Pensieri di vita

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Pensieri di vita

di Ross

Nulla muore, tutto si trasforma. Essere in un corpo è il modo in cui
il nostro Sé spirituale realizza un´esperienza terrena. Noi non
siamo esseri umani che devono compiere un´esperienza spirituale ma,
viceversa, siamo esseri spirituali che devono compiere un´esperienza
materiale.
Quando poi arriva nella vita di ognuno il momento in cui ci si
ritrova in una profonda crisi interiore. Giunge anche un momento di
grande trasformazione.. Di solito questi eventi ci trovano delusi
dall’evidente illusorietà della stessa, a seguito di malattie,
separazioni affettive, o quant’altro ci faccia ripiegare su noi
stessi. E’ in questi frangenti che ci si rende conto che la
compensazione ai nostri bisogni è del tutto inutile cercarla al di
fuori, nel mondo orizzontale, ma è necessario riscoprire in sé la
capacità di abbracciare, confortare, contenere se stessi e
ripristinare il dialogo con quella realtà più profonda che è la
nostra anima.

Una frase bellissima di Franco Fornari, su di un vecchio libro “La
riscoperta dell’anima”: dice, “Riscoprire l’anima è in realtà un
passaggio obbligato per riscoprire l’amore…tra anima maschile e
anima femminile…fra anima materna e anima paterna…nel cammino
della nostra vita che va dalla nascita alla morte e chissà, forse,
perché no? Perché sì? Anche al di là della morte”…Ecco, l’anima
potrebbe essere lo strumento che possiede l’uomo per sperimentare il
mondo spirituale, per contattare lo Spirito, come Energia di Amore
Incondizionato e Infinito che continuamente ci sostenta e ci
sostiene in quella che è l’esperienza della vita in un corpo fisico,
ma non solo, è necessario ripristinare questo “canale” verticale,
che ci permetta di portare quella vibrazione sottile, spirituale,
che non può che restare là fuori, in alto, quando il corpo è
occupato da altre energie, emozionali o mentali che siano e che
impediscono al corpo di nutrirsi di quel cibo raffinato che è lo
Spirito.

Da ciò si deduce la necessità di elevare e trasformare ciò che è
in “basso”, che vibra ad una frequenza lenta , in qualcosa di
più “alto”, più evoluto, più cosciente, più spirituale e
quest´ultimo può significare essere coscienti e manifestare
pienamente tutta la pace, la bellezza, l’Amore che siamo.
Bisogna volerlo fare tutto ciò ! Ognuno deve prendersi questa
responsabilità in modo autonomo.
E’ uno stupendo lavoro con la Volontà, prendendo la propria vita
nelle proprie mani, tutta la depressione e il senso d’impotenza nei
confronti di se stessi se ne va via! Il cammino è lungo e ci prende
una “fame” da lupi. Vorremmo comprendere tutto subito. Non è
possibile. Il lavoro di trasformazione e poi di direzione cosciente
delle energie, non può essere fatto in poco tempo. L’ignoranza su
noi stessi è la cosa più terribile! Non sappiamo come siamo fatti,
energeticamente parlando, non sappiamo da dove veniamo, quali sono i
nostri talenti, qual è lo scopo del nostro essere qui, ora,
incarnati in quella data forma fisica, perché maschio, perché
femmina, perché quei genitori, questa città….Tutto è buio! A volte
sembra privo di senso! Ma quale gioia è risvegliarsi piano piano
alla Vita! Iniziare a comprendere i propri moti interni, le proprie
reazioni, il perché del nostro fare, dell’andare, dell’amare…
degli abbandoni.

