14 luglio 2014
Il teletrasporto non è più fantascienza, gli scienziati dell’Istituto di Fisica e Tecnologia di Mosca (MFTI) lo hanno dimostrato.
In futuro sarà possibile percorrere lunghe distanze senza l’applicazione di forza fisica ed essere contemporaneamente in due posti. Ad esempio, a Pechino o Mosca o in Siberia e nelle isole della Nuova Zelanda. Non è escluso il teletrasporto per l’esplorazione dello spazio.
La materia in tale stato fisico si trova nel cosiddetto “entanglement quantistico”. È la capacità di due o più sistemi quantistici di comportarsi allo stesso modo, rimanendo inseparabili, anche se distanziati l’uno dall’altro.
Nella fisica classica, non esiste un tale effetto. Gli scienziati russi hanno trovato un modo per preservare l’ “entanglement quantistico” nella trasmissione delle informazioni ad una distanza considerevole. Questo, in sostanza, è il teletrasporto, ha spiegato uno degli autori, il ricercatore Sergej Filippov dell’MFTI:
Quando i fili in un gomitolo si aggrovigliano, ci rattristiamo. I fisici al contrario: quando hanno a che fare con una condizione complessa, sono molto felici. Poiché in questi stati c’è una correlazione per cui ciò che succede ad una estremità della bobina è collegato a quanto sta succedendo nell’altra. Queste correlazioni possono essere inviate. Anche le persone, spostate in questo modo ad una certa distanza saranno comunque correlate. Il loro comportamento non sarà indipendente l’uno dall’altro.
I fisici hanno fatto una ricerca originale associata allo studio della trasmissione del segnale su una rete in fibra ottica. Questa, secondo lo scienziato, è la cosiddetta “crittografia quantistica”. All’MFTI hanno trovato un tale algoritmo che permette di rendere questo rapporto ancora più segreto. Per quanto riguarda il teletrasporto, è diventato come un effetto collaterale. Gli scienziati spiegano come si potrà usare l’effetto per spostare cose o persone:
Ipotizziamo che si vuole teletrasportare una persona. Per fare questo, non è necessario trasportare tutti i suoi atomi. Basta dichiarare che necessitiamo di 20 kg di ossigeno, 10 chilogrammi di carbonio, idrogeno, e si prende la stessa quantità all’altra estremità. E poi si inviano le informazioni registrate negli atomi in merito alla loro connessione e disposizione. E dall’altra parte del mondo si formerà la stessa persona.
In un certo senso, questo “assemblaggio”, ricorda l’olografia ossia l’immagine ricostruita di oggetti tridimensionali usando un laser. La differenza è che questo non è solo un particolare tipo di fotografia e riproduzione dei diritti, per così dire, qui c’è la riproduzione di “carne e sangue”, con tutte le caratteristiche e abilità specifiche. Certamente la scienza non ha ancora la capacità di raggiungere tali situazioni. Gli scienziati hanno imparato a teletrasportare solo i fotoni. Di solito sono portatori di informazioni inviate. All’altra estremità della linea i professionisti hanno imparato a creare lo stesso stato di un oggetto microscopico, che era all’estremità opposta. Ora dobbiamo imparare ad applicare questo principio in sistemi più complessi. Ciò è estremamente difficile in quanto il sistema crescendo in dimensioni, aumenta notevolmente la complessità del teletrasporto, dice Sergej Filippov
Teletrasportare due atomi è due volte più difficile che uno, ma dalle 3 alle 8 volte più complesso. E se vogliamo valutare il grado di complessità del teletrasporto umano, è necessario tenere conto che un individuo è composto da 1024 atomi (10 elevato alla ventiquattresima potenza)…
Fonte: italian.ruvr.ru
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