Pensieri originali di Yogananda
di Yogananda Paramahansa
Dio è Eterno Silenzio.
Tuttavia, per coloro che
Lo amano con purezza,
Egli parla attraverso la voce
della silente intuizione
Non sprecate questi pochi e preziosi anni sulla terra.
L’uccello della vita ha soltanto
un breve arco di tempo per volare. Presto
ah, quanto tristemente presto!
abbandonerà la sua forma terrena
e svanirà nell’Infinito.
O tu che discerni! Ergiti
al di sopra delle dualità della vita,
al di sopra delle innumerevoli
gradazioni di relatività.
Ecco! Ogni piano di successo
così ardentemente perseguito,
ogni incombente disastro
così paurosamente temuto,
tutti hanno come loro somma totale zero!
Che cosa sono dopo tutto
se non immaginazioni,
fuggevoli menti-bambine nel sogno
perennemente mutevole della vita?
Ignorateli.
Lasciate che il mondo gridi oltraggiato
o che salti su e giù
nell’isteria della falsa gioia.
Che importa? E’ solo una parata;
divertente, colorita,
ma pur sempre una parata,
che scorre incessantemente
In ogni luogo,
nella loro ricerca di felicità esteriore,
le persone scoprono alla fine
di averla cercata in una vuota cornucopia
e di aver succhiato il bordo
di un bicchiere di cristallo
in cui non era mai stato versato
il vino della gioia.
La felicità sboccia spontaneamente
nei cuori di coloro
che internamente sono liberi.
Fluisce spontaneamente,
come un torrente di montagna
dopo le piogge primaverili,
nei cuori che si accontentano
di una vita semplice
e che volontariamente
rinunciano al frastuono
delle cosiddette “necessità” superflue,
castelli di sogno
di una mente irrequieta.
Cercare felicità
all’esterno di noi stessi
è come cercare
di prendere al laccio una nuvola.
La felicità non è una cosa:
è uno stato della mente.
Dev’essere vissuta.
“Guarda all’interno”, sussurra la rosa.
“Apri la tua coscienza
alla comprensione dell’anima,
affinché i petali della tua vita
non cadano nè si disperdano
sul sentiero del giardino
non più grazioso, ma spoglio,
senza vita, ingiallito.
Le uniche realizzazioni degne di nota
non sono quelle
che raggiungiamo esternamente,
ma le vittorie
che conseguiamo su noi stessi.
Ogni nostro pensiero
è un fiore nel giardino della vita,
non il possesso permanente di qualcuno.
Che i nostri pensieri, perciò,
siano belli e fragranti,
non rancidi e brutti;
che la memoria
che lasciamo dietro a noi
sia una benedizione per la terra.
Se hai successo
nel trovare la felicità nella tua anima,
allora anche se morirai domani,
unendoti alla lunga processione
di anime defunte
che lentamente si muovono
lungo i corridoi dei secoli,
avrai sempre con te
quel tesoro inestimabile.
Nella meditazione quotidiana,
penetrate il velo dei sensi
e oltrepassateli
nella pace dell’anima all’interno.
Nel tempio del silenzio interiore
troverete una prova sicura
dell’esistenza di Dio.
Finché continuiamo a dimorare,
come fanno innumerevoli
milioni di persone,
in un guazzabuglio di desideri,
irrequieti ed instabili,
rimaniamo vincolati alla terra:
confinati come un fiume
tra alte sponde di coscienza materiale.
Scorgete questa rifulgente verità:
tutta la vita è fuggevole.
Aggrappatevi a questa comprensione
e cercate all’interno di voi stessi
soltanto quello che perdura.
Il corpo è un temporaneo luogo di sosta.
Dietro ad esso,
il sentiero conduce all’Inconosciuto
nelle due direzioni:
verso la morte,
se questa sarà la vostra scelta,
o ad una vita di immortalità in Dio.
Il vero scopo
del vostro soggiorno terreno
è bere profondamente il nettare
che distrugge la reincarnazione,
il nettare della saggezza
che disperde ogni miseria.
Riempi la tua coscienza
con la vera, durevole felicità.
Ecco! Anche troppo presto
la vitalità della vita evapora
dalla sua piccola coppa di carne
per svanire per sempre
nel misterioso Inconosciuto.
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