perché so che sei tu il capo e che puoi creare qualsiasi cosa che tu voglia.
Ti piacerebbe sentirti il meglio che ti sia mai sentito?
Interlocutore: Non saprei.
Harry: Quali sono le tue considerazioni?
Interlocutore: Che ci sono state delle volte in cui mi sono sentito veramente bene.
Harry: Sì.
Interlocutore: Se potessi sentirmi in quel modo una sola volta, non vorrei buttarlo via.
Harry: Sì.
Interlocutore: Non penso davvero di poter sentirmi così bene col dolore alla schiena.
Harry: Adesso, ancora una volta, con tutta la certezza che ti è possibile, pensa deliberatamente “Mi
sento il meglio che mi sia mai sentito”.
(Pausa) L’hai fatto?
Interlocutore: (ridendo) Questo è davvero fantastico.
Harry: Sì, te l’avevo detto.
Interlocutore: Anche se sono scettico e ho detto che non potevo, o non volevo, mi rendo conto di
sentirmi il meglio che mi sia mai sentito.
Harry: Sei sicuro?
Interlocutore: Sì, anche il dolore alla schiena è scomparso. Andato. Come hai fatto?
Harry: Sei stato tu a farlo. Io ti ho semplicemente portato a farlo.
Harry: (rivolgendosi ad una signora in prima fila) Come ti senti?
Signora: Mi sento bene.
Harry: Ti senti il meglio di quanto ti sia mai sentita?
Signora: Ho paura di quel che potrei fare se mi sentissi così bene.
Harry: Questo è un bellissimo dubbio. Lo scrivo per te “Ho paura di quel che potrei fare se mi
sentissi così bene”. Sei pronta a firmare?
Signora: Sì! Mi sento il meglio che mi sia mai sentita. Veramente.
Harry: Sì, è così.
Se qua c’è qualcuno che non si sente il meglio che si sia mai sentito o sentita, continuate a
scrivere e firmare. Sono sicuro che solo alcuni dubbi vi separano. Dai vostri sorrisi, posso dire
che la maggior parte di voi si sta sentendo il meglio che si sia mai sentita, così questo è un buon
momento per finire. Molte grazie.
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