Pensare troppo si ripercuote su corpo e mente. Spesso non siamo consapevoli di questa malsana
abitudine, motivo per cui è importante imparare a rilevarla.
Pensiamo tutto il tempo, durante ogni attività che svolgiamo. Il contenuto dei pensieri può
disturbarci se la loro presenza costante, chiedendoci fino a che punto è normale che ci
perseguitino, come se fossero la nostra ombra. In che modo nuoce alla salute labitudine di pensare
troppo?
Quando la voce interiore si fa insistente, può diventare inquietante al punto da causare disagio.
Nelle righe che seguono spieghiamo in che modo la mente umana produce i pensieri e i segnali che ci
indicano che stanno per prendere il controllo della nostra vita mentale; ciò potrebbe danneggiarci a
più livelli.
Come pensiamo?
Il modo in cui pensiamo influenza emozioni, stato danimo e comportamenti. I pensieri sono i
contenuti dei processi che avvengono nel cervello, i quali possono essere volontari o involontari.
Sono idee, credenze e ricordi che interagiscono tra loro, il cui contenuto può essere positivo o
negativo, aumentando a volte lattività cerebrale, con un conseguente consumo di energia e logorio.
Ciò può causare rimuginio, preoccupazione oppure ossessione. Il rimuginio produce pensieri
ripetitivi sui problemi, il passato e i fallimenti; rappresenta in molti un ostacolo alladozione di
una soluzione.
Da parte sua, la preoccupazione si riferisce a una catena di pensieri negativi nel tentativo di
fornire una soluzione mentale in relazione a paura, eventi futuri e possibili minacce.
Daltro canto, i pensieri ossessivi sorgono in modo invadente e generano disagio quando la persona
dà essi la natura della realtà.
Sebbene si tratti di pensieri diversi tra loro, hanno tutti il potere di vincolarci agli aspetti
negativi di ogni scenario, generando difficoltà a livello personale, soprattutto nella capacità di
concentrazione. Pensare troppo, pertanto, può causare manifestazioni indesiderabili come
rimuginazione, preoccupazione e ossessione.
Rilevare labitudine di pensare troppo
Risulta importante capire se non abbiamo più il controllo dei nostri pensieri, in modo da prevenire
disturbi emotivi. Tra i principali segnali troviamo:
Costanti pensieri negativi su se stessi, sul mondo o sugli altri, che compaiono in fretta e
automaticamente.
I pensieri non si fermano nemmeno per un po ed è impossibile accantonare le preoccupazioni.
Immaginare sempre il peggio.
Esaminare ossessivamente i problemi e pensare troppo alle situazioni anche più semplici.
Rivivere con frequenza le conversazioni passate.
Non smettere di pensare a problemi passati o possibili fallimenti.
I pensieri sono percepiti come un carico pesante e generano una sensazione di stanchezza o
impazienza.
Difficoltà ad addormentarsi, insonnia o svegliarsi di notte a causa di pensieri vari.
Quando pensiamo troppo, cadiamo in un circolo vizioso che genera ulteriore disagio, poiché riviviamo
allinfinito certe situazioni, le loro cause e anche le loro conseguenze.
Concentriamo la nostra attenzione a quello che va storto, il che ci impedisce di distinguere tra
situazioni sotto il nostro controllo o meno.
Pensare troppo nuoce alla salute
Labitudine di pensare troppo indica spesso difficoltà nel risolvere i problemi; non affrontandoli,
non agendo, difficilmente saranno risolti e ciò ci obbligherà a un inutile consumo di energia
mentale.
È consigliabile identificare in tempo i segnali elencati, poiché pensieri negativi ripetitivi
possono essere allorigine di diversi disturbi psicologici, tra cui ansia o disturbi dellumore. Non
sempre, tuttavia, è così; in ogni caso conviene rivolgersi a un esperto.
Conclusioni
Tutti noi pensiamo ai problemi o alle situazioni più difficili, il problema si manifesta quando
rimuginiamo o ci preoccupiamo di continuo e in modo eccessivo, anche quando la situazione è già
risolta.
Lo stesso vale quando ci ossessioniamo con un argomento irrilevante, che non rappresenta un pericolo
per noi; anche quando esaminiamo la realtà, non troviamo ragioni oggettive per la preoccupazione che
nutriamo, eppure non riusciamo a trovare pace.
Bibliografia
González, M., Ibáñez, I., Barrera, A. (2017) Rumiación, preocupación y orientación negativa al
problema: procesos transdiagnósticos de los trastornos de ansiedad, de la conducta alimentaria y del
estado de ánimo. Acta colombiana de psicología 20 (2), 30-41
Guías de autoayuda. Aprenda a controlar sus pensamientos ansiosos. Servicio Andaluz de salud.
Resnik, P. Mi cabeza no para. Qué es el trastorno de ansiedad generalizada. Ediciones B. Penguin
random house, grupo editorial.
www.wikihow.it/Smettere-di-Preoccuparsi-e-Iniziare-a-Vivere
da lista mente gg
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