Ognuno di noi ha uno scopo nella vita… un dono singolare o un
talento speciale da offrire agli altri. E quando, oltre ad offrire
il nostro talento, ci mettiamo al servizio degli altri, proviamo
l´estasi e l´esultanza dello spirito che è il fine supremo della
nostra esistenza”. (Deepak Chopra)…Con lo studio e la volontà
capiamo che tutti noi nasciamo con uno scopo ben definito. Tra
questi, lo scopo principale è quello di essere utili agli altri (e
di conseguenza a se stessi). Togliamoci dalla testa di essere nati
per un qualcosa che non sia l´assecondare la nostra evoluzione,
garantendo, nel contempo, l´evoluzione del pianeta. Ognuno possiede
un talento peculiare ed un modo altrettanto unico di esprimerlo. C´è
sicuramente qualcosa che ciascuno di noi sa fare in modo
ineguagliabile. Quella cosa è il talento che dobbiamo esprimere, che
dobbiamo esercitare. Scoprire il nostro vero ed unico Sé e poi,
tramite il nostro talento, esprimerci ed essere di utilità al
prossimo. Domandiamoci sempre come possiamo essere d´aiuto e non
cosa ci potremo guadagnare: questo è il segreto per essere in linea
con il nostro scopo della vita. Domandiamoci, inoltre, cosa faremmo
adesso se disponessimo di tutto il tempo che vogliamo e di tanto
denaro da non doverci preoccupare per il nostro sostentamento. Se
non cambieremmo nulla della nostra vita, forse stiamo già compiendo
il nostro scopo. Chiediamoci infine se tutto ciò che già facciamo è
di aiuto all´umanità. Diamoci una risposta dentro di noi a queste
domande e poi agiamo di conseguenza. Se siamo allineati al nostro
Dharma, le cose non potranno che andare per il meglio, in tutti i
campi della nostra esistenza e non dobbiamo pensare a null´altro
che “vivere”. – (Dharma = scopo della vita)

Dopo aver scoperto lo scopo della nostra vita incomincia l´Azione o
Karma che non è altro che la legge dell´equilibrio.
Il suo senso può essere riassunto in modo semplicistico con le
parole di una famosa frase di San Paolo: “Ciò che semini, raccogli”.
Ogni azione genera una forza, un’energia dello stesso tipo o qualità
che ritorna poi al mittente. Qualsiasi cosa noi facciamo e/o
pensiamo ha delle ripercussioni sia su gli altri che su noi stessi:
se pensiamo o facciamo del bene, ci ritornerà del bene; se, al
contrario, pensiamo o facciamo del male… Se diamo, riceveremo; se
prendiamo, dovremo dare.

Tutti i nostri pensieri ed azioni creano uno squilibrio in positivo
o in negativo, squilibrio che attende solo di essere compensato dal
suo opposto. Per esempio, se sono stato disonesto o se ho rubato,
non dovrei stupirmi se un giorno, tornando a casa, scopro che è
stata visitata dai ladri. Ogni azione genera Karma, anche il
semplice bere una tazza di caffé: poiché ciò ha degli effetti sul
corpo e sul sistema nervoso, effetti che sono la conseguenza (cioé
il karma) dell’azione del bere. Gli esempi sarebbero molteplici, ma
ciò che conta in realtà è riuscire a comprendere la legge di
causa/effetto in modo da evitare di subirne gli effetti in negativo,
migliorando qualitativamente il nostro modo di pensare/agire.
Sia chiaro, il Karma non è una legge di punizione, come potrebbe
venir fatto di pensare, per cui chi fa del male viene punito.
Piuttosto, come detto all’inizio, è una legge d’equilibrio altamente
democratica. Una legge che ci fa anche confrontare sempre con lo
stesso problema finché, tramite le nostre azioni, non lo abbiamo
superato.

Il Karma chiede all’uomo di assumersi la responsabilità del proprio
operato, in qualità di fautore del proprio destino: vivere il
proprio Karma (inteso unicamente come avvenimenti che ci capitano,
tipo di vita che facciamo, fortuna o sfortuna presunte) non è
nient’altro che una conseguenza di quanto abbiamo fatto in
precedenza (ciò che abbiamo seminato, ora raccogliamo). Il Karma è
una Legge universale a cui nulla e nessuno può sfuggire: potete
averne la dimostrazione analizzando la vostra vita ed i fatti ad
essa connessi, nonché osservando quanto avviene quotidianamente nel
mondo. Ecco allora riassunto molto semplicemente la ricerca della
nostra spiritualità, del nostro Dharma e Karma, in un viaggio alla
ricerca di noi stessi per poterci abbeverare nella ricerca del
sapere sempre più profondo del nostro io, per farlo diventare un
Noi, qui ed ora.

Ross

